È grande Angelico, ma non c’è la festa

È grande Angelico, ma non c’è la festa
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BIELLA - L’Angelico vince contro Latina ma perde Mike Hall. Non si sa ancora per quanto, ma nel dopo partita i volti erano tutti scuri. Le parole del dottor Gianni Masserano rovinano la festa per la quinta vittoria consecutiva: sospetta lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. 

Dopo quattro vittorie consecutive, forse per la prima volta in stagione Biella aveva tutti i favori del pronostico nella gara casalinga contro Latina. Una situazione non gestita benissimo dai rossoblu, che iniziano con poca energia poi si scuotono nel secondo tempo.

I primi minuti vedono i giocatori biellesi arrivare sempre un attimo in ritardo nelle letture delle situazioni e sui palloni vaganti. Latina non mostra di patire troppo l’assenza di Stanback, anche perché nel sistema disegnato da coach Franco Gramenzi l’unico insostituibile è Mosley. Al riposo si va sul 34-38: i tanti errori su entrambi i fronti e il punteggio basso aiutano a contenere l’emorragia, ma l’Angelico ha viaggiato quasi sempre a uno-due possessi di distanza.

La svolta arriva all’inizio del secondo tempo. Probabilmente è servito guardarsi negli occhi per riprendersi dallo shock di aver perso Hall. Però la reazione è il segno inequivocabile di una squadra unita e in fiducia, che sa andare oltre i propri mezzi quando il campo lo richiede. Proprio come era successo un girone fa, in casa contro Agropoli, quando Hall fu espulso e l’Angelico riuscì a vincere trascinata da Pierich e Infante. Stessi uomini copertina di ieri.

Pierich ha il preso ruolo di Hall e non lo ha fatto rimpiangere troppo nemmeno nei numeri: doppia doppia sfiorata con 13 punti, 9 rimbalzi e 3 palle rubate in 35’.

Di Infante, invece, si ricordano tre canestri fondamentali. Una tripla nel secondo quarto, quando la squadra aveva perso la bussola e correva il rischio di prendere un parziale pesante. Poi, nel quarto periodo, il 57-55 sulla sirena dei 24”, proprio quando Grande aveva riportato in parità Latina dopo oltre 12’ di inseguimento. E nell’azione successiva il 59-58 su pick and roll con Ferguson, in risposta alla tripla di Tavernelli che aveva riportato avanti la Benacquista. Questo era un momento dove l’inerzia poteva cambiare, ma per due volte il capitano l’ha riportata sulla strada biellese.

Latina ha fatto la sua partita, fatta di gioco interno su Mosley che apre il campo sul perimetro per la batteria di tiratori agli ordini di Gramenzi. Un sistema ben oliato e che funziona, ma che deve sempre fare i conti con il talento non certo cristallino del roster. Quando Biella ha lasciato alla Benacquista gli spazi per muovere la palla ne sono uscite triple piedi per terra. Ma quando l’Angelico ha alzato l’asticella dell’intensità ha messo a nudo le carenze tecniche dei romani, che chiudono la partita con 13 palle perse nel solo secondo tempo, più di quante ne abbia perse Biella in tutta la gara (11).

Grande. All’andata aveva segnato 17 punti in maglia rossoblu, ieri 18 con quella di Latina. Biella ha sbagliato a lasciarlo andare? Probabilmente no, perché nonostante la buona prova al tiro (6/8 dal campo) ci sono anche tre palle perse di quelle che gli vedevamo fare anche a Biella: la prova che il talento c’è, ma non è ancora pronto per avere in mano una squadra.

Matteo Lusiani

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 1 febbraio 2016 

BIELLA - L’Angelico vince contro Latina ma perde Mike Hall. Non si sa ancora per quanto, ma nel dopo partita i volti erano tutti scuri. Le parole del dottor Gianni Masserano rovinano la festa per la quinta vittoria consecutiva: sospetta lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. 

Dopo quattro vittorie consecutive, forse per la prima volta in stagione Biella aveva tutti i favori del pronostico nella gara casalinga contro Latina. Una situazione non gestita benissimo dai rossoblu, che iniziano con poca energia poi si scuotono nel secondo tempo.

I primi minuti vedono i giocatori biellesi arrivare sempre un attimo in ritardo nelle letture delle situazioni e sui palloni vaganti. Latina non mostra di patire troppo l’assenza di Stanback, anche perché nel sistema disegnato da coach Franco Gramenzi l’unico insostituibile è Mosley. Al riposo si va sul 34-38: i tanti errori su entrambi i fronti e il punteggio basso aiutano a contenere l’emorragia, ma l’Angelico ha viaggiato quasi sempre a uno-due possessi di distanza.

La svolta arriva all’inizio del secondo tempo. Probabilmente è servito guardarsi negli occhi per riprendersi dallo shock di aver perso Hall. Però la reazione è il segno inequivocabile di una squadra unita e in fiducia, che sa andare oltre i propri mezzi quando il campo lo richiede. Proprio come era successo un girone fa, in casa contro Agropoli, quando Hall fu espulso e l’Angelico riuscì a vincere trascinata da Pierich e Infante. Stessi uomini copertina di ieri.

Pierich ha il preso ruolo di Hall e non lo ha fatto rimpiangere troppo nemmeno nei numeri: doppia doppia sfiorata con 13 punti, 9 rimbalzi e 3 palle rubate in 35’.

Di Infante, invece, si ricordano tre canestri fondamentali. Una tripla nel secondo quarto, quando la squadra aveva perso la bussola e correva il rischio di prendere un parziale pesante. Poi, nel quarto periodo, il 57-55 sulla sirena dei 24”, proprio quando Grande aveva riportato in parità Latina dopo oltre 12’ di inseguimento. E nell’azione successiva il 59-58 su pick and roll con Ferguson, in risposta alla tripla di Tavernelli che aveva riportato avanti la Benacquista. Questo era un momento dove l’inerzia poteva cambiare, ma per due volte il capitano l’ha riportata sulla strada biellese.

Latina ha fatto la sua partita, fatta di gioco interno su Mosley che apre il campo sul perimetro per la batteria di tiratori agli ordini di Gramenzi. Un sistema ben oliato e che funziona, ma che deve sempre fare i conti con il talento non certo cristallino del roster. Quando Biella ha lasciato alla Benacquista gli spazi per muovere la palla ne sono uscite triple piedi per terra. Ma quando l’Angelico ha alzato l’asticella dell’intensità ha messo a nudo le carenze tecniche dei romani, che chiudono la partita con 13 palle perse nel solo secondo tempo, più di quante ne abbia perse Biella in tutta la gara (11).

Grande. All’andata aveva segnato 17 punti in maglia rossoblu, ieri 18 con quella di Latina. Biella ha sbagliato a lasciarlo andare? Probabilmente no, perché nonostante la buona prova al tiro (6/8 dal campo) ci sono anche tre palle perse di quelle che gli vedevamo fare anche a Biella: la prova che il talento c’è, ma non è ancora pronto per avere in mano una squadra.

Matteo Lusiani

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 1 febbraio 2016 

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