Angelico, la fabbrica dell’entusiasmo che esalta i suoi tifosi

Angelico, la fabbrica dell’entusiasmo che esalta i suoi tifosi
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«Non vi sembra che ci sia un  nuovo entusiasmo attorno alla squadra?» andava chiedendo tra gli addetti ai lavori,  in tempi non sospetti alla metà d’agosto, un affezionato tifoso di Pallacanestro Biella.
«Dovreste scriverne sul giornale per diffonderlo tra i lettori e i nostri tifosi» aggiungeva ad ogni occasione d’incontro.

Beh, tre mesi fa, si era appena retrocessi malamente dalla Serie A e tutto questo entusiasmo, sempre che fosse reale, era unicamente legato al fatto che la squadra avrebbe potuto anche scomparire, considerato che la mole di debiti da onorare o “eredità pesante da gestire” - come la definisce il nuovo ad Gianni D’Adamo - avrebbe suggerito di farlo, anche se spalmare negli anni “l’eredità” è forse una soluzione più conveniente per tutti gli attori in campo.
 Contenti di vedere ancora pallacanestro di livello dal vivo sì, ma entusiasti lo eravamo tutti in Serie A, abituati forse troppo bene, al di là delle nostre possibilità. Un po’ come tutti gli italiani solo dieci anni fa. Prima o poi se ne pagano le conseguenze.  Ed è successo anche a Pallacanestro Biella, nonostante un pubblico da playoff scudetto e un palasport da All Star Game, probabilmente anche nel 2014, per quello della Adecco Dna Gold che Biella s’è candidata ad ospitare.
 
Tenacia. Quel tifoso però ha tenuto duro e ha continuato a martellare l’ambiente su questo fantomatico entusiasmo pronto a conquistare tutto e tutti, che peraltro sarebbe dovuto scaturire da una squadra di ragazzini rampanti, da un nuovo staff snellito e in alcuni elementi nodali senza esperienza nel prendere decisioni finali.
Occorre essere onesti: sembrava di trovarsi di fronte ad una ripartenza quasi obbligata, per non pagare tutto e subito, fatta  al risparmio, sperando nella buona sorte e puntando sulle professionalità rimaste e su una dose di talento tutta da scoprire e valorizzare nel tempo. Sembrava.
Oggi, invece, parlano i fatti: palasport pieno come ai tempi dei playoff scudetto 2009 con Milano, squadra lanciatissima nella corsa playoff (ancora lunghissima però)  ed un entusiasmo alle stelle come non si registrava dall’emozione Eurocup.

Aria frizzante. La fabbrica dell’entusiasmo di Pallacanestro Biella ha di nuovo colpito la città e fatto parlare di sè dai media nazionali. Nel pagellone del martedì della Gazzetta dello Sport, l’8 al pubblico di Biella, domenica secondo  di poche unità in Italia solo a quello di Siena, è un riconoscimento importante. Un’iniezione di fiducia, non che a Biella in questo momento manchi, purtroppo solo nel basket e in pochi altri ambiti. La storiella che il territorio per ripartire dovrebbe fare leva anche sulle sue eccellenze sportive (il basket è la punta dell’iceberg, ci sono anche altre realtà meritevoli) non è poi così stucchevole come alcuni  ancora raccontano.
 Ripensando a quest’estate, quando i musi lunghi sarebbero stati sportivamente giustificati, l’entusiasmo di trovarsi di fronte comunque ad una sfida importante come la sopravvivenza della Società, ha permesso ai dirigenti di affrontare i problemi e soprattutto le scelte, con coraggio, positività e creatività.
Una pozione-miscela potente che dà risultati incredibili, quasi magici se si pensa da dove si è partiti solo pochi mesi fa.   Grande parte del merito va a quel tifoso entusiasta della prima ora che di nome fa Massimo Angelico, presidente, main sponsor, ma soprattutto tifoso rossoblu.
 Il suo entusiasmo e la sua fiducia hanno ridato impulso ad un progetto che è solo all’inizio e va supportato da nuove forze, come quelle che sono entrate recentemente e come quelle che sembrano pronte ad entrare nel gruppo - di nuovo compatto - dei soci. Certo il primo sponsor di Pallacanestro Biella deve essere il suo pubblico.
 
Sogni. Veleggiare in testa alla classifica è bello e stimolante. Fa sognare. Dove può arrivare questa squadra? Impossibile dirlo, analizzando il lotto delle rivali da playoff, le favorite per contendersi l’unico posto a disposizione per tornare ai piani alti sono altre e troppe. In più, sostenere questi ritmi forsennati di gioco fino alla fine per Biella potrebbe rivelarsi un problema. E non si tiri fuori l’argomento rinforzi: questi ragazzi si meritano di andare fino in fondo. Al massimo, la fabbrica dell’entusiasmo, al momento buono, potrà aumentare la produzione per vedere l’effetto che fa.
Gabriele Pinna
Twitter @gabrielepinna

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