Robinson:"Sono un vincente"

Robinson:<BR>"Sono un vincente"
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Nel bel mezzo di un mercato giocatori povero, in tempo di crisi, nel quale dieci mila dollari in più o in meno fanno la differenza tra un sì e un no, meglio non sbilanciarsi troppo, nemmeno quando si aspetta un fax controfirmato da un minuto all’altro. L’autografo sul contratto fino a ieri non c’era, ma l’accordo verbale è stato preso: l’esterno Russell Robinson, originario del Bronx, a New York, dovrebbe essere il primo giocatore americano della nuova Angelico.

Anzi, sarà il terzo comunitario, poichè un passaporto della Guinea recentemente acquisito, lo farà giocare con lo status da “europeo”, lasciando liberi altri tre preziosi posti per compagni d’oltreoceano. Un po’ come sta pensando di fare la nuova Siena, che sembra aver mollato la pista Coleman, per andare su quella che porta a Jacob Pullen, neo possessore di un passaporto romeno. Un bel colpo per Biella, che si assicura un giocatore dal curriculum di tutto rispetto, soprattutto a livello giovanile, ma già svezzato in Europa nei campionati di Spagna e Turchia, dove ha ben figurato dopo l’esperienza nel college, chiusa con l’anello al dito da campione Ncaa con i Kansas Jayhawks nel 2008, dopo una finale con tempo supplementare con Memphis. Il Draft Nba post università l’ha ignorato, quello di Derrik Rose n.1, Gallinari alla scelta n. 8 e dei compagni a Kansas Brandon Rush al 13 e Mario Chalmers al 34. Dopo un tentativo andato a vuoto con Houston, Robinson ha giocato da protagonista nella D League, la seconda lega Usa legata a filo diretto con l’Nba. Poi lo sbarco in Europa, prima a Badalona, in Spagna, e poi al Trabzonspor, in Turchia.

Nato il 24 gennaio 1986, alto 191, Robinson è un buon realizzatore, che può coprire entrambi gli spot di guardia. Su internet, recentemente ha dichiarato: «Penso di essere un vincente e fuori dal campo la mia mentalità è contagiosa. Sono un buon difensore e penso di poter essere utile alla mia squadra per vincere, facendo anche tante piccole cose che magari non si notano e che nelle statistiche non compaiono. Cerco un team che mi dia una possibilità». Probabilmente si riferiva ad una franchigia Nba, ma far bene con Biella potrebbe lanciarlo definitivamente ad livello europeo. Si attende l’annuncio.

Nuovi arrivi. Il roster rossoblu conta la presenza di capitan Matteo Soragna e dell’enigma greco Linos Chrysikopoulos che potrebbe essere il vero acquisto dell’anno, dopo una stagione passata a guardare i compagni anche a causa di uno sfortunato, grave, incidente che gli ha fatto perdere mesi di basket l’estate scorsa. Dopo la conferma di Goran Jurak e l’ingaggio del promettente esterno serbo Nemanja Jaramaz, è prossimo all’annuncio il triennale firmato da Tommaso Raspino, esterno di 198 cm, classe 1989, cresciuto nel vivaio di Pallacanestro Biella che si è fatto le ossa nelle leghe minori passando da Pavia, Trieste ed Omegna; ora potrà dimostrare i suoi progressi, stante il fatto che sia Marco Laganà (10° con l’Italia nel deludente Europeo Under 20 che però l’ha visto chiuder ea una media di 10,9 punti e 3 rimbalzi) sia Erik Lombardi probabilmente seguiranno le sue orme in cerca di minuti e responsabilità in prestito in altre squadre. Sul fronte italiani, dopo gli obiettivi mancati Achille Polonara (a Varese) e Mason Rocca (a Bologna), ora la strategia biellese potrebbe virare su un ritorno, quello di Andrea Michelori, in uscita da Siena. Certo il lungo classe 1978, già a Biella in maglia Lauretana dal 2002 al 2004, dove peraltro ha conosciuto la moglie Ilaria, dovrebbe adeguare l’ingaggio ai tempi che corrono, considerato che un lungo extracomunitario potrebbe costare meno in un’ottica di budget da limare con attenzione, come del resto faranno quasi tutti. Certo la coppia esperta formata da Jurak e Michelori, supportata da un americano dinamico con punti nelle mani (il sogno resta l’africano Julian Mavunga), fornirebbe buone garanzie di tenuta. La pista che porta a Davide Bruttini, rimane un’alternativa, ma non di prima fascia.

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