«Vogliamo un Consiglio comunale dei Ragazzi»
Mozione congiunta per “Candelo Città Possibile” e “Candelo per Tutti”: «Sarebbe una scuola di democrazia per i giovani».
Un Consiglio comunale dei Ragazzi anche a Candelo. Questa l’idea che è stata presentata, sotto forma di mozione congiunta, da parte dei gruppi di minoranza “Candelo Città Possibile” e “Candelo per Tutti”. A renderlo noto è “Candelo Città Possibile” i cui rappresentanti spiegano che la mozione per l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi a Candelo è rafforzata dal fatto che «martedì 30 maggio è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte la legge sui Consigli comunali dei ragazzi, nati in Francia nel 1979 e poi diffusisi rapidamente anche in Italia, grazie alla collaborazione di molte istituzioni scolastiche».
Un'idea riconosciuta dal Piemonte
In Piemonte, infatti, si potrà favorire e promuovere la diffusione dei Consigli comunali dei Ragazzi e questo grazie a una legge approvata votata all’unanimità e a un testo proposto, tra gli altri, dall’assessore alla Famiglia con delega ai Minori Chiara Caucino. Dunque, è stato così riconosciuto il ruolo dei Consigli comunali dei Ragazzi come strumento di cittadinanza attiva, educazione civica, conoscenza delle risorse del territorio e partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa delle comunità locali.
Il consiglio dei Ragazzi a Candelo
«Il Consiglio comunale dei Ragazzi - proseguono da “Candelo Città Possibile” - è un progetto rivolto ai ragazzi, a partire dalla terza classe della scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado. Viene istituito dal Comune in forma singola o associata, ascolta e accoglie le esigenze dei ragazzi, facendosi portavoce presso le autorità comunali delle loro istanze con la facoltà di poter formulare anche proposte proprie. In Piemonte attualmente ci sono 202 Consigli comunali dei Ragazzi. Avere un Consiglio dei Ragazzi può essere un modo per dare concretezza alla Consulta dei Giovani e aumentare in loro il senso di appartenenza e responsabilità verso il territorio, recependo le loro idee, dando loro rappresentanza anche se non sono ancora elettori».