Verona ancora viva, l’Angelico spreca troppo e s’arrende

Verona ancora viva, l’Angelico spreca troppo e s’arrende
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Verona non gioca bene, ma Biella gioca peggio. All’Agsm Forum finisce 70-61 e la serie si allunga. Bastano le percentuali da tre a rendere l’idea di che partita e? stata, ieri sera: 22% per la Tezenis, 25% per l’Angelico a suggellare una doppia prestazione da incubo. L’unico merito di Verona e? di aver tirato la meta? di Biella dall’arco (18 tentativi a 36) e di aver trovato qualcosa in piu? dall’area: non percentuali vertiginose (45%) ma quel che e? bastato per portare la serie a gara 4 (domani sera alle 18).

La partita. Dopo due canestri consecutivi di Tessitori a rompere il ghiaccio, Biella si dimostra da subito incapace di attaccare l’area (dove trova solo 16 punti in tutto il resto della partita). Il dato potrebbe far venire in mente il primo tempo di gara 1, quando la Tezenis era sembrata una fortezza e aveva tolto ai rossoblu? tutti gli attacchi in post. In realta? questa volta c’e? tanto demerito da parte dell’Angelico, che non muove la palla, attacca quasi sempre dal primo lato e, in definitiva, non riesce mai a costruirsi vantaggi. L’unica arma e? il tiro dalla distanza, peraltro quasi mai costruito. E i risultati sono quelli gia? citati:
6/22 nel primo tempo, 3/14 nella ripresa quando pure prova a spostare gli attacchi piu? a ridosso del canestro, ma con scarsi risultati (6/10 da due nei primi 20’, 7/17 nei re- stanti 20’).

Verona, a dirla tutta, non ha fatto molto di piu? rispetto alle prime due gare. Anche solo a guardare i numeri, sono piuttosto simili a gara 1 con l’unica differenza delle palle recuperate, passate da 1 a 10. Sui punti da palla persa Biella aveva costruito buona parte delle prime due vittorie, sullo stesso fattore ha dovuto lasciare sul campo gara 3.

Peccato, perche? nel buio della partita di ieri sera sarebbe bastata una piccola luce per chiudere i conti. Ma nessuno e? riuscito ad accenderla. Non Ferguson, che pure ha trovato un paio di canestri dei suoi, ma in mezzo a tanti errori (4/14 dal campo): Carrea era stato quasi profetico quattro giorni fa, quando aveva detto che Jazz fa bene a forzare quando e? in trance agonistica e fa male quando cerca di mettersi in ritmo. Ieri ha cercato di entrare in partita senza riuscirci per quasi tutti i 40’.

Hall era l’uomo atteso al varco, dopo la querelle del dopogara 2. Purtroppo e? uscito dall’incontro ancora prima di iniziarlo: un affaticamento muscolare lo ha limitato enormemente giustificando i tanti punti concessi ai diretti avversari e la quasi assenza dalla lotta a rimbalzo. Un problema grosso, perche? tra gara 3 e gara 4 non passeranno nemmeno 48 ore e difficilmente sara? al 100%. Anche perche? i problemi di falli di Tessitori e Udom lo hanno costretto a giocare quasi 39’ (per un attimo si e? visto un quintetto piccolo con Wheatle da quattro, ma contro lunghi come quelli di Verona era quasi un suicidio sportivo).

Verso gara 4. La Tezenis non ha mostrato armi nascoste rispetto alle prime due partite, quindi a Biella non resta che riprendere un discorso interrotto. A fare la differenza sono stati l’approccio e l’intensita? difensiva, ma sarebbe bastato un Hall a livelli normali per chiudere la serie ieri.

Matteo Lusiani

Leggi di più sull'Eco di Biella di sabato 6 maggio 2017 

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Verona non gioca bene, ma Biella gioca peggio. All’Agsm Forum finisce 70-61 e la serie si allunga. Bastano le percentuali da tre a rendere l’idea di che partita e? stata, ieri sera: 22% per la Tezenis, 25% per l’Angelico a suggellare una doppia prestazione da incubo. L’unico merito di Verona e? di aver tirato la meta? di Biella dall’arco (18 tentativi a 36) e di aver trovato qualcosa in piu? dall’area: non percentuali vertiginose (45%) ma quel che e? bastato per portare la serie a gara 4 (domani sera alle 18).

La partita. Dopo due canestri consecutivi di Tessitori a rompere il ghiaccio, Biella si dimostra da subito incapace di attaccare l’area (dove trova solo 16 punti in tutto il resto della partita). Il dato potrebbe far venire in mente il primo tempo di gara 1, quando la Tezenis era sembrata una fortezza e aveva tolto ai rossoblu? tutti gli attacchi in post. In realta? questa volta c’e? tanto demerito da parte dell’Angelico, che non muove la palla, attacca quasi sempre dal primo lato e, in definitiva, non riesce mai a costruirsi vantaggi. L’unica arma e? il tiro dalla distanza, peraltro quasi mai costruito. E i risultati sono quelli gia? citati:
6/22 nel primo tempo, 3/14 nella ripresa quando pure prova a spostare gli attacchi piu? a ridosso del canestro, ma con scarsi risultati (6/10 da due nei primi 20’, 7/17 nei re- stanti 20’).

Verona, a dirla tutta, non ha fatto molto di piu? rispetto alle prime due gare. Anche solo a guardare i numeri, sono piuttosto simili a gara 1 con l’unica differenza delle palle recuperate, passate da 1 a 10. Sui punti da palla persa Biella aveva costruito buona parte delle prime due vittorie, sullo stesso fattore ha dovuto lasciare sul campo gara 3.

Peccato, perche? nel buio della partita di ieri sera sarebbe bastata una piccola luce per chiudere i conti. Ma nessuno e? riuscito ad accenderla. Non Ferguson, che pure ha trovato un paio di canestri dei suoi, ma in mezzo a tanti errori (4/14 dal campo): Carrea era stato quasi profetico quattro giorni fa, quando aveva detto che Jazz fa bene a forzare quando e? in trance agonistica e fa male quando cerca di mettersi in ritmo. Ieri ha cercato di entrare in partita senza riuscirci per quasi tutti i 40’.

Hall era l’uomo atteso al varco, dopo la querelle del dopogara 2. Purtroppo e? uscito dall’incontro ancora prima di iniziarlo: un affaticamento muscolare lo ha limitato enormemente giustificando i tanti punti concessi ai diretti avversari e la quasi assenza dalla lotta a rimbalzo. Un problema grosso, perche? tra gara 3 e gara 4 non passeranno nemmeno 48 ore e difficilmente sara? al 100%. Anche perche? i problemi di falli di Tessitori e Udom lo hanno costretto a giocare quasi 39’ (per un attimo si e? visto un quintetto piccolo con Wheatle da quattro, ma contro lunghi come quelli di Verona era quasi un suicidio sportivo).

Verso gara 4. La Tezenis non ha mostrato armi nascoste rispetto alle prime due partite, quindi a Biella non resta che riprendere un discorso interrotto. A fare la differenza sono stati l’approccio e l’intensita? difensiva, ma sarebbe bastato un Hall a livelli normali per chiudere la serie ieri.

Matteo Lusiani

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