"Un Angelico vecchio stile"

L’anomalia, se mai di ciò si può parlare, era quella dell’anno passato, con tre lunghi europei di esperienza a cui affidare il compito di trainare un reparto esterni di talento tutorato da capitan Soragna. Quest’anno l’Angelico cambia di nuovo e lo fa riabbracciando la filosofia originaria di Pallacanestro Biella. Si scommette molto sui giovani e su una base di giocatori di scuola americana.
Coach Cancellieri, si torna all’antico. Passo avanti o indietro?
«In questo momento era la cosa più logica da fare. E poi, non confondiamo, i giocatori bravi lo sono a prescindere dalla nazionalità. Alcuni di loro poi, come Robinson e Brackins conoscono l’Europa o ne hanno un’idea. Credo che si sia costruito un gruppo che incarni bene lo spirito di Pallacanestro Biella».
Non solo. Potrà contare su un roster più lungo, anche se i più sostengono che Cancellieri giochi con 7 rotazioni.
«Chiariamo questo concetto. L’anno scorso è stato così. Ma la scelta sottende anche un discorso legato alla fiducia che ti affida il giocatore che sposa un progetto e poi tu la ricambi. Quest’anno faremo una cosa diversa, dando a un gruppo giovane anche la possibilità di giocarsela. Ed eventualmente di sbagliare».
Avrà sicuramente a disposizione più soluzioni. I giocatori scelti sembrano offrire varietà di scelta sulla carta.
«Sulla carta, il campo è un’altra cosa. Sicuramente i lunghi fra di loro, ma non certo i lunghi con gli esterni, perchè chi faceva giocare Brackins da esterno a mio avviso rischiava solo di rovinargli la carriera. Ci sarà Robinson il playmaking. Un play che passa la palla e gioca per i tiri dei suoi compagni. Poi dietro di lui non ci sarà un sostituto vero e proprio, ma diversi giocatori che potranno portare palla, compresi Soragna e Linos (Chrysikopoulos, ndr).
A proposito del greco. Sarà il suo anno?
«E’ fermo da una stagione. Ma è giovane. Il vero test è rimetterlo in campo, ma sono certo che avrà tempo per ritrovare presto il ritmo partita e dire la propria».
A vedere il calendario, potrebbe esserci un altro avvio sprint...
«Questa squadra è diversa da quella passata. Avrà bisogno di tempo. Meno esplosiva subito, dovremo avere pazienza e attendere che i giocatori capiscano il sistema. Credo che verrà fuori alla distanza».
Obiettivi? Ripartiamo con il tormentone salvezza dal primo giorno?
«Mi sono stufato di parlare di permanenza in categoria. Anche la gente ormai sa valutare, è cresciuta. Mi auguro di avere il pubblico di Milano e Casale dell’anno scorso, non più i fischi contro Sassari dell’anno prima. Detto ciò, la squadra è da playoff? Probabilmente no, ma se ci arrivasse vorrebbe dire che tutti han fatto una stagione grandiosa».
Faccia il nome del classico “giocatori su tutti” per finire, il giocatore di cui non farebbe a meno...
«Troppo scontato: Matteo Soragna».