Pozzo si migliora"Sono contento"
E’ andata. Bene. La gamba, come si dice nella ginnastica, ieri sera a Londra non ha tradito Enrico Pozzo che ha compiuto i sei esercizi senza forzature, cercando di eseguire con attenzione, evitando rischi che solo chi lotta per le medaglie deve prendersi fino a un certo punto.
Così il pluricampione italiano, 31enne di Cavaglià, si è migliorato con un 18° posto con un 87,032 frutto, in questa sequenza, di un ottimo 15.466 al volteggio, un 14.533 alle parallele, un 14.433 alla sbarra, un 14,7 al corpo libero, un 13.9 al cavallo con maniglie e un dignitoso 14 di chiusura agli anelli, suo proverbiale punto debole. Tris. Alla sua terza olimpiade era il più vecchio in gara, mentre a Pechino, quattro anni prima, c’erano solo altri tre atleti: «Ho vinto nell’anagrafe - scherza Pozzo - peccato non valga. Per il resto sono contento di essermi migliorato anche col mio personale. Ho gestito bene anche la stanchezza che nella seconda parte degli esercizi diventa un fattore importante come si è visto anche in zona medaglia». Generalista. «In qualifica - spiega l’aviere capo - , dove ho fatto il 19° posto (con 86,898), mi sono sentito bene. A Pechino disputai la mia prima finale All-around (19°, ndr), è chiaro che la percepissi in modo diverso. Ultimamente mi sono dedicato di più al Concorso Generale, è vero. L’ho fatto per la squadra ma anche perché ormai le specialità sono stellari. Il livello di certi interpreti è diventato altissimo, forse irraggiungibile. Punte così non credo che le avrei mai potute raggiungere. Allora meglio distribuire le poche energie rimaste su tutti e sei gli attrezzi». Il compagno Paolo Ottavi ha chiuso 22° con 84,648.