Si è svolta stamattina, nella sala stampa del Biella Forum, la presentazione
ufficiale di Matteo Soragna e Fred Jones. A presentarli il GM rossoblu Alessandro Giuliani: "Siamo ovviamente molto soddisfatti della firma di questi due giocatori: Matteo è il primo giocatore firmato da Biella questa estate, mentre Fred è stato l'ultimo in ordine cronologico ad unirsi al nostro progetto."
Il microfono è quindi passato ai due esterni rossoblu.
Matteo Soragna: "Al termine del mio rapporto con la Benetton Treviso,
diverse squadre si sono fatte avanti proponendomi progetti seri e le
ringrazio per questo. La proposta di Pallacanestro Biella è stata
positivamente sorprendente per la durata e per la serietà che conoscevo.
Posso dire di non essere venuto a Biella per una questione economica, ma ho
anteposto il fatto che conoscevo l'ambiente e il posto in cui sarei andato e
viceversa. Per entrambe le parti è stato un ritrovarsi sempre uguali seppur
cambiati: a distanza di cinque anni c'è un nuovo palasport ma una società
sempre organizzata e solida e che con un impianto così può guardare
all'Europa. Inoltre, avendo sempre partecipato alle coppe europee negli anni
scorsi, continuare a giocarle anche qui è stato per me un ulteriore stimolo.
Sono convinto che ci siano le possibilità di fare bene. Il doppio impegno
Campionato e Coppa? Sarà importante avere la capacità di mantenere il ritmo:
non è sempre facile giocare ogni due giorni, viaggiare e dimenticare sia le
sconfitte che le vittorie per concentrarsi sulla partita successiva. Per
questo credo che il ritmo sia fondamentale."
Fred Jones: "Non conoscevo molto del basket europeo, ma parlando con il mio
agente americano (Sam Goldfeder, agente degli ex-rossoblu Brunner, Pinkney e
Elder, ndR), mi ha spiegato come questo sia un posto ideale per giocare a
basket e sia una realtà in crescita. Sono qui per cercare di vincere più
partite possibili ed essere una parte di questo progetto, contribuendo alla
crescita della squadra e del Club. Che tipo di giocatore sono? Direi una
sorta di collezione di tante piccole cose: mi piace giocare in difesa,
sfruttando il mio fisico. In attacco so segnare dalla lunga, ma anche andare
verso il ferro cercando di concludere o di passare la palla per coinvolgere
i miei compagni. Rispetto a quando vinsi la gara delle schiacciate nel 2004,
sono un giocatore diverso: una volta basavo il mio gioco molto di più sul
puro atletismo, poi ho iniziato a "studiare" maggiormente il gioco e
sfruttare la tecnica e la maggior comprensione di esso per essere il miglior
giocatore possibile. Io chiedo molto a me stesso e non sarò soddisfatto del
mio modo di giocare finchè non sarò perfetto."
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