«Lo sport è sinonimo d’inclusione»
«Lo sport è inclusione, tutte le nostre politiche di sostegno al settore mettono principalmente in primo piano l’individuo, è una scelta che abbiamo fatto e che sta pagando, tanto che molte realtà ci stanno prendendo ad esempio». A parlare è l’assessore regionale allo sport Giovanni Maria Ferraris che, tra Giro d’Italia prima e Special Olympics ora, è sovente in città. «La presenza in prima persona di fianco ai comitati locali di organizzazione - sottolinea - è fondamentale per la buona riuscita degli eventi. Il Piemonte sta vivendo un grande anno di sport, segno di grande vitalità dei territori».
Assessore, partiamo dal Giro d’Italia appena concluso, con la tappa Castellania-Oropa tra le più avvincenti di questa edizione numero 100.
«Abbiamo investito su questo evento e i ritorni ci sono stati, sia in termini di visibilità sia di ricaduta sul territorio. L’organizzazione è riuscita a fornire importanti spunti alla Rai che ha potuto così confezionare un ottimo prodotto di marketing per il Biellese».
Come si fa a non disperdere questo patrimonio ora?
«E’ fondamentale riuscire a portare gli appassionati di turismo a ripercorrere i luoghi che hanno segnato questo Giro d’Italia. Non dimentichiamo infatti che possiamo fregiarci dell’onore di aver avuto a Oropa il leader della corsa. Anche la ripetizione della Castellania-Oropa, dedicata ai cicloamatori (corsa sabato con poche adesioni, ndr), che sarà potenziata nel 2018 come avremo modo di presentare a breve, è un altro tassello. Dobbiamo invogliare i ciclisti a tornare, sfruttando l’onda lunga del Giro».
La Regione Piemonte è molto attenta alle politiche di inclusione nello sport. Come vi muovete?
«I fondi a disposizione sono decisamente meno rispetto al passato, per questo è importante non disperderli. Abbiamo, come dicevo, messo al centro dei progetti l’individuo. Lo sport è un settore fondamentale, come diceva anche Don Bosco, per togliere i giovani dalle strade. E noi lavoriamo proprio per questo, per recuperare. Dunque non solo politiche legate ai disabili, ma anche ai ragazzi più problematici. Abbiamo già erogato fondi per progetti specifici, legati anche ai territori più particolari. Abbiamo 1.200 Comuni in Piemonte, molti dei quali isolati e difficili da raggiungere. Lo sport deve essere il volano per arrivare a coinvolgere anche i ragazzi di quei luoghi. La strada che abbiamo intrapreso pare pagare, tanto che altre amministrazioni regionali si sono interfacciate con noi per sapere come muoversi in questa direzione».
Per fare sport sono necessari anche gli impianti, però. Come si sta muovendo in questo senso la Regione?
«Anche in questo settore le risorse non sono più quelle di una volta quando, probabilmente, si è anche ecceduto nella spesa. Ma la Regione c’è e ci sarà. Soprattutto per quei progetti sostenibili. Prendo ad esempio la nuova piscina di Cuneo, realizzata con un accordo tra pubblico e privato. E’ una realtà che funziona e che in un anno d’apertura è stata già in grado di ospitare grandi eventi. E penso anche al centro federale per la pratica della canoa che nascerà ad Ivrea. Insomma, si finanzieranno quei progetti utili per tutto il territorio regionale. In tempi di crisi è l’unica strada che si può percorrere».
Chiudiamo con gli Special Olympics, con Biella ancora protagonista. Cosa significa questo evento per la Regione?
«Dal 3 al 9 luglio Biella ospiterà centinaia di atleti provenienti da tutta Italia e non solo. Questo è lo spot più bello per le nostre politiche regionali che puntano sull’inclusione. Sono al fianco degli organizzatori quotidianamente perché la presenza fisica è fondamentale, non basta solamente il sostegno istituzionale».
