L’Angelico riscrive un record storico

L’Angelico riscrive un record storico
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La buccia di banana era lì, pronta per essere calpestata. Ma questa Angelico in cerca di record non è scivolata. Con più fatica del previsto, Biella ha centrato l’undicesima vittoria consecutiva in casa, non era mai successo nella storia rossoblu. Agropoli ci ha provato fino all’ultimo, pur con una squadra cortissima e reduce da nove sconfitte, pur con il rimescolamento del roster degli ultimi dieci giorni (fuori Turel e Donell Taylor, dentro Ante Delas), pur con Santolamazza acciaccato e in panchina per 35’.
Quando le squadre si schierano in campo, Agropoli si presenta senza l’ex Santolamazza. Biella sapeva dei suoi problemi fisici, ma non si aspettava una sua assenza: «Avevamo preparato la partita contro di lui», ha ammesso Carrea nel dopogara. 
Già era una sfida difficile di per sé, perché bisognava lavorare più sulla tensione che sulla tattica. Ma vedere Agropoli senza il suo uomo chiave deve aver abbassato ancora di più la carica della squadra. Di contro gli avversari hanno messo sul campo l’unica cosa su cui potevano contare per provare a battere la capolista: l’aggressività. E infatti nei primi minuti volano sul +6. A quel punto Carrea si gira verso la panchina e trova in Massone l’uomo giusto per girarla.
La scossa arriva proprio dall’enfant prodige rossoblu. Entra, mette sette punti in un minuto e riporta in vantaggio l’Angelico. Subito dopo è Luca Pollone sul filo dei 24” a muovere ancora la retina, mentre Wheatle ha aggiustato la fase difensiva. Se l’undicesima in casa è arrivata, Biella deve ringraziare i suoi giovani che hanno rimesso la partita sui binari giusti dopo un brutto avvio.
Il prosieguo è poco spettacolare come quasi mai lo sono le gare con tanta zona. Agropoli la schiera perché non ha gli uomini per tenere l’uno contro uno, Biella perché non sa bene cosa aspettarsi da una squadra che è costretta a centellinare Langford per problemi di falli e si affida soprattutto all’ultimo arrivato Ante Delas (alla seconda con Agropoli dopo i 6 punti all’esordio). 
Delas traccia la strada: il tiro da tre. A fine partita Agropoli ne avrà provati 38 mettendone 13. Per provare ad espugnare il Forum avrebbe dovuto trovare percentuali sopra il 40%, ma si ferma al 34%. Per fortuna i 2/7 di Carenza e lo 0/4 di Marra bilanciano il 5/11 di Delas e il 3/4 di Romeo, altrimenti sarebbero stati guai. 
Nel finale arriva anche lo spettacolo che era mancato, con la schiacciata mostruosa di Hall su rimbalzo offensivo e l’alley oop di Udom servito da Ferguson, per la gioia degli oltre 3500 del Forum.
C’è il rischio di ripetersi, ma non si può fare altrimenti di osannare Mike Hall. I numeri (14 punti, 19 rimbalzi e 6 assist) dicono tanto ma non tutto: ieri il fenomeno di Chicago è stato fondamentale soprattutto a livello psicologico. Contro l’ultima in classifica è stato il più concentrato per tutta la partita, non si è lasciato distrarre dall’aggressività degli avversari e ha mantenuto un dominio mentale sulla gara che a lungo andare ha fiaccato Agropoli. 
I record vanno celebrati, ma con moderazione. Perché c’è sempre un nuovo record all’orizzonte o un obiettivo più importante. Domenica si va a Treviglio (reduce dal ko al supplementare a Trapani), poi ci sono Tortona e Legnano, ovvero le tre inseguitrici una in fila all’altra. Con tre vittorie si batterebbe anche il record dei sette successi consecutivi: perché no?
Matteo Lusiani

Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 13 febbraio 2017

La buccia di banana era lì, pronta per essere calpestata. Ma questa Angelico in cerca di record non è scivolata. Con più fatica del previsto, Biella ha centrato l’undicesima vittoria consecutiva in casa, non era mai successo nella storia rossoblu. Agropoli ci ha provato fino all’ultimo, pur con una squadra cortissima e reduce da nove sconfitte, pur con il rimescolamento del roster degli ultimi dieci giorni (fuori Turel e Donell Taylor, dentro Ante Delas), pur con Santolamazza acciaccato e in panchina per 35’.
Quando le squadre si schierano in campo, Agropoli si presenta senza l’ex Santolamazza. Biella sapeva dei suoi problemi fisici, ma non si aspettava una sua assenza: «Avevamo preparato la partita contro di lui», ha ammesso Carrea nel dopogara. 
Già era una sfida difficile di per sé, perché bisognava lavorare più sulla tensione che sulla tattica. Ma vedere Agropoli senza il suo uomo chiave deve aver abbassato ancora di più la carica della squadra. Di contro gli avversari hanno messo sul campo l’unica cosa su cui potevano contare per provare a battere la capolista: l’aggressività. E infatti nei primi minuti volano sul +6. A quel punto Carrea si gira verso la panchina e trova in Massone l’uomo giusto per girarla.
La scossa arriva proprio dall’enfant prodige rossoblu. Entra, mette sette punti in un minuto e riporta in vantaggio l’Angelico. Subito dopo è Luca Pollone sul filo dei 24” a muovere ancora la retina, mentre Wheatle ha aggiustato la fase difensiva. Se l’undicesima in casa è arrivata, Biella deve ringraziare i suoi giovani che hanno rimesso la partita sui binari giusti dopo un brutto avvio.
Il prosieguo è poco spettacolare come quasi mai lo sono le gare con tanta zona. Agropoli la schiera perché non ha gli uomini per tenere l’uno contro uno, Biella perché non sa bene cosa aspettarsi da una squadra che è costretta a centellinare Langford per problemi di falli e si affida soprattutto all’ultimo arrivato Ante Delas (alla seconda con Agropoli dopo i 6 punti all’esordio). 
Delas traccia la strada: il tiro da tre. A fine partita Agropoli ne avrà provati 38 mettendone 13. Per provare ad espugnare il Forum avrebbe dovuto trovare percentuali sopra il 40%, ma si ferma al 34%. Per fortuna i 2/7 di Carenza e lo 0/4 di Marra bilanciano il 5/11 di Delas e il 3/4 di Romeo, altrimenti sarebbero stati guai. 
Nel finale arriva anche lo spettacolo che era mancato, con la schiacciata mostruosa di Hall su rimbalzo offensivo e l’alley oop di Udom servito da Ferguson, per la gioia degli oltre 3500 del Forum.
C’è il rischio di ripetersi, ma non si può fare altrimenti di osannare Mike Hall. I numeri (14 punti, 19 rimbalzi e 6 assist) dicono tanto ma non tutto: ieri il fenomeno di Chicago è stato fondamentale soprattutto a livello psicologico. Contro l’ultima in classifica è stato il più concentrato per tutta la partita, non si è lasciato distrarre dall’aggressività degli avversari e ha mantenuto un dominio mentale sulla gara che a lungo andare ha fiaccato Agropoli. 
I record vanno celebrati, ma con moderazione. Perché c’è sempre un nuovo record all’orizzonte o un obiettivo più importante. Domenica si va a Treviglio (reduce dal ko al supplementare a Trapani), poi ci sono Tortona e Legnano, ovvero le tre inseguitrici una in fila all’altra. Con tre vittorie si batterebbe anche il record dei sette successi consecutivi: perché no?
Matteo Lusiani

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