Terremoto Milan: perché può essere un bene per il calcio biellese
L'addio di Maldini e Massara, secondo le voci che circolano, potrebbe dare speranza a molti giovani in rampa di lancio delle leghe minori.
Il titolo di questo articolo potrebbe sicuramente sorprendere molti lettori e la tematica ha sopreso anche chi questo testo lo sta scrivendo. Il fatto è, però, che ci sono reali possibilità che il terremoto che ha coinvolto i piani alti dell'A.C. Milan possa ripercuotersi sulla vita di qualche calciatore del Biellese. Probabilità molto basse, certo, ma con percentuali non esattamente attaccate allo zero. Ma procediamo per gradi.
Un profondo cambio di visione societaria
Il mondo milanista ieri sera è precipitato in un inferno di dubbi e paure sul proprio futuro. Il motivo? L'addio del Dt Paolo Maldini e del Ds Ricky Massara, due colonne portanti dello scudetto vinto lo scorso anno e della semifinale di Champions League raggiunta in questa stagione. I colpevoli di questa rivoluzione non sono però i diretti interessati, quanto il nuovo proprietario della società rossonera: Gerry Cardinale. Il magnate italo-americano, da pochi mesi al vertice dell'organigramma del Milan, ha scelto di far saltare qualche testa dopo un quarto posto in campionato conquistato solo grazie alla penalizzazione inflitta alla Juventus. Un risultato svilente per una società che appena 365 giorni prima conquistava il suo diciannovesimo scudetto.
Con uno Stefano Pioli ancora traballante sulla panchina rossonera, Cardinale sta plasmando in fretta la nuova visione societaria. Un organigramma che, secondo le voci attuali, sarebbe cucito intorno alla figura di Geoffrey Moncada, talentuoso capo scouting con alcune clamorose intuizioni nel suo personale palmares. Tra i nomi più importanti individuati dall'esperto di giovani compare sicuramente quello di Kylian Mbappé, scoperto già all'età di 12 anni. A questa figura, inoltre, dovrebbe essere aggiunta quella di Billy Beane, famoso e dirigente di baseball a cui si deve l'invenzione del "Moneyball": l'arte di comprare giocatori al ribasso, basandosi puramente sulle statistiche, per scovare dei diamanti grezzi.
E che cosa c'entra con tutto questo il calcio del Biellese?
E che cosa c'entra con tutto questo il calcio del Biellese? Niente, per ora. Nel senso che prima di arrivare ai campi della Chiavazzese o del Ce.Ver.Sa.Ma. è necessario fare un ulteriore salto in avanti. L'idea, secondo le voci che stanno circolando quest'oggi, è quella di un Milan interessato alla possibilità di acquistare calciatori primi di tutti gli altri, prima ancora che possano anche lontanamente contribuire al destino della sua prima squadra. Una visione che potrebbe portare i rossoneri a replicare quanto fatto da società come la Juventus che hanno deciso di fondare le proprie alternative under 23.
Ed è qui che finalmente ci si può collegare al calcio nostrano. La possibilità un Milan Next Gen, stabilizzato probabilmente fra la Serie C e la D, aprirebbe le porte a molti giocatori delle leghe semi-professionistiche. Calciatori bistrattati, magari ancora non completamente formati a livello fisico ma capaci di dimostrare le proprie abilità sul campo. Giocatori, ad esempio, capaci di recupare 4 volte il numero di palloni rispetto ai colleghi della loro categoria. Investimenti, quindi, che se oggi appaiono irreali o quasi impossibili, potrebbero normalizzarsi con un pizzico di fortuna.
La visione di Gerry Cardinale, quindi, sarebbe quella di un Milan attento a scovare le giovani promesse prima di tutti gli altri, magari anche inviando qualche osservatore alle partite di Promozione ed Eccellenza tanto comuni per i tifosi del Biellese. Tutto questo perché, fondamentalmente, il talento può celarsi ovunque. Anche qui.