Hadiry, l’emozione del gol dopo aver vinto la leucemia
Sabato scorso gli Allievi Fascia B della Biellese hanno sbancato il campo degli Orizzonti United a Cigliano con il punteggio di 0-3. Una vittoria che ha permesso ai giovani ragazzi di mister Alloisio di conservare la testa della classifica proprio a discapito degli avversari e di trovare l’accesso alla fase regionale.
Ma per i calciatori e la società c’è stato un altro motivo per gioire del risultato ottenuto. La partita con gli Orizzonti ha segnato il ritorno alla rete di Mohamed Hadiry, a segno da subentrato al 41’st; un gol speciale per tutti perchè il primo dal ritorno del centrocampista dopo i due anni passati a curarsi da una leucemia linfoblastica acuta, che lo aveva costretto a fermarsi ad aprile del primo anno nella Biellese.
«Segnare contro gli Orizzonti, dopo essere entrato a partita in corso è stata una grandissima emozione - spiega il giovane calciatore biellese classe 2001 -. Per me è stato quasi una rivincita nei confronti della malattia, un modo per dirle: “Io sono ancora qua!”. Ho festeggiato a lungo con i miei compagni, che mi hanno fatto sentire tutto il loro affetto».
Affetto e vicinanza che non sono mai mancate in questi ultimi anni, da quell’aprile del 2014 in cui Mohamed ha scoperto di essere malato e di doversi curare. «I compagni e i mister mi hanno aiutato tantissimo. Anche la società mi ha sempre fatto sentire la sua vicinanza, cercando sempre di informarsi sul mio stato di salute e offrendo aiuto. Compagni, allenatori e società sono stati come una seconda famiglia per me; tutti mi sono stati vicino e non posso che ringraziarli tutti. Devo ringraziare anche i volontari del Fondo Edo Tempia, che mi hanno aiutato con i passaggi per andare a Torino, e i medici che mi hanno curato».
La via per la guarigione è stata lunga, ma Mohamed non si è mai scoraggiato: «Volevo tornare in campo e ci ho messo tutto l’impegno e la forza possibili. Appena ho iniziato le cure sembravo destinato a un trapianto di midollo. Poi mi hanno proposto una nuova terapia sperimentale creata negli Usa, che aveva il 50 per cento di possibilità di funzionare. Alla fine è andata bene e grazie a questo il rischio di trapianto si è ridotto e, infine, annullato. Ora sono sette mesi che sto bene anche se faccio controlli regolari; ad agosto ho iniziato nuovamente ad allenarmi e a giocare partite con i miei compagni. Il mister mi sta provando come punta». I sogni rimangono quelli di un ragazzo di 15 anni: «Spero un giorno di poter giocare in prima squadra, per ripagare la società della vicinanza in questi momenti difficili».
Mattia Pesce
Sabato scorso gli Allievi Fascia B della Biellese hanno sbancato il campo degli Orizzonti United a Cigliano con il punteggio di 0-3. Una vittoria che ha permesso ai giovani ragazzi di mister Alloisio di conservare la testa della classifica proprio a discapito degli avversari e di trovare l’accesso alla fase regionale.
Ma per i calciatori e la società c’è stato un altro motivo per gioire del risultato ottenuto. La partita con gli Orizzonti ha segnato il ritorno alla rete di Mohamed Hadiry, a segno da subentrato al 41’st; un gol speciale per tutti perchè il primo dal ritorno del centrocampista dopo i due anni passati a curarsi da una leucemia linfoblastica acuta, che lo aveva costretto a fermarsi ad aprile del primo anno nella Biellese.
«Segnare contro gli Orizzonti, dopo essere entrato a partita in corso è stata una grandissima emozione - spiega il giovane calciatore biellese classe 2001 -. Per me è stato quasi una rivincita nei confronti della malattia, un modo per dirle: “Io sono ancora qua!”. Ho festeggiato a lungo con i miei compagni, che mi hanno fatto sentire tutto il loro affetto».
Affetto e vicinanza che non sono mai mancate in questi ultimi anni, da quell’aprile del 2014 in cui Mohamed ha scoperto di essere malato e di doversi curare. «I compagni e i mister mi hanno aiutato tantissimo. Anche la società mi ha sempre fatto sentire la sua vicinanza, cercando sempre di informarsi sul mio stato di salute e offrendo aiuto. Compagni, allenatori e società sono stati come una seconda famiglia per me; tutti mi sono stati vicino e non posso che ringraziarli tutti. Devo ringraziare anche i volontari del Fondo Edo Tempia, che mi hanno aiutato con i passaggi per andare a Torino, e i medici che mi hanno curato».
La via per la guarigione è stata lunga, ma Mohamed non si è mai scoraggiato: «Volevo tornare in campo e ci ho messo tutto l’impegno e la forza possibili. Appena ho iniziato le cure sembravo destinato a un trapianto di midollo. Poi mi hanno proposto una nuova terapia sperimentale creata negli Usa, che aveva il 50 per cento di possibilità di funzionare. Alla fine è andata bene e grazie a questo il rischio di trapianto si è ridotto e, infine, annullato. Ora sono sette mesi che sto bene anche se faccio controlli regolari; ad agosto ho iniziato nuovamente ad allenarmi e a giocare partite con i miei compagni. Il mister mi sta provando come punta». I sogni rimangono quelli di un ragazzo di 15 anni: «Spero un giorno di poter giocare in prima squadra, per ripagare la società della vicinanza in questi momenti difficili».
Mattia Pesce