Biella Rugby, una stagione per crescere
BIELLA - Voglia di migliorarsi, di rimettersi in gioco e di creare una struttura forte da poter lasciare ai giovani che stanno crescendo. Questo è lo scopo che tutto il Biella Rugby Club unito si è prefissato per questa nuova stagione sportiva, presentata alla stampa mercoledì pomeriggio.
«In vista di questa stagione sportiva sono stati fatti diversi significativi cambiamenti - ha spiegato il presidente Vittorio Musso -, partendo dalla consapevolezza che abbiamo allenatori di valore, giocatori con buona esperienza e giovani promettenti, ma che hanno bisogno di essere guidati da giocatori più esperti. Inoltre, essendo questo il nostro quarantesimo anno di vita, vogliamo onorarlo migliorandoci come società, in modo da essere il più organizzati possibile, formare una forte base per i nostri giovani che saliranno in prima squadra e far diventare questo club un'eccellenza nel territorio». Con questo obbiettivo in mente la società si è affidata a Martin Murgier per il ruolo di direttore sportivo fuori campo (oltre che a quello di centro in campo).
«Per quest’anno - ha spiegato il presidente - abbiamo deciso di fare un po’ di autocritica, guardando cosa potevamo aver sbagliato nel passato e cosa poteva servire per fare meglio. Sicuramente la cosa più importante era trovare una figura che potesse fare da sostegno agli allenatori e da tramite tra giocatori e società. Ma soprattutto che non avesse altri impegni lavorativi come accade con noi». La scelta era quindi ricaduta su Murgier, che a Biella c’era già stato da avversario. «Contro Biella ho rimediato due sconfitte il primo anno - ha ricordato il nuovo ds del Biella Rugby - ed ero rimasto positivamente colpito dallo spirito del gruppo. Negli anni successivi ho visto che si era un po’ perso lo spirito vincente. Ma oggi sono qui proprio per questo, per cercare di ridare stimoli a tutti i giocatori in modo che vogliano crescere. Il rugby è molto cambiato in questi anni, e ai giocatori sono chieste cose diverse rispetto a prima, anche se questo dovesse costare fatica. Io ho passato momenti della mia vita in cui facevo palestra alle 7, poi andavo all’università, lavoravo, studiavo e facevo allenamento. Se una persona vuole migliorare il tempo lo trova».
Il tema della competizione è tornato anche nelle parole di coach Callum McLean: «Negli ultimi anni il nostro gruppo era composto da pochi buoni giocatori, e questo limitava le scelte e la possibilità di ricambio, e forse non stimolava tanto i giocatori. Quest’anno c’è molta più competizione. Quando ho diviso i gruppi della C e della B, ho visto delusione negli occhi di qualcuno, e questo è positivo perchè significa che ci tenevano a essere in prima squadra e che lavoreranno duro per tornarci, così come chi è in prima squadra tenterà di rimanerci e arriverà al campo per centrare un obbiettivo, non perchè deve». «L’obbiettivo - ha spiegato il presidente Musso - è quello di centrare il prima possibile la salvezza, in modo da poter far girare senza problemi i nostri giovani e dargli quell’esperienza e quella cattiveria necessari a diventare elementi cardine della prima squadra».
Per quel che riguarda il settore giovanile, invece, i ragazzi che lavoreranno nelle varie squadre dovrebbero essere circa 200, con gruppi che vanno dall’Under 6 all’Under 18. Per incrementare i numeri e avvicinare gente al rugby, la società del presidente Musso ha organizzato per il 1 ottobre due iniziative: la prima sarà la giornata “Porta un amico”, per i ragazzi e ragazze dall’Under 6 all’Under 16; l’altra saranno gli Open day, per i ragazzi e le ragazze più grandi. Il 24 settembre, invece, sarà la volta dell’Open day di Rugby Tots, progetto curato da Corrado Musso che permetterà ai bambini e bambine dai 2 ai 7 anni di avere i primi fondamenti di motricità. I punti di ritrovo saranno Biella e Ponzone, ma si sta lavorando per aggiungere un punto vicino a Cavaglià e un altro a Cossato e Lessona.
