Lavori in corso

Il Ricetto sarà un cantiere per un po': il motivo dei lavori

L'annosa problematica, come è stata definita dal comune, verrà finalmente risolta: le operazioni cominceranno fra poco.

Il Ricetto sarà un cantiere per un po': il motivo dei lavori
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Una “annosa problematica”, così viene definita, alla quale il Comune di Candelo ha intenzione di trovare una soluzione. Parliamo delle infiltrazioni d’acqua nelle cantine sottostanti la via di Lizza al Ricetto. La strada intrapresa è questa: è stato approvato, infatti, nei giorni scorsi il progetto definitivo volto al risanamento della situazione. La delibera comunale, tenuto conto della "urgenza di procedere con la progettazione esecutiva che recepisca le indicazioni e prescrizioni della Soprintendenza", è immediatamente eseguibile.

Ricetto: l'inizio dei lavori

La via di Lizza è di proprietà comunale ed è un plateatico con sottostanti (non per l’intero tratto) cellule del Ricetto, alcune private e altre di proprietà comunale. Le cellule adiacenti o sottostanti il plateatico presentano criticità causate dall’infiltrazione delle acque meteoriche. Il progetto definitivo per l’intervento è stato redatto dall’architetto biellese Emanuela Baietto. Per una spesa complessiva di 453mila euro (di questi, 310mila contributo regionale).

Sarà, chiaramente, un intervento delicato: "Tutte le lavorazioni dovranno essere eseguite con la massima cautela al fine di non ingenerare danni alla via stessa, al muraglione e alle cellule edilizie che vi si affacciano". Sono inoltre previste specifiche accortezze, dato il pregio storico e artistico del sito: si dovrà valutare la traspirabilità di certi materiali, in relazione al rischio di condensa interna e superficiale, così come evitare l’uso della barriera chimica, "in quanto tecnica non reversibile e non del tutto controllabile". Per quanto concerne l’intervento di impermeabilizzazione delle murature perimetrali delle cellule edilizie a confine con la via, sarà necessario procedere prima a campionature specifiche, «anche al fine di scongiurare possibili apporti di sali derivanti dall’uso di malte cementizie».

Presenti anche gli archeologi

"Valutato che le operazioni in programma comportano il rischio di intercettare stratigrafie, strutture o elementi di interesse archeologico", la Soprintendenza ha richiesto che le escavazioni si svolgano sotto l’assistenza continuativa di archeologi incaricati.

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