Addio Pessa, minusiè e galantuomo
Il paese gli ha dato l’ultimo saluto sabato. Biollino: «Figura centrale per la cultura locale».
Un minusiè di valore e un galantuomo, di certo una figura importante per Candelo. Così viene ricordato Giancarlo Pessa (nella foto) dai suoi concittadini, che sabato - 25 marzo - gli hanno dato l’ultimo saluto in San Lorenzo.
Addio Pessa, minusiè e galantuomo
La comunità si è stretta alla sua famiglia, alla moglie Rosanna Germano, alle figlie Cinzia, con il marito Sandro e con il figlio Alberto, e Roberta, con il marito Paolo e con il figlio Lorenzo.
Il ricordo
Giancarlo Pessa era un esperto conoscitore di tradizioni, mestieri e strumenti del passato legati alla vita contadina del Novecento. Ed è stato anche grazie a lui se il percorso museale al Ricetto si è concretizzato nell’allestimento di tre cellule, a partire dal 1997.
Ecco, allora, che, tra i ricordi commossi e affettuosi di chi l’ha conosciuto e stimato, giunge quello dell’ex sindaco, Mariella Biollino, che qui riportiamo. Proprio Biollino ne aveva proposto la candidatura alla Rete di Cultura popolare di Torino, come “Testimone della cultura e tradizione popolare candelese,” «per la sua funzione di testimone delle antiche tradizioni rurali e per la grande disponibilità a raccontare ai giovani quel mix di conoscenze teoriche e saperi pratici alla base del mondo contadino di un tempo».
Il ricordo
«In tutti i progetti legati alle tradizioni e cultura di Candelo, da “A scuola dai nonni” a “Reis”, all’Ecomuseo candelese - afferma Mariella Biollino - Giancarlo era, insieme a Cesare Augusto, uno dei pilastri portanti. Fu appunto tra i “nonni” insegnanti nelle scuole, in occasione del progetto “A scuola dai nonni”. Era sempre presente in tutti i “Vinincontro”, fin dal 1995, con il gruppo degli Amici di Graziana, fiero di raccontare ai turisti di passaggio come si faceva il vino a Candelo e con quali strumenti. Era un piacere sentirlo raccontare la storia di ogni strumento. Tutti ne erano affascinati. Andava spesso a controllare che ogni “pezzo” fosse al suo posto e mi avvisava sempre quando mancava qualcosa. Espose anche in alcune occasioni pubbliche i suoi strumenti di falegname e alcuni arredi da lui realizzati». In somma, «Giancarlo Pessa è stato un pilastro del sistema museale candelese, fondamentale per tutte le azioni portate avanti dall’Amministrazione fino al 2019, perché ha saputo difendere la linfa vitale che è alle radici della nostra comunità, ma soprattutto trasmetterla ai giovani».
Infine, il saluto commosso di Mariella Biollino, che sa in realtà di un arrivederci: «Buon viaggio, caro Giancarlo. Ogni volta che entrerò nella cellula della casa contadina, ti ricorderò e dirò a tutti cosa sei stato per la cultura locale».
Giovanna Boglietti