PANDEMIA

Vaccini Covid: "Si proceda anche sui medici pensionati, così potranno vaccinare a loro volta"

Questa la proposta di FEDERSPeV, la Federazione sanitari pensionati della Regione Piemonte. 

Vaccini Covid: "Si proceda anche sui medici pensionati, così potranno vaccinare a loro volta"
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Sul piano vaccinazioni Covid-19 arriva la proposta di FEDERSPeV, la Federazione sanitari pensionati della Regione Piemonte.

La richiesta

La richiesta arriva dal presidente di FEDERSPeV, la Federazione sanitari pensionati della Regione Piemonte, Umberto Bosio.

"Vorrei suggerire, stante la perdurante emergenza pandemica, di valutare la possibilità di proporre la vaccinazione, senza distinzioni, anche a tutti i medici pensionati iscritti all’Ordine che vorranno aderirvi, come sta avvenendo ormai in Lazio, Emilia-Romagna e Campania.
Anche se il medico pensionato non svolge più attività professionale o la svolge marginalmente oppure solo occasionalmente, in qualsiasi momento, in caso di necessità urgente di soccorso (vedasi un incidente stradale, un malore di un passeggero su un mezzo di trasporto ecc.) per deontologia , tralasciando quanto prevede il C.P., può trovarsi nella circostanza di dover intervenire, e deve poterlo fare senza il rischio di contagiare o essere contagiato".

Utilità nella pandemia

Continua Bosio:

"Coinvolgere nella vaccinazione indistintamente tutti i sanitari iscritti potrebbe costituire per il S.S.R. anche la grande opportunità di avere a disposizione professionisti disposti a loro volta a vaccinare, non sottraendo alla attività di diagnosi e cura i colleghi impegnati negli ospedali e sul territorio.
I ritmi attuali di somministrazione del vaccino, fatti rapidi ed elementari calcoli, certamente non ci permettono di raggiungere la copertura del 50 per cento della popolazione entro l’autunno. Il reclutamento
commissariale di personale langue e 15.000 addetti previsti sono nulla contro l’esercito di medici, veterinari ed infermieri pensionati ancora iscritti agli Ordini.

Senza contare che la curva dei contagi potrebbe impennarsi dopo la riapertura della didattica in presenza e potrebbe essere necessario, come previsto dal Testo Unico delle leggi Sanitarie, dalle Leggi Comunali e Provinciali e successive, in una situazione di grave emergenza, per Sindaci e Prefetti ricorrere alla precettazione di tutto il personale sanitario reclutabile, ed averlo già vaccinato farebbe guadagnare tempo prezioso".

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