Crocevia Angelico: vincere o cambiare
Quella vista battersi (e perdere ancora in trasferta) a Reggio Calabria non è una Pallacanestro Biella abbastanza competitiva per pensare di potersi salvare senza dover contare su circostanze fortunate. Un rischio troppo grosso da correre per il Club, dopo aver speso molti soldi per risanare buona parte dei debiti pregressi al fine di evitare sanzioni sportive. Avrebbe infatti poco senso mandare tutto all’aria, scendendo tra i dilettanti veri, dove impianto di gioco e struttura societaria farebbero la figura un elefante in una cristalleria, creando problemi seri a cascata.
A rigor di logica, visto che i debiti non li ha contratti il pubblico, i proventi garantiti da biglietti e abbonamenti sarebbe stato forse opportuno metterli sulla squadra per garantirsi un minimo di competitività, cosa che in questo campionato, di livello assai basso, non è impresa difficile. A gennaio, cercando sul mercato giocatori che non ci sono (come annunciato dal vulcanico vice presidente Francesco Montoro, presente a Reggio Calabria e durissimo nei confronti della squadra su Facebook), causa le regole vigenti sui tesseramenti, la fine è già scritta: si spenderà forse di più di quanto si sarebbe speso facendo una bella squadra di marca biellese in estate. E magari senza trovare gli uomini giusti. Ultima in classifica in compagnia di una rivale come Barcellona, rullata al limite dell’umiliazione a Casale domenica, ma che ha già vinto al Forum di 7 punti, l’Angelico si trova innanzi ad un crocevia: non si può certo aspettare fino al 18 gennaio, quando aprirà il mercato, per cambiare rotta.
Per cui, l’unica mossa in corsa fattibile sarebbe il cambio di guida tecnica: sarebbe purtroppo Michele Carrea a pagare le colpe soprattutto di altri. Sul chi potrebbe subentrargli non è il caso oggi di discutere, perchè un eventuale esonero arriverebbe (forse) solo in caso di sconfitta in casa con Tortona (domenica con palla a due posticipata alle ore 20), prima della sfida decisiva a Omegna il giorno di Santo Stefano. Decisiva con un girone di ritorno da giocare? Purtroppo è così, perchè finora Biella ha perso tutti gli scontri diretti e arrendersi anche a Omegna significherebbe non aver possibilità di perdere mai nel girone di ritorno, impresa non ipotizzabile per questa squadra. Il destino dell’allenatore è in mano alla squadra che lui ha sempre difeso a spada tratta: si può vincere o perdere, ma l’atteggiamento dovrà essere notevolmente differente da quello mostrato nelle ultime gare, soprattutto nel caso di Mike Hall, apparso addirittura rinunciatario.
Con o senza il rientro di Simone Pierich, quello che occorre è che tutti diano il 110%, cosa che l’allenatore chiede da mesi, ma che finora si è verificata un paio di volte, non di più. Il pubblico, Curva Barlera compresa, sarà ancora dalla parte della squadra, che quindi può levarsi dalle spalle la scimmia di fischi al primo errore. Questa settimana di allenamenti a porte chiuse al Forum dovrebbe servire a compattare il gruppo e a trovare la giusta determinazione per cominciare a tirarsi fuori dai guai. O ci saranno conseguenze.
Gabriele Pinna
Quella vista battersi (e perdere ancora in trasferta) a Reggio Calabria non è una Pallacanestro Biella abbastanza competitiva per pensare di potersi salvare senza dover contare su circostanze fortunate. Un rischio troppo grosso da correre per il Club, dopo aver speso molti soldi per risanare buona parte dei debiti pregressi al fine di evitare sanzioni sportive. Avrebbe infatti poco senso mandare tutto all’aria, scendendo tra i dilettanti veri, dove impianto di gioco e struttura societaria farebbero la figura un elefante in una cristalleria, creando problemi seri a cascata.
A rigor di logica, visto che i debiti non li ha contratti il pubblico, i proventi garantiti da biglietti e abbonamenti sarebbe stato forse opportuno metterli sulla squadra per garantirsi un minimo di competitività, cosa che in questo campionato, di livello assai basso, non è impresa difficile. A gennaio, cercando sul mercato giocatori che non ci sono (come annunciato dal vulcanico vice presidente Francesco Montoro, presente a Reggio Calabria e durissimo nei confronti della squadra su Facebook), causa le regole vigenti sui tesseramenti, la fine è già scritta: si spenderà forse di più di quanto si sarebbe speso facendo una bella squadra di marca biellese in estate. E magari senza trovare gli uomini giusti. Ultima in classifica in compagnia di una rivale come Barcellona, rullata al limite dell’umiliazione a Casale domenica, ma che ha già vinto al Forum di 7 punti, l’Angelico si trova innanzi ad un crocevia: non si può certo aspettare fino al 18 gennaio, quando aprirà il mercato, per cambiare rotta.
Per cui, l’unica mossa in corsa fattibile sarebbe il cambio di guida tecnica: sarebbe purtroppo Michele Carrea a pagare le colpe soprattutto di altri. Sul chi potrebbe subentrargli non è il caso oggi di discutere, perchè un eventuale esonero arriverebbe (forse) solo in caso di sconfitta in casa con Tortona (domenica con palla a due posticipata alle ore 20), prima della sfida decisiva a Omegna il giorno di Santo Stefano. Decisiva con un girone di ritorno da giocare? Purtroppo è così, perchè finora Biella ha perso tutti gli scontri diretti e arrendersi anche a Omegna significherebbe non aver possibilità di perdere mai nel girone di ritorno, impresa non ipotizzabile per questa squadra. Il destino dell’allenatore è in mano alla squadra che lui ha sempre difeso a spada tratta: si può vincere o perdere, ma l’atteggiamento dovrà essere notevolmente differente da quello mostrato nelle ultime gare, soprattutto nel caso di Mike Hall, apparso addirittura rinunciatario.
Con o senza il rientro di Simone Pierich, quello che occorre è che tutti diano il 110%, cosa che l’allenatore chiede da mesi, ma che finora si è verificata un paio di volte, non di più. Il pubblico, Curva Barlera compresa, sarà ancora dalla parte della squadra, che quindi può levarsi dalle spalle la scimmia di fischi al primo errore. Questa settimana di allenamenti a porte chiuse al Forum dovrebbe servire a compattare il gruppo e a trovare la giusta determinazione per cominciare a tirarsi fuori dai guai. O ci saranno conseguenze.
Gabriele Pinna
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