Il metodo Rosso scopre i ragazzi
Si dice spesso che lo sport è un insegnamento di vita. Un po’ più difficile è metterlo in pratica. I pallavolisti Valeria Rosso e Rodolfo Cavaliere hanno ideato un format che da due anni riesce a dare una dimensione scientifica a questo assunto. Si tratta del camp “Biella cresce con il volley”, la cui seconda edizione si è conclusa il 5 giugno e ha coinvolto 15 ragazze e 15 ragazzi di prima media. Il punto centrale è che la pallavolo non è il fine ma lo strumento del camp: il vero obiettivo infatti è migliorare l’autostima e la consapevolezza di sé.
Spiega Valeria Rosso: «Molti professori di educazione fisica ci hanno aiutato a selezionare i ragazzi che avevano più bisogno». Il camp era strutturato in due settimane, una per i ragazzi e una per le ragazze, all’interno del centro sportivo Fun Club di Mottalciata: «I risultati sono stati fantastici. I ragazzi sono migliorati soprattutto nella capacità di incanalare la propria energia ed esuberanza nell’attività fisica e all’interno di regole che si sono dati da soli. Un esempio? Di loro iniziativa hanno iniziato a sparecchiare e servirsi da soli durante la merenda, per seguire la regola di aiutarsi gli uni gli altri. Tra le ragazze invece i risultati più importanti sono sull’autostima, molti genitori hanno notato i miglioramenti e ci hanno ringraziato».
La pallavolo non è il fine del camp, dunque, alla fine di ognuna delle due settimane sono stati in tre o quattro a chiedere informazioni su come proseguire l’attività sportiva. Il dato è particolarmente interessante se si pensa che solitamente la pallavolo è molto più popolare fra le ragazze che fra i ragazzi. Tanto da poter trarre qualche spunto: «L’attività agonistica - spiega Valeria Rosso - deve essere una conseguenza, prima bisogna riuscire a far stare i ragazzi in palestra divertendosi. All’inizio il focus dovrebbe sempre essere su sé stessi, non sul confronto con gli altri. L’obiettivo è essere migliori rispetto al giorno precedente, non rispetto ai compagni».
Rispetto allo scorso anno si sono già aggiunti la psicologa dello sport Sara Lavino Zona e due ragazzi del liceo sportivo all’interno dell’alternanza scuola-lavoro: «Vogliamo aggiungere altre persone dietro le quinte e dare continuità al progetto - conclude la pallavolista -. A luglio Rodolfo ed io seguiremo i corsi per il secondo livello di psicologia dell’apprendimento della matematica, poi cominceremo a immaginare come può evolversi Biella cresce con il volley».
Matteo Lusiani
Si dice spesso che lo sport è un insegnamento di vita. Un po’ più difficile è metterlo in pratica. I pallavolisti Valeria Rosso e Rodolfo Cavaliere hanno ideato un format che da due anni riesce a dare una dimensione scientifica a questo assunto. Si tratta del camp “Biella cresce con il volley”, la cui seconda edizione si è conclusa il 5 giugno e ha coinvolto 15 ragazze e 15 ragazzi di prima media. Il punto centrale è che la pallavolo non è il fine ma lo strumento del camp: il vero obiettivo infatti è migliorare l’autostima e la consapevolezza di sé.
Spiega Valeria Rosso: «Molti professori di educazione fisica ci hanno aiutato a selezionare i ragazzi che avevano più bisogno». Il camp era strutturato in due settimane, una per i ragazzi e una per le ragazze, all’interno del centro sportivo Fun Club di Mottalciata: «I risultati sono stati fantastici. I ragazzi sono migliorati soprattutto nella capacità di incanalare la propria energia ed esuberanza nell’attività fisica e all’interno di regole che si sono dati da soli. Un esempio? Di loro iniziativa hanno iniziato a sparecchiare e servirsi da soli durante la merenda, per seguire la regola di aiutarsi gli uni gli altri. Tra le ragazze invece i risultati più importanti sono sull’autostima, molti genitori hanno notato i miglioramenti e ci hanno ringraziato».
La pallavolo non è il fine del camp, dunque, alla fine di ognuna delle due settimane sono stati in tre o quattro a chiedere informazioni su come proseguire l’attività sportiva. Il dato è particolarmente interessante se si pensa che solitamente la pallavolo è molto più popolare fra le ragazze che fra i ragazzi. Tanto da poter trarre qualche spunto: «L’attività agonistica - spiega Valeria Rosso - deve essere una conseguenza, prima bisogna riuscire a far stare i ragazzi in palestra divertendosi. All’inizio il focus dovrebbe sempre essere su sé stessi, non sul confronto con gli altri. L’obiettivo è essere migliori rispetto al giorno precedente, non rispetto ai compagni».
Rispetto allo scorso anno si sono già aggiunti la psicologa dello sport Sara Lavino Zona e due ragazzi del liceo sportivo all’interno dell’alternanza scuola-lavoro: «Vogliamo aggiungere altre persone dietro le quinte e dare continuità al progetto - conclude la pallavolista -. A luglio Rodolfo ed io seguiremo i corsi per il secondo livello di psicologia dell’apprendimento della matematica, poi cominceremo a immaginare come può evolversi Biella cresce con il volley».
Matteo Lusiani