L'abbraccio dei tifosi di calcio di Biella al tecnico dell'Inter Walter Mazzarri

L'abbraccio dei tifosi di calcio di Biella al tecnico dell'Inter Walter Mazzarri
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Successo di partecipazioni e gradimento per la visita a Biella dell'allenatore dell'Inter Walter Mazzarri (nella foto), ieri ospite del sindaco Dino Gentile nella sala consiliare di Palazzo Oropa per la presentazione della sua autobiografia “Il meglio deve ancora venire” edita da Rizzoli e scritta con il giornalista biellese di Sky Sport Alessandro Alciato.

Due ore di intenso dialogo, moderato da Marco Nosotti di Sky Sport e Gabriele Pinna di Eco di Biella, con una sala gremita da oltre un centinaio di tifosi non solo interisti o napoletani, ma di semplici appassionati di calcio, ripagati dal tecnico toscano che ha ripercorso i punti salienti del libro, senza sottrarsi a domande di carattere generale, da vero uomo di sport, pur glissando sulla domenica appena passata che ha visto l'Inter penalizzata da decisioni arbitrali. Un tifoso napoletano ? venuto solo per dire grazie: “Mister io sono da 18 anni a Biella, ma sono venuto qui per ringraziarla per quello che ha fatto per noi napoletani. Solo una cosa le voglio dire : ai giornalisti, quando è rigore, lei lo deve dire sennò non ve ne danno”. E Mazzarri, tra gli applausi dei tifosi presenti si lascia scappare un sintetico, ma eloquente: “Grazie del riconoscimento, ma sui rigori, lei è sicuro che sia più produttivo dirlo?", poco oltre al “Siamo sfortunati” appena concesso prima a domanda diretta dei moderatori.

A chi gli ha chiesto se nel dopo Prandelli arrivasse una chiamata dalla Nazionale Mazzarri ha risposto così: "Ho sempre pensato che un allenatore che viene chiamato ad allenare la Nazionale debba essere pronto per farlo, se lo deve meritare facendo un percorso, ottenendo dei risultati. Io mi sono sempre guadagnato tutto e penso di meritare di essere dove sono ora, ma penso anche di non essere ancora pronto per la nazionale. Magari in futuro, quando avrò meno energie da spendere, ma stesse motivazioni".

E ai tanti dirigenti di calcio biellesi presenti Mazzarri ha offerto un consiglio da mettere in pratica: “Penso che in Italia si sottovaluti troppo il problema della formazione dei giovani calciatori. Arrivano ragazzi anche nelle prime squadre che hanno delle qualità ma che magari difettano nei fondamentali. Io credo che i presidenti dovrebbero investire molto di più sugli istruttori che devono essere veri e propri educatori insegnando i fondamentali a tutti. Spesso capita invece che si metta l amico ex calciatore ad allenare e ßecondo è una scelta sbagliata perche un bravo calciatore non è necessariamente un bravo allenatore. Poi sotto l aspetto aziendale è un cattivo investimento il non scegliere degli istruttori preparati per formare giocatori preparati e senza lacune da accompagnare fino alla prima squadra”.

Dopo i molti applausi a scena aperta, alla fine, autografi sul libro e foto ricordo con tutti, da vera star del pallone, anche se atipica nel suo dire quello che pensa senza troppa diplomazia, che sa bene quanto il suo lavoro bello e privilegiato sia legato all'affetto e alla stima della gente.

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