Enzo Panelli
«Lo sport è inclusione, tutte le nostre politiche di sostegno al settore mettono principalmente in primo piano l’individuo, è una scelta che abbiamo fatto e che sta pagando, tanto che molte realtà ci stanno prendendo ad esempio». A parlare è l’assessore regionale allo sport Giovanni Maria Ferraris che, tra Giro d’Italia prima e Special Olympics ora, è sovente in città. «La presenza in prima persona di fianco ai comitati locali di organizzazione - sottolinea - è fondamentale per la buona riuscita degli eventi. Il Piemonte sta vivendo un grande anno di sport, segno di grande vitalità dei territori».
Assessore, partiamo dal Giro d’Italia appena concluso, con la tappa Castellania-Oropa tra le più avvincenti di questa edizione numero 100.
«Abbiamo investito su questo evento e i ritorni ci sono stati, sia in termini di visibilità sia di ricaduta sul territorio. L’organizzazione è riuscita a fornire importanti spunti alla Rai che ha potuto così confezionare un ottimo prodotto di marketing per il Biellese».
Come si fa a non disperdere questo patrimonio ora?
«E’ fondamentale riuscire a portare gli appassionati di turismo a ripercorrere i luoghi che hanno segnato questo Giro d’Italia. Non dimentichiamo infatti che possiamo fregiarci dell’onore di aver avuto a Oropa il leader della corsa. Anche la ripetizione della Castellania-Oropa, dedicata ai cicloamatori (corsa sabato con poche adesioni, ndr), che sarà potenziata nel 2018 come avremo modo di presentare a breve, è un altro tassello. Dobbiamo invogliare i ciclisti a tornare, sfruttando l’onda lunga del Giro».
La Regione Piemonte è molto attenta alle politiche di inclusione nello sport. Come vi muovete?
«I fondi a disposizione sono decisamente meno rispetto al passato, per questo è importante non disperderli. Abbiamo, come dicevo, messo al centro dei progetti l’individuo. Lo sport è un settore fondamentale, come diceva anche Don Bosco, per togliere i giovani dalle strade. E noi lavoriamo proprio per questo, per recuperare. Dunque non solo politiche legate ai disabili, ma anche ai ragazzi più problematici. Abbiamo già erogato fondi per progetti specifici, legati anche ai territori più particolari. Abbiamo 1.200 Comuni in Piemonte, molti dei quali isolati e difficili da raggiungere. Lo sport deve essere il volano per arrivare a coinvolgere anche i ragazzi di quei luoghi. La strada che abbiamo intrapreso pare pagare, tanto che altre amministrazioni regionali si sono interfacciate con noi per sapere come muoversi in questa direzione».
Per fare sport sono necessari anche gli impianti, però. Come si sta muovendo in questo senso la Regione?
«Anche in questo settore le risorse non sono più quelle di una volta quando, probabilmente, si è anche ecceduto nella spesa. Ma la Regione c’è e ci sarà. Soprattutto per quei progetti sostenibili. Prendo ad esempio la nuova piscina di Cuneo, realizzata con un accordo tra pubblico e privato. E’ una realtà che funziona e che in un anno d’apertura è stata già in grado di ospitare grandi eventi. E penso anche al centro federale per la pratica della canoa che nascerà ad Ivrea. Insomma, si finanzieranno quei progetti utili per tutto il territorio regionale. In tempi di crisi è l’unica strada che si può percorrere».
Chiudiamo con gli Special Olympics, con Biella ancora protagonista. Cosa significa questo evento per la Regione?
«Dal 3 al 9 luglio Biella ospiterà centinaia di atleti provenienti da tutta Italia e non solo. Questo è lo spot più bello per le nostre politiche regionali che puntano sull’inclusione. Sono al fianco degli organizzatori quotidianamente perché la presenza fisica è fondamentale, non basta solamente il sostegno istituzionale».
Enzo Panelli