Golf Le Betulle si conferma in top ten

Golf Le Betulle si conferma in top ten
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Buone notizie dalla classifica annuale “Top Ten 2011” promossa dalla rivista specializzata Il Mondo del Golf che ogni anno vota i più bei percorsi della penisola facendo riferimento ai giudizi raccolti durante la stagione precedente da una selezionata giuria presieduta da  Alberto Croze.
Il Golf Club Biella Le Betulle, dopo la discesa del 2010 al 5° posto, risale infatti al 3° posto ritornando vicino alla leadership che negli anni passati è stata sua per ben 18 volte (l’ultima nel 2009 a pari merito con il Royal Park).

Buone notizie dalla classifica annuale “Top Ten 2011” promossa dalla rivista specializzata Il Mondo del Golf che ogni anno vota i più bei percorsi della penisola facendo riferimento ai giudizi raccolti durante la stagione precedente da una selezionata giuria presieduta da  Alberto Croze.
Il Golf Club Biella Le Betulle, dopo la discesa del 2010 al 5° posto, risale infatti al 3° posto ritornando vicino alla leadership che negli anni passati è stata sua per ben 18 volte (l’ultima nel 2009 a pari merito con il Royal Park). A precedere il campo di Magnano, realizzato nel 1958 John Morrsion  (par 73 di 6497 metri), che ha totalizzato un punteggio di 71,55 punti, sono stati i percorsi torinesi ricavati nella tenuta de La Mandria: il Royal Park  (74,16 punti, progettato nel 1971 da Robert Trent Jones Senior, par 72 di 6566 metri) e il Golf Torino - 72,29 punti, disegnato nel 1924 da John Morrison par 72 di 6354 metri). Mentre al 4° posto a completare un poker piemontese si è piazzato Castelconturbia.
«Ci stiamo riavvicinando al posto che ci compete – spiega Florindo Bozzo, torinese di chiare origini biellesi presidente del sodalizio dal 2011 – lo scorso anno abbiamo pagato anche il fatto di essere più deboli a livello politico, ma questo è un giusto ricollocamento per il nostro ruolo e rango. Negli ultimi anni i parametri di valutazione sono cambiati e viene privilegiato chi organizza l’Open d’Italia (Royal Park ndr) e poi in termini di numero di soci e di quattrini i due club torinesi presentano due realtà molto diverse dalla nostra. Quindi, positivo il fatto del miglioramento ma non dobbiamo neanche essere troppo pretenziosi, logico che si cerca di fare sempre meglio e tanti aspetti sono migliorabili».
 
Bilancio di un anno di presidenza?
«Positivissimo, la squadra è ottima, io mi limito a fare l'allenatore ma il merito va ai giocatori. La logica è sempre quella della continuità. Ora che abbiamo finito di dedicarci al mattone inizieremo a concentrarci sul campo, sempre con la dovuta parsimonia».

Come si dirige un club in un periodo di crisi generalizzata come quello che stiamo vivendo?
«Abbiamo avuto diverse defezioni di soci sia perché c’è in atto un ricambio generazionale, sia per il punto di vista di carattere economico, ma allo stesso tempo la campagna promozionale dello scorso anno e quella della stagione in corso ha portato numerose nuove adesioni. La situazione è rassicurante, siamo in una dimensione di mantenimento. Poi sono al vaglio una serie di idee. Siamo consci ad esempio che il club durante i giorni infrasettimanali è poco frequentato e quindi ci vogliono iniziative, fatte con la dovuta cautela, per aumentare l’affluenza».

Non va in controtendenza la scelta di limitare gli ingressi a Le Betulle ai giocatori degli altri club biellesi?
«E’ una manovra per cercare di rispettare i soci proprietari della quota, pensata per radicare al club le persone che abitano nel bacino di influenza, sappiamo che ci sono pro e contro, alla fine valuteremo».
Roberto Lanza

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