Marocco: «Ai playoff Angelico ancora più in forma»

L’Angelico corre di più, salta di più ed è più reattiva degli avversari. Il segreto degli otto successi consecutivi, dieci con quelli di Rimini, è anche qui. Nei muscoli e nei polmoni, che sono la premessa indispensabile perché la mente resti lucida e i polpastrelli sensibili al pallone: «Merito dell’intensità che sa tenere coach Corbani durante gli allenamenti», spiega modestamente il preparatore atletico Roberto Marocco. Ma qualche merito lo avrà pure lui.
Marocco, qual è il suo segreto?
«Nessun segreto, l’allenamento fisico è un insieme di tante componenti. Se proprio devo dirne uno, è impostare sempre il lavoro settimanale su quello che succede in campo la domenica. Ma io sono fortunato, con un gruppo costruito così bene dal gm Fioretti qualunque preparatore atletico vorrebbe lavorare».
Ormai da un mese si dice che se Biella arrivasse con questa condizione ai playoff sarebbe dura per tutti. Ma ce la farà?
«Sì, ce la farà. Averli conquistati con tre giornate di anticipo ci permette di calibrare meglio gli allenamenti e svolgere più lavoro differenziato. L’obiettivo è mantenere questa intensità e diventare ancora più esplosivi».
Non la preoccupa la possibilità di perdere questa forma atletica?
«Mi preoccupano gli imprevisti. La scorsa settimana ci siamo allenati senza Infante e Raspino. Contro Trapani non si è nemmeno notato perché i medici hanno fatto un lavoro straordinario, ma a lungo andare sono questi i problemi che influiscono sulla forma fisica».
Parlando dei singoli, quale giocatore l’ha stupita di più?
«Ne dico due. Da un lato Raspino, per la sua fame di allenamenti e la sua voglia di migliorare. Dall’altro Infante, perché sebbene la sua struttura non gli consenta grande esplosività, grazie alla sua dedizione riesce ad essere molto reattivo».
Voskuil continua a stupire per le sue prestazioni, cosa lo rende diverso dagli altri?
«Ha una forza impressionante sul tronco e su tutta la parte superiore del corpo, che lo aiuta molto nei movimenti di tiro».
La caratteristica principale di Hollis, invece?
«La flessibilità».
Qualche tempo fa Eco aveva pubblicato una sua foto con la didascalia “Mr Fantastic”...
«Me la ricordo perché quando ho aperto il giornale mi sono spaventato. Un arresto con il ginocchio che tocca quasi terra. È questa grande elasticità che gli consente molte delle sue giocate».
Lombardi è forse il giocatore che più impressiona per capacità atletiche.
«Ha doti naturali enormi. Per farlo esprimere al meglio il lavoro atletico non va fatto tanto sull’esplosività ma sulla prevenzione di tutti quei problemi fisici che possono limitarlo».
Laganà, invece, ha un fisico particolare, alto e magro. Paradossalmente, il grave infortunio può trasformarsi in un’occasione per rinforzarsi?
«Ha appena iniziato la riabilitazione e lo spirito con cui la affronta è proprio questo. Ora dovrà recuperare mobilità, poi forza fisica e infine equilibrio. Durante l’estate lo attende un duro lavoro per riprendere il suo atletismo in una struttura fisica che sarà praticamente nuova e più resistente».
Matteo Lusiani