Credito d'imposta bocciato alla Camera, mazzata dal Governo sullo sport
L'allarme del Comitato 4.0 composto dalle maggiori Leghe sportive nazionali: «Il futuro dello sport italiano è a rischio».
Credito d'imposta bocciato alla Camera, mazzata dal Governo sullo sport. Il Comitato 4.0 composto dalle maggiori Leghe sportive nazionali: «Il futuro dello sport italiano è a rischio».
Credito d'imposta bocciato alla Camera
"Dispiace apprendere che l'emendamento al Decreto Rilancio finalizzato ad introdurre un credito di imposta sulle sponsorizzazioni sia stato respinto dalla Commissione Bilancio della Camera”: così il Comitato 4.0 - costituito da Lega Pro, Lega Basket Serie A, Lega Nazionale Pallacanestro, Lega volley femminile, Lega volley maschile, Lega Basket femminile, Fidal Runcard – che ha lavorato senza sosta ad una azione di sensibilizzazione sia sulle forze politiche di maggioranza che di opposizione, nonché sul Governo.
La misura è stata proposta per supportare la principale fonte di ricavo dei club che, a differenza della Serie A del calcio, non beneficiano di diritti tv o di altre forme di supporto, incentivando le aziende e i mecenati che, a causa delle ripercussioni della crisi, saranno ancora più in difficoltà nel sostenere le società sportive attraverso sponsorizzazioni.
Incentivo era fondamentale per migliaia di società
Con la mancata approvazione di questo incentivo, si getta nell’incertezza il futuro dello sport italiano professionistico e dilettantistico di alto livello, bloccando di fatto quell’“ascensore” sportivo che rappresenta allo stesso tempo un presidio sociale unico in tantissime aree del paese in cui si coltivano i talenti delle ragazze e dei ragazzi chiamati a rappresentare l’Italia nell’ambito delle specialità Olimpiche e non solo.
“È una battaglia di civiltà sportiva”, sostengono i componenti del Comitato 4.0. “Rivolgiamo questo accorato appello affinché tutta l’intellighenzia sportiva italiana remi nella stessa direzione, cosa che ad oggi è stata clamorosamente ed inopinatamente disattesa. La gestione dello sport italiano deve passare attraverso interventi strutturali e non finalizzati alla propaganda o al facile consenso. Lasciare indietro lo sport di squadra vuol dire ridurre le risorse e, indirettamente, meno attività sociali, meno posti di lavoro e meno gettito fiscale. Chiediamo dunque che la misura venga adottata nei prossimi provvedimenti, e comunque un confronto strutturato con il Ministro dello Sport Spadafora e il Ministro dell’Economia Gualtieri”.