Mattia Pesce
BIELLA - Voglia di migliorarsi, di rimettersi in gioco e di creare una struttura forte da poter lasciare ai giovani che stanno crescendo. Questo è lo scopo che tutto il Biella Rugby Club unito si è prefissato per questa nuova stagione sportiva, presentata alla stampa mercoledì pomeriggio.
«In vista di questa stagione sportiva sono stati fatti diversi significativi cambiamenti - ha spiegato il presidente Vittorio Musso -, partendo dalla consapevolezza che abbiamo allenatori di valore, giocatori con buona esperienza e giovani promettenti, ma che hanno bisogno di essere guidati da giocatori più esperti. Inoltre, essendo questo il nostro quarantesimo anno di vita, vogliamo onorarlo migliorandoci come società, in modo da essere il più organizzati possibile, formare una forte base per i nostri giovani che saliranno in prima squadra e far diventare questo club un'eccellenza nel territorio». Con questo obbiettivo in mente la società si è affidata a Martin Murgier per il ruolo di direttore sportivo fuori campo (oltre che a quello di centro in campo).
«Per quest’anno - ha spiegato il presidente - abbiamo deciso di fare un po’ di autocritica, guardando cosa potevamo aver sbagliato nel passato e cosa poteva servire per fare meglio. Sicuramente la cosa più importante era trovare una figura che potesse fare da sostegno agli allenatori e da tramite tra giocatori e società. Ma soprattutto che non avesse altri impegni lavorativi come accade con noi». La scelta era quindi ricaduta su Murgier, che a Biella c’era già stato da avversario. «Contro Biella ho rimediato due sconfitte il primo anno - ha ricordato il nuovo ds del Biella Rugby - ed ero rimasto positivamente colpito dallo spirito del gruppo. Negli anni successivi ho visto che si era un po’ perso lo spirito vincente. Ma oggi sono qui proprio per questo, per cercare di ridare stimoli a tutti i giocatori in modo che vogliano crescere. Il rugby è molto cambiato in questi anni, e ai giocatori sono chieste cose diverse rispetto a prima, anche se questo dovesse costare fatica. Io ho passato momenti della mia vita in cui facevo palestra alle 7, poi andavo all’università, lavoravo, studiavo e facevo allenamento. Se una persona vuole migliorare il tempo lo trova».
Il tema della competizione è tornato anche nelle parole di coach Callum McLean: «Negli ultimi anni il nostro gruppo era composto da pochi buoni giocatori, e questo limitava le scelte e la possibilità di ricambio, e forse non stimolava tanto i giocatori. Quest’anno c’è molta più competizione. Quando ho diviso i gruppi della C e della B, ho visto delusione negli occhi di qualcuno, e questo è positivo perchè significa che ci tenevano a essere in prima squadra e che lavoreranno duro per tornarci, così come chi è in prima squadra tenterà di rimanerci e arriverà al campo per centrare un obbiettivo, non perchè deve». «L’obbiettivo - ha spiegato il presidente Musso - è quello di centrare il prima possibile la salvezza, in modo da poter far girare senza problemi i nostri giovani e dargli quell’esperienza e quella cattiveria necessari a diventare elementi cardine della prima squadra».
Per quel che riguarda il settore giovanile, invece, i ragazzi che lavoreranno nelle varie squadre dovrebbero essere circa 200, con gruppi che vanno dall’Under 6 all’Under 18. Per incrementare i numeri e avvicinare gente al rugby, la società del presidente Musso ha organizzato per il 1 ottobre due iniziative: la prima sarà la giornata “Porta un amico”, per i ragazzi e ragazze dall’Under 6 all’Under 16; l’altra saranno gli Open day, per i ragazzi e le ragazze più grandi. Il 24 settembre, invece, sarà la volta dell’Open day di Rugby Tots, progetto curato da Corrado Musso che permetterà ai bambini e bambine dai 2 ai 7 anni di avere i primi fondamenti di motricità. I punti di ritrovo saranno Biella e Ponzone, ma si sta lavorando per aggiungere un punto vicino a Cavaglià e un altro a Cossato e Lessona.
Mattia Pesce