Datome, da quello scudetto allievi all'Nba

Datome, da quello scudetto allievi all'Nba
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Un altro che ce l’ha fatta, con grande merito. Il  giocatore sardo Luigi Datome, ala classe 1987 di 202 cm, sarà il quarto italiano a giocare nel campionato Nba 2013-14, con  Andrea Bargnani (New York), Marco Belinelli (San Antonio) e Danilo Gallinari (Denver). L’mvp dell’ultima Serie A  ha firmato per i Detroit Pistons dell’ex Angelico Jonas Jerebko («Benvenuto al mio fratello italiano» ha subito commentato JJ), ora allenati da Maurice Cheeks, che in stagione avevano seguito più volte il capitano della Virtus Roma attraverso lo scout internazionale dei Pistons Daniele Baiesi, ex dirigente di Pallacanestro Biella, le cui relazioni hanno evidentemente convinto la franchigia del Michigan ad offrire all’azzurro un  contratto biennale da 3,5 milioni di dollari.

Riavvolgendo il nastro degli ultimi undici anni di basket, la storia di Gigi Datome si è intrecciata diverse volte con quella di Biella. L’ultimo ricordo, quello più fresco e un po’ triste per i tifosi rossoblu, è quella sua stratosferica stoppata da... Nba rifilata in gola ad uno sprovveduto Julian Mavunga nell’ultima partita in casa in Serie A di Pallacanestro Biella.
 Un gesto atletico clamoroso, che unito soprattutto ad una continuità di alto rendimento,  da ormai due stagioni, ha posto il timbro  sulla retrocessione della squadra rossoblu.
 Dall’immagine posterizzata fissata nella memoria dai fotografi (a destra) di qualche settimana fa, si torna poi alla mitica gara5 dei quarti di finale playoff del maggio 2009, quando l’Angelico di Jerebko (7 punti) sconfisse (79-83) la Lottomatica di Datome (8) conquistando la semifinale scudetto, l’apice della storia  biellese.
Quella squadra era allenata da Luca Bechi, oggi capo allenatore della Virtus Bologna. Saltando qualche capitolo e risalendo all’inizio, che è per noi il nocciolo della storia,  le cronache di Eco di Biella raccontano di Gigi Datome già nel luglio del 2002, quando, a Bormio, di fronte sul campo c’erano gli Allievi della Lauretana Biella di coach Bechi e quelli del Santa Croce Olbia di coach Piero Pasini.
In palio lo scudetto tricolore, un motivo di grande orgoglio per una società che aveva appena debuttato nella massima serie, e che sotto la guida di Alessandro Ramagli  si apprestava ad iniziare una stagione che sarebbe culminata agli ottavi playoff, persi 2-1 con Napoli. Già allora la società di Savio e Atripaldi aveva bene in mente che i giovani cresciuti in casa sarebbero stati il futuro di Biella.
Oggi lo garantiscono: senza i promettenti Laganà, Lombardi, De Vico e Uglietti sarebbe stato molto più improbabile continuare il sogno.
   Tornando all’uomo del momento Gigi Datome, in quella finale vinta dai sardi 76-64 segnò 24 punti, meno dei 27 del compagno Desole, ma incidendo in maniera clamorosa sul successo di Olbia. Anche la Lauretana aveva il suo gioiellino, Gabriele Ganeto, i cui 35 punti non bastarono a raggiungere quello che sarebbe stato un clamoroso scudetto. Il campo ed un’altra importante serie di fattori hanno poi segnato il destino di quei giovani protagonisti.
 Dopo le panchine in Serie A con Milano e  Varese, l’ala torinese nell’ultima stagione ha giocato in LegaDue a Verona agli ordini di coach Ramagli.
Le sue qualità giovanili presupponevano un futuro diverso, ma così finora non è stato. C’è tempo per svoltare.
 
Capitolo. «Ho deciso di diventare un giocatore dei Detroit Pistons. Penso che possa essere il posto giusto per permettermi di fare un ulteriore salto di qualità nella mia carriera e per realizzare il sogno di una vita» ha dichiarato Datome annunciando la sua scelta su Facebook. Così, la prossima stagione, sia per Datome, nell’Nba, sia per  Biella, in LegaDue, comincerà un nuovo capitolo. Tutto da scrivere.
Gabriele Pinna
Twitter@ gabrielepinna

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