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Fusione Pray-Coggiola, si accende la polemica

Parla la minoranza di Coggiola in Consiglio comunale.

Fusione Pray-Coggiola, si accende la polemica
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Fusione Pray-Coggiola, si accende la polemica.

Parla la minoranza in Consiglio comunale

Il gruppo di minoranza consiliare Noi a Coggiola comunica che dieci giorni fa è stata contattata dal sindaco di Coggiola per tornare a dibattere sull'argomento riguardante la fusione dei due comuni: "L'intento a detta del sindaco Foglia Barbisin - dicono - era quello di affrontare nuovamente la questione tra amministratori, fissando un'adeguata riunione all'interno del Consiglio comunale. Con estremo rammarico abbiamo però dovuto constatare che a far data dal 3 febbraio ultimo scorso, su tutta la stampa locale e non, la questione appariva già ampiamente dibattuta nonché decisa con tanto di puntuale calendarizzazione di eventi e date che a tale fusione ci porterebbe a breve. Tutto questo ben prima della sperata riunione che di fatto si è poi tenuta in data 6 febbraio. Noi innanzitutto partiamo dal principio che lo studio di fattibilità sui pro e contro dell'ipotesi di fusione dei comuni di Coggiola e Pray, avrebbe dovuto essere usato per aprire il dibattito proprio all'interno del Consiglio comunale all'inizio del percorso, sicuramente non alla fine. Questo per permettere un doveroso processo partecipativo ed alimentarne la conseguente discussione".

Servono verifiche

Per la minoranza e i consiglieri Laura Speranza, Paolo Setti e Riccardo Crestani, "nella precedente ed unica riunione in cui siamo stati chiamati a partecipare, tenutasi in data 29 maggio 2018, avevamo espressamente richiesto (cosa per altro condivisa non solo dai banchi della minoranza...) la nomina di una speciale commissione formata da rappresentanti di maggioranza e di minoranza di entrambi i comuni interessati, affiancati dalle figure tecniche dei due municipi, al fine di poter confrontare i bilanci con le relative realtà impositive e tariffarie nonché i servizi gestiti dagli stessi. Dalla comparazione dei due bilanci infatti si dovrà partire per arrivare, nel caso, ad una determinazione così importante riguardante due realtà sì così vicine ma anche con chiare differenze impositive. Così proprio nella formazione di tale commissione, cosa di cui oggi noi siamo ancora fermamente convinti, individuiamo lo strumento necessario non solo per poter davvero evidenziare eventuali vantaggi o svantaggi che tale fusione potrebbe comportare ma anche indispensabile per dare esatte informazioni ai cittadini che su tale fusione, eventualmente, dovranno esprimersi in sede referendaria. Pare proprio però che la formazione di una tale commissione risulti superflua o quantomeno non così rilevante".

"Faremo in modo autonomo"

Infine, Noi a Coggiola, chiede "come gruppo di minoranza eletto democraticamente da una parte della cittadinanza di Coggiola, sentiamo non solo il dovere di capire il perché di una così importante decisione, ma anche quello di dare a tutti i nostri cittadini una corretta informazione, che assolutamente non può prescindere da un esatta analisi non solo territoriale ma anche e sopratutto contabile. Pertanto ci impegniamo in modo autonomo a reperire tutta la documentazione necessaria per dare alla cittadinanza risposte chiare e concrete sull'argomento in questione".

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