Quanto Biella sia andata vicina a ripetere l'impresa di due stagioni fa, quella rimonta passata alla storia, forse non se n’è reso conto nessuno fino all'ultimo secondo.
Una partita “up and down”, con un avvio esplosivo a cui si sono susseguite, ed alternate, fasi buone e fasi meno buone, difese a uomo convincenti, sprazzi di difesa a zona meno efficaci e poi molto efficienti. Come nella parte finale del terzo e dell'ultimo quarto, quando Gist in punta ad uno schieramento 3-2 ha messo in serio imbarazzo l'attacco di Cantù tanto che, quando a una manciata di secondi dalla sirena Reece Gaines mette prima una tripla subendo fallo, ma l'arbitro ravvisa fallo prima del tiro e concede solo la rimessa e poi all'ultimo secondo, quando la tripla fuori ritmo la infila da casa sua e il tabellone segna 87 a 85, allora è chiaro che l'Angelico si è nuovamente trovata a un soffio dall'impresa che avrebbe condannato i canturini alla quinta sconfitta consecutiva e messo in serio pericolo la panchina del peraltro sempre pronto Dalmonte, abile nel contrattaccare le mosse di Bechi che su quella zona incisiva aveva costruito la partita durante la settimana.
Nel primo quarto Biella vola: una partenza bruciante e concentrata, sorretta da una fase difensiva a uomo annichilente.
Trascorrono quasi cinque minuti prima che l'ex Elder uscendo dai blocchi insacchi i primi tre punti canturini. Biella è avanti 8 a 3.
Entra subito in partita Garri, meno Smith e Gaines, bene Brunner.
Tutti in palla in difesa, precisi nel tiro. Al convincente e ben augurante 25-17 del primo minuto di riposo segue un avvio di secondo quarto da crollo verticale.
Dopo solo un minuto e mezzo Cantù fa segnare un parziale di 7 a 0 e si rimette in corsa. L'angelico chiede time out, ma da quel momento inizia il lento e inesorabile allungo dei padroni di casa, frutto di un buon impatto di Mazzarino. Assente ingiustificato Tourè, annullato da Biella, ma Lydeka e Zacchetti ci mettono del loro per compensare.
Il secondo quarto si chiude sul 52 a 41 e per Biella non sarà lo svantaggio peggiore: in dieci minuti, sedici punti fatti, ma la bellezza di 35 subiti. E il fardello si appesantisce nel terzo periodo. Sundiata Gaines gioca la sua prima vera partita stagionale e si vede, Elder e Pinkney si applicano. L'arbitro Paternicò offre il proprio contributo e, trascorsi 4 minuti, ferma una schiacciata di Gist con un fischio non voluto.
Si scusa, ma il possesso alternato trappola premia Cantù. Poco dopo fischia addirittura un fantomatico fallo tecnico a Spinelli su un time out richiesto da Bechi, a time out già in corso, che produce il massimo vantaggio canturino sul 68 a 51. Mancano quattro minuti alla fine del quarto ma qualcosa cambia. Soprattutto, la zona di Biella inizia a diventare efficace.
Così con il contributo di uno Smith contrariamente alla tradizione consolidata a suo agio in trasferta, almeno sotto il profilo del tiro, l'Angelico rientra in partita, affrontando gli ultimi dieci minuti con 10 punti di svantaggio (77-67).
Inizia un periodo di fuoco, nel quale Biella almeno in due occasioni potrebbe ribaltare la gara. A due minuti e poco più dal termine Gaines scarica su Smith un pallone con ritmo che l'americano scaglia sul ferro dall'arco. Cantù resta 83 a 80. Jurak appoggia anche per il -1, a cui risponde Pinkney. Attimi concitati, con Gist a 39'' dalla fine che dall'angolo ha nuovamente la palla buona, il tempo per posizionare bene i piedi ma la mira è appena troppo lunga.
La Ngc contiene e i "numeri" di Gaines degli ultimi scampoli di gara si rivelano del tutto vani. I padroni di casa vincono con merito anche se la sensazione è che Biella, senza distrarsi nel secondo quarto, avrebbe potuto vincere.
Nostro servizio
Fabrizio ceria
14 dicembre 2008
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