Infante crede nell'Angelico: "E' un gruppo molto compatto!"

Seconda amichevole, seconda vittoria. Non che sia un test probante, quello di sabato contro Casalpusterlengo. Ma - come si suol dire - vincere aiuta a vincere. E di sicuro aiuta a fare morale: «Si respira tranquillità - racconta Luca Infante all’indomani della partita -. Avvertiamo la delusione della piazza per la retrocessione, e queste amichevoli servono a riportare il sereno. Siamo in crescita e a tratti giochiamo una buona pallacanestro di squadra».
Dalla vittoria 75-62 già si possono trarre delle indicazioni: «Abbiamo fatto bene soprattutto nel secondo quarto, costruendo il break sulla difesa».
Il gruppo. Il lungo di Nocera Inferiore racconta l’atmosfera degli spogliatoi: «Alcuni segnali danno l’idea di quanto il gruppo sia compatto. Ad esempio quando chiedi chi vuole venire a prendere un gelato, e ti ritrovi con la squadra al completo in gelateria. Avere tanti italiani aiuta a compattarsi, ma non mi era mai capitato di avere un gruppo così unito».
I giovani. A proposito di giovani italiani: «Forse nessun’altra squadra può vantare dei giovani di questa prospettiva. Ne puoi avere uno, magari due. Ma qui ce ne sono quattro: Laganà, Lombardi, Chillo e De Vico. Sarà una risorsa».
I veterani. Con una truppa di ragazzi così nutrita, servono guide. E Infante lo è di sicuro: «Ma per essere un veterano - precisa - sono giovane, ho solo 31 anni. In ogni caso mi sento addosso questo ruolo, so che quando facciamo un esercizio devo farlo sempre con intensità, in modo che gli altri pensino: “Se lui si impegna così tanto, io che ho dieci anni in meno non posso tirarmi indietro». Poi ci sono i due americani: «Voskuil è micidiale, Hollis ha un atletismo incredibile».
Il coach. Corbani è riuscito da subito a creare entusiasmo e farsi ben volere: «Punta molto sul gioco di squadra - conclude Infante -. Vuole che prendiamo il primo tiro aperto che abbiamo, ma che sia comunque un tiro costruito».
m.l.