«Il Biella Rugby merita la Cittadella»

«Il Biella Rugby <BR>merita la Cittadella»
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(1 mar) L’Inno di Mameli che ancora risuona nella memoria, provoca l’involontaria ed inevitabile accelerazione del battito cardiaco. L’orgoglio di aver scongiurato l’ennesimo cucchiaio di legno nel Si Nazioni. L’adrenalinica soddisfazione di aver partecipato ad un grande evento. Quello appena terminato, è stato senza dubbio un fantastico weekend per la palla ovale italiana che ha battuto a Biella (13-3) e poi ribattuto a Roma la Scozia (16-12), dando dimostrazione del momento di grande forma azzurra. L’Inno di Mameli che ancora risuona nella memoria, provoca l’involontaria ed inevitabile accelerazione del battito cardiaco. L’orgoglio di aver scongiurato l’ennesimo cucchiaio di legno nel Si Nazioni. L’adrenalinica soddisfazione di aver partecipato ad un grande evento. Quello appena terminato, è stato senza dubbio un fantastico weekend per la palla ovale italiana che ha battuto a Biella (13-3) e poi ribattuto a Roma la Scozia (16-12), dando dimostrazione del momento di grande forma azzurra.
La favola è incominciata proprio da Biella, dallo Stadio Pozzo La Mormora che per la settima volta, venerdì sera, ha ospitato un match internazionale: Italia “A” contro Scozia “A”. L’energia sprigionata in campo dal quindici azzurro e dagli spalti dal folto pubblico biellese, unita, ha generato un grande successo.
Soddisfatti tutti. Atleti e tecnici della Nazionale per il la vittoria e per la grande ospitalità alla quale la città di Biella li ha ormai abituati. Gli sportivi biellesi che ancora una volta hanno potuto assistere ad un evento di altissimo livello. Il Biella Rugby, in qualità di società organizzatrice.
Vittorio Musso, il presidente della società gialloverde, è entusiasta: «Italia - Scozia di venerdì è stato un evento riuscitissimo. Abbiamo ricevuto i complimenti da parte di tutti. La grande partecipazione di pubblico, sicuramente la più alta dopo Italia-Stati Uniti, è la conferma del gradimento. La meritata vittoria dell’Italia, la gratificazione per tutti i presenti, tifosi e non».
Ormai la qualità delle vostre organizzazioni è rodata ed apprezzata dalla Fir. Quale evento sarà il prossimo?
«Effettivamente la strada è quella che stiamo percorrendo. La Federazione ci dimostra il rapporto di fiducia che si è instaurato nel tempo, considerandoci sempre nel valutare l’assegnazione di eventi internazionali. Nulla è in programma per il 2010, ma nel 2011 ci sarà sicuramente qualche occasione».
La possibilità di ospitare nuovamente la Nazionale maggiore?
«Ci piacerebbe, ma a Biella attualmente non esistono strutture che ci permettano di ospitarla. La Nazionale maggiore richiede impianti che ospitino 10.000 persone, quindi a meno che non si pensi di aggiungere qualche tribuna mobile al La Marmora, vedo la cosa fuori discussione. Piuttosto, spero che per i prossimi arrivi della Nazionale a Biella, siano ultimati i lavori della Cittadella del Rugby».
L’assessore allo sport Roberto Pella ha più volte dichiarato la sua ferma intenzione di portare a compimento il progetto della “Cittadella”.
«Infatti entro marzo presenteremo la progettazione completa dei diversi blocchi. Dalla fine della stagione ci aspettiamo l’inizio dei lavori per la realizzazione, entro l’inizio della stagione successiva, almeno del blocco spogliatoi e club house».
Ha dichiarato “possibile” una partnership con Pallacanestro Biella. C’è qualche novità?
«Ho detto che siamo i primi tifosi dell’Angelico ed ho aggiunto che una polisportiva che coinvolgesse i settori giovanili avrebbe un senso solo se a decidere ci fosse una sola testa, come a Treviso i Benetton. Ma al momento sono tutti ragionamenti nel puro campo delle ipotesi».
Venerdì, in campo, uno striscione recitava: “Il tessuto biellese non si strappa”. Perchè?
«Era un evento internazionale. Quella frase voleva rendere noto a tutti che a Biella, malgrado tutte le difficoltà del momento, ci sono realtà solide e molta gente che lavora per riqualificare il nostro territorio. Come Biella Rugby abbiamo dato un esempio. Per questo voglio ringraziare di cuore tutti quelli che hanno lavorato con noi: la prima squadra, dirigenti, allenatori, consiglio direttivo, genitori. Il risultato è di tutti».
Paola Giacchetti
1 marzo 2010

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