Tessitori, garantisce l’officina Biella

Tessitori, garantisce l’officina Biella
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BIELLA - Smaltita la sbornia da vittoria nel derby d’apertura, in casa Angelico si affilano le armi per la campagna di Calabria che in realtà si trasformerà in un assalto siciliano, a Barcellona Pozzo di Gotto (palla a due alle 18 di domenica), stante la squalifica del campo di Reggio. Un potenziale vantaggio per Biella che giocherà in campo neutro una sfida tutt’altro che semplice.

A mente fredda, intanto, la partita vinta con Casale ha dato più d’uno spunto di riflessione sulla nuova squadra di coach Carrea. Come non iniziare da Amedeo Tex Tessitori: «Da tempo Biella non aveva un centro italiano così forte». Il giudizio lusinghiero è di Alberto Cerruti, uno che, da presidente, in squadra ha avuto un certo Ottorino Flaborea. Fatte le debite proporzioni, ovvio, tornando al recente passato e andando a memoria, un lungo azzurro così d’impatto non giocava in rossoblu da circa dieci anni, ai tempi della bella  coppia Garri-Frosini. 

Certo ci si chiede perchè un classe 1994 con queste potenzialità tecniche e fisiche, ancora tutte da esprimere e perfezionare, non abbia la possibilità di giocare minuti veri al piano di sopra.  
«Nel basket italiano di oggi non c’è la pazienza di far crescere i nostri ragazzi, l’ansia da risultato condiziona molte scelte nella costruzione delle squadre di Serie A» analizza il gm Marco Sambugaro che si gode l’esordio roboante del suo giocatore: «In questo caso, devo dire che Amedeo è stato saggio nel rifiutare anche alcune proposte di categoria superiore, scegliendo la A2, dove le richieste erano molte, e  Biella, che gli garantiva un ruolo da protagonista in una piazza importante». 

Il merito dunque va diviso equamente, tra il giocatore che ha pensato prima a come e dove potersi migliorare e  Pallacanestro Biella che mantiene intatta la sua fama di “officina” dove lavorare su giocatori che hanno potenzialità ancora da esprimere o motivazioni assopite da risvegliare. Un vanto non da poco, così come l’aver schierato in partita così tanti giovani provenienti dal settore giovanile. Wheatle, supportato da un fisico non comune, ha fatto meglio di Massone e Luca Pollone, ma l’esordio è da ritenersi positivo, soprattutto perchè il ghiaccio è stato rotto davanti a 3180 spettatori e per di più in un derby, vinto. L’emozione gioca brutti scherzi sempre, figurarsi a chi inizia una carriera. Il cammino sarà lungo, ma i presupposti per lavorare (tanto) in tranquillità ci sono tutti. 

Jazz e Mike. Niente lavoro extra per la super coppia dell’Angelico che domenica si è limitata alla normale amministrazione, anche se i 16 rimbalzi di Hall non dovrebbero essere considerati routine, specialmente per uno che era alla prima partita vera dopo un bruttissimo infortunio. In soldoni, poi, l’Angelico ha vinto facilmente una partita in cui ha tirato un 5/24 da tre, perchè a rimbalzo ha dominato e perchè la coppia Tessitori-Udom può essere un fattore che sposterà parecchi equilibri. Al  coach della Viola Antonio Paternoster la prossima scelta del piano partita avversario: su chi concentrarsi in difesa e a chi concedere spazio tra i rossoblu? Gli ingredienti per vedere un campionato interessante in chiave Angelico ci sono tutti, la ricetta la cucinerà, come sempre, il campo. 
Gabriele Pinna 

BIELLA - Smaltita la sbornia da vittoria nel derby d’apertura, in casa Angelico si affilano le armi per la campagna di Calabria che in realtà si trasformerà in un assalto siciliano, a Barcellona Pozzo di Gotto (palla a due alle 18 di domenica), stante la squalifica del campo di Reggio. Un potenziale vantaggio per Biella che giocherà in campo neutro una sfida tutt’altro che semplice.

A mente fredda, intanto, la partita vinta con Casale ha dato più d’uno spunto di riflessione sulla nuova squadra di coach Carrea. Come non iniziare da Amedeo Tex Tessitori: «Da tempo Biella non aveva un centro italiano così forte». Il giudizio lusinghiero è di Alberto Cerruti, uno che, da presidente, in squadra ha avuto un certo Ottorino Flaborea. Fatte le debite proporzioni, ovvio, tornando al recente passato e andando a memoria, un lungo azzurro così d’impatto non giocava in rossoblu da circa dieci anni, ai tempi della bella  coppia Garri-Frosini. 

Certo ci si chiede perchè un classe 1994 con queste potenzialità tecniche e fisiche, ancora tutte da esprimere e perfezionare, non abbia la possibilità di giocare minuti veri al piano di sopra.  
«Nel basket italiano di oggi non c’è la pazienza di far crescere i nostri ragazzi, l’ansia da risultato condiziona molte scelte nella costruzione delle squadre di Serie A» analizza il gm Marco Sambugaro che si gode l’esordio roboante del suo giocatore: «In questo caso, devo dire che Amedeo è stato saggio nel rifiutare anche alcune proposte di categoria superiore, scegliendo la A2, dove le richieste erano molte, e  Biella, che gli garantiva un ruolo da protagonista in una piazza importante». 

Il merito dunque va diviso equamente, tra il giocatore che ha pensato prima a come e dove potersi migliorare e  Pallacanestro Biella che mantiene intatta la sua fama di “officina” dove lavorare su giocatori che hanno potenzialità ancora da esprimere o motivazioni assopite da risvegliare. Un vanto non da poco, così come l’aver schierato in partita così tanti giovani provenienti dal settore giovanile. Wheatle, supportato da un fisico non comune, ha fatto meglio di Massone e Luca Pollone, ma l’esordio è da ritenersi positivo, soprattutto perchè il ghiaccio è stato rotto davanti a 3180 spettatori e per di più in un derby, vinto. L’emozione gioca brutti scherzi sempre, figurarsi a chi inizia una carriera. Il cammino sarà lungo, ma i presupposti per lavorare (tanto) in tranquillità ci sono tutti. 

Jazz e Mike. Niente lavoro extra per la super coppia dell’Angelico che domenica si è limitata alla normale amministrazione, anche se i 16 rimbalzi di Hall non dovrebbero essere considerati routine, specialmente per uno che era alla prima partita vera dopo un bruttissimo infortunio. In soldoni, poi, l’Angelico ha vinto facilmente una partita in cui ha tirato un 5/24 da tre, perchè a rimbalzo ha dominato e perchè la coppia Tessitori-Udom può essere un fattore che sposterà parecchi equilibri. Al  coach della Viola Antonio Paternoster la prossima scelta del piano partita avversario: su chi concentrarsi in difesa e a chi concedere spazio tra i rossoblu? Gli ingredienti per vedere un campionato interessante in chiave Angelico ci sono tutti, la ricetta la cucinerà, come sempre, il campo. 
Gabriele Pinna 

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