Angelico, Jazzmarr non basta
Terza sconfitta consecutiva, sesta in trasferta dove non ha mai vinto. L’Angelico perde contro Reggio Calabria, ad oggi una diretta avversaria per la salvezza, e resta con sempre meno compagni in fondo alla classifica. Detto che questa Viola, con il rientro di Freeman e Spinelli, con tre americani (compreso il passaportato Dobbins), con italiani come Rullo, Crosariol e Mordente, è una squadra che vale ben più dei suoi punti (a inizio stagione si parlava addirittura di promozione). Detto questo, l’Angelico degli ultimi tempi preoccupa.
Anche se spesso hanno diverse interpretazioni, proviamo a guardare solo i numeri. Nudi. Biella ha preso 14 tiri in più dal campo (71 a 57), segnandone tre in meno (27 a 30). Si è affidata più al tiro da tre (37) che da due (34), pur con percentuali opposte (44% da dentro e 32% da fuori). Pur prendendo 13 rimbalzi offensivi (contro i 5 della Viola), ha ottenuto solo 10 punti da seconda chance (a 6). Infine ha distribuito 9 assist contro i 22 di Reggio Calabria.
Questi sono i numeri. Ora proviamo a interpretarli. Senza entrare nel merito dei singoli (lo faremo tra poco), di sicuro è mancata la capacità di costruire gli attacchi. Biella continua ad affidarsi troppo a Ferguson (ieri in campo 40’) e poco ai giochi di squadra. Manca il talento, è vero, ma questo ormai possiamo darlo per assodato. Il problema è che mancano anche le spaziature per ricevere gli scarichi e il tempismo nei tagli e nelle uscite dai blocchi.
Anelli mancanti. È il tema da inizio anno. In attacco e soprattutto in difesa c’è sempre qualche giocatore che non riesce a portare il proprio mattone alla causa. All’inizio erano i giovani Grande e La Torre, in parte anche De Vico. Talvolta i due centri Infante e Banti. Sempre Marcel Jones finché c’è stato. Nelle ultime due partite è stato Mike Hall.
La scorsa settimana c’era l’attenuante del tendine della mano destra dolorante a giustificare le basse percentuali. Questa volta no. La sua prestazione è fatta del solito numero clamoroso di rimbalzi (18), di appena 6 punti con percentuali bassissime (2/13 dal campo) e di una difesa davvero problematica. Con le sue capacità atletiche non si possono concedere quelle distanze all’avversario.
La partita. L’Angelico era riuscita ad avere un ottimo avvio di gara grazie alla pressione e alla zona 2-3, a far male nel secondo quarto quando la Viola ha scelto di giocare per alcuni minuti senza ala grande. Ma gli avversari hanno avuto tanto dall’impatto di Spinelli e Brackins, mentre Dobbins è stato un fattore tanto in difesa quanto in attacco e Rullo ha fatto sempre male. Ma soprattutto sono stati bravi ad mettersi in ritmo con il giro palla e i pick and roll, sempre più devastanti man mano che la zona di Biella perdeva di efficacia.
Matteo Lusiani
Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 14 dicembre 2015
Terza sconfitta consecutiva, sesta in trasferta dove non ha mai vinto. L’Angelico perde contro Reggio Calabria, ad oggi una diretta avversaria per la salvezza, e resta con sempre meno compagni in fondo alla classifica. Detto che questa Viola, con il rientro di Freeman e Spinelli, con tre americani (compreso il passaportato Dobbins), con italiani come Rullo, Crosariol e Mordente, è una squadra che vale ben più dei suoi punti (a inizio stagione si parlava addirittura di promozione). Detto questo, l’Angelico degli ultimi tempi preoccupa.
Anche se spesso hanno diverse interpretazioni, proviamo a guardare solo i numeri. Nudi. Biella ha preso 14 tiri in più dal campo (71 a 57), segnandone tre in meno (27 a 30). Si è affidata più al tiro da tre (37) che da due (34), pur con percentuali opposte (44% da dentro e 32% da fuori). Pur prendendo 13 rimbalzi offensivi (contro i 5 della Viola), ha ottenuto solo 10 punti da seconda chance (a 6). Infine ha distribuito 9 assist contro i 22 di Reggio Calabria.
Questi sono i numeri. Ora proviamo a interpretarli. Senza entrare nel merito dei singoli (lo faremo tra poco), di sicuro è mancata la capacità di costruire gli attacchi. Biella continua ad affidarsi troppo a Ferguson (ieri in campo 40’) e poco ai giochi di squadra. Manca il talento, è vero, ma questo ormai possiamo darlo per assodato. Il problema è che mancano anche le spaziature per ricevere gli scarichi e il tempismo nei tagli e nelle uscite dai blocchi.
Anelli mancanti. È il tema da inizio anno. