mondo politico sconvolto

Suicida con un colpo di pistola fondatore di Forza Italia in Piemonte ed ex assessore regionale

Marco Taradash: "Un modo infame di dare la notizia. Sua condanna iniqua". Garrone: "La buona fama e gli orrori umani della delazione"

Suicida con un colpo di pistola fondatore di Forza Italia in Piemonte ed ex assessore regionale
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E' morto suicida, ieri sera a Torino, con un colpo di pistola alla testa, l'ex assessore e consigliere regionale Angelo Burzi, tra i fondatori di Forza Italia in Piemonte.

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Taradash: "Infame accostamento alle vicende giudiziarie"

Burzi, che aveva 73 anni, nel 1993, agli albori del partito fondato da Silvio Berlusconi, fu tra i primi sostenitori e successivamente fondatori di Forza Italia in Piemonte. Ingegnere elettronico e imprenditore, era entrato per la prima volta in consiglio regionale nel 1995, poi confermato nei tre mandati successivi. Una lunga esperienza amministrativa che l'aveva visto dal 1997 al 2002  nei panni di assessore al bilancio della giunta di centrodestra. Le recenti cronache giudiziarie lo avevano visto coinvolto nei processi torinesi legati a presunte irregolarità nella cosiddetta rimborsopoli regionale per la quale era stato condannato a tre anni in appello lo scorso 14 dicembre, quindi pochi giorni fa. "Un modo infame per dare una notizia" ha tuonato l'ex parlamentare radicale e poi di Forza Italia Marco Taradash, già presidente della commissione di Vigilanza della Rai, nelle scorse ore per l'inevitabile accostamento della tragedia con le vicende giudiziarie. "Burzi - ha aggiunto Taradash - aveva animalo la politica liberale in Piemonte e a Torino per tutta la sua vita. E aveva subito una condanna iniqua. Riposi in pace".

Boniperti: "Burzi persona perbene. Che da lassù mandi maledizioni perenni!"

Altrettanto pesante il post dell'ex consigliere regionale Pdl e imprenditore Roberto Boniperti, anch'egli finito negli anni scorsi nelle maglie dell'inchiesta spese pazze in Regione Piemonte: "In un giorno che dovrebbe portarci felicità in cui tutti vorremmo essere più buoni, mi giunge la terribile notizia che Angelo Burzi si è tolto la vita. Angelo Burzi era e sarà per sempre una Persona perbene, un Signore, un Uomo che ha fatto molto per la collettività, un famigliare di cui i propri cari devono andare fieri tutta la vita! Devono vergognarsi invece, per tutta la vita, i famigliari di coloro che, arrogandosi il potere di distruggere delle persone perbene che non hanno MAI fatto del male e sono solamente state vittime di una lotta politica che dovrebbe essere combattuta nelle aule dei consigli e non nei tribunali. A questi soggetti, non auguriamo un Buon Natale, possiamo solo augurarci che da lassù, Angelo gli mandi una maledizione perenne!".

La memoria difesa dall'ex responsabile comunicazione di Forza Italia Garrone

"Angelo Burzi è una vittima del diritto alla "buona fama" era un "liberale dirompente" padre politico anche di assessori in carica - ne difende la figura con una nota all'Ansa Pier Domenico Garrone, a capo della comunicazione di Forza Italia nella giunta del governatore Ghigo - Posso testimoniare la sua generosità non ipocrita. Mi piace ricordarlo in quel periodo dove la classe dirigente era scelta per merito e con democrazia. Il valore della "buona fama" come quando è leso ci regala orrori umani come la delazione".

 

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