Il film sul “Lupo Bianco” Carlo Olmo presentato a Venezia
Sebastiano Somma presta il volto a Carlo Olmo, il benefattore a cui Zimone ha conferito la cittadinanza onoraria
Il film sul “Lupo Bianco” Carlo Olmo presentato a Venezia.
«La vita mi ha tolto tutto, la vita mi ha ridato tutto. Adesso è giunto il momento che io restituisca tutto alla vita». Sono le parole pronunciate da Sebastiano Somma nel trailer di “Lupo Bianco”, film dedicato alla vita di Carlo Olmo, il grande benefattore insignito un anno fa della onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La vicenda personale dell’ex avvocato vercellese che durante la pandemia ha donato migliaia di mascherine, derrate alimentari e stanze degli abbracci ha toccato anche il Biellese, compreso l’ospedale di Ponderano; il Comune di Zimone, al quale il filantropo aveva donato un migliaio di mascherine chirurgiche e un termoscanner, nel giugno del 2020 gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Presenti anche dei biellesi
Nel film diretto da Tony Gangitano è dunque Sebastiano Somma a prestare il volto al “Lupo Bianco” Carlo Olmo, da cui l’opera cinematografica prende il titolo. Morgana Forcella (nella vita moglie di Somma) veste i panni di Angela, compagna dell’ex avvocato, mentre Remo Girone ne interpreta il padre Piero.
Sceneggiato da Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara e prodotto da CinemaSet, con il patrocinio del Miur, il lungometraggio sarà presente a Venezia alla Mostra del Cinema presso l ‘interno dello spazio “International Starlight Cinema Award” dell’ente nazionale Fondazione dello Spettacolo, dedicato alle opere che affrontano temi quali l’impegno sociale (in quella data Remo Girone riceverà il premio alla carriera).
Riprese nel Vercellese
Le riprese si sono svolte nei mesi scorsi a Vercelli, Caresanablot, Prarolo, Desana, Santhià e Caresana, e tra le scene girate ci sono anche quelle con i fratelli Daniele e Andrea Perotto di Cavaglià.
L’uscita nelle sale di “Lupo Bianco” è prevista a febbraio 2022. Carlo Olmo ha voluto dedicare il film a Luciano Bellan, Franco Barillà e Giovanni Canavero, i tre medici vercellesi uccisi dal Covid.
L.B.