Con la sua doppietta Lorenzo Pasciuti ha messo la ciliegina sulla torta della festa della Biellese. I festeggiamenti, annunciati in settimana con numerosi comunicati stampa, hanno richiamato allo stadio, un discreto pubblico, comunque non quanto ci si aspettava, fin dalle ore 14. I cancelli ancora chiusi e i tifosi festanti in coda per entrare nell’impianto, hanno amplificato una sorta di effetto tutto esaurito che non c’è poi stato. Lo stadio si è presentato allestito a festa, con il bianco e nero in tutti gli angoli, sotto forma di palloncini, vessilli e lunghe strisce di C Siamo che si rincorrevano. Suggestiva la presentazione di tutte le squadre giovanili che si sono posizionate sul terreno di gioco sulle singole lettere che compongono la parola Biellese, appositamente scritta sul terreno con una speciale rasatura dell’erba. Peccato che non sia stata composta l’ultima e per la fretta di chiudere il segmento del programma.
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Con il sottofondo di samba e spezzoni di note telecronache si è arrivati alla sorpresa.
Dal cielo è calato, proprio al centro del terreno di gioco, un elicottero messo a disposizione da Francesco Montoro del gruppo Eurotrend (annunciato da Tescari come uno dei prossimi sponsor societari) da cui è sceso il patron bianconero con il pallone della partita. Una trovata elettorale del candidato sindaco Montoro che ha fatto sorridere tutto lo stadio. A seguire la formazione: i giocatori sono entrati singolarmente in campo, acclamati dallo speaker anche con il nome di battaglia. Ecco, quindi, che Mordenti è il ragno nero, Steni è mano di pietra, Merlin è il kaiser, Nicolosi è la cosa, Bocca è el nino maravilha, Acquadro è jolly joker, Picollo è la saeta rubia, Candolini è el galgo, Alezia è rocket man, Ferrarese è el terrible, Koffi è il cavaliere nero, Perini è il governatore, Camilli è duracell, Scutti è il pifferaio magico, Coppo è baby faced killer, Bigatti è el tren, Pasciuti è flash gordon, Bottone è el divino, Torromino è el majico, Ferretti è el cabezon e Pierobon è caterpillar. Anche il presidente Tescari ha il suo nome di battaglia (l’imperatore), come pure Buda (la mente) e l’allenatore Prina, in arte el flaco.
Prima del fischio di inizio tutti i ragazzi delle giovanili hanno preso posto nel settore “popolari”, a fianco agli ultras. Proprio da quel settore è partita, qualche istante dopo il fischio d’inizio, una sonora contestazione rivolta all’indirizzo del sindaco della città, con un paio di cori, il primo il solito insulto rivolto direttamente alla sua persona, il secondo una marcetta inneggiante proprio alla contestazione diretta verso il primo cittadino. Vittorio Barazzotto, presente in tribuna con gli altri candidati alla carica di sindaco, è rimasto impassibile, ma nell’intervallo ha dichiarato: «Non capisco il perchè di questo continuo attacco, che dura ormai da un paio d’anni, e che mi costringe a venire allo stadio sotto il controllo vigile della Digos».
La Digos stessa prima della partita ha sequestrato, in periodo di campagna elettorale, uno striscione inneggiante al candidato sindaco Dino Gentile.
Nell’intervallo pizza per tutti, distribuita in diversi punti dello stadio. A qualche minuto dal termine, la questura di Biella ha invitato, tramite lo speaker, a non scavalcare le recinzioni poichè era stata autorizzata l’apertura dei cancelli per permettere l’invasione pacifica dei tifosi. Così è stato fine gara: un giro del campo, tutti insieme sotto un grande bandierone bianconero. motivetti contro spezzini e di saluto alle due squadre vercellesi che saranno l’anno prossimo avversarie in Seconda Divisione e poi il rientro negli spogliatoi.
Il più contento di tutti è stato il portiere Ettore Steni, classe ’92, che ieri ha giocato, con gran profitto, la sua partita in prima squadra: «E’ stato un ottimo esordio, sono contento. Non ero sicuro di giocare, ma un po’ me lo aspettavo».
Steni, studente al terzo anno al “Bona”, indirizzo Mercurio, ha due crucci: «Ho perso i guanti da gioco. Lancio un appello: se li trovate, riportatemeli indietro per favore».
E l’altro cruccio qual è?
«Domattina (oggi per chi legge, ndr) dovrei avere una verifica a scuola. Sinceramente non ho aperto il diario. Ci penserò domattina sul pullman che da Ponderano mi porta a scuola. Comunque, non mi preoccupo: sono un bravo studente».
18 maggio 2009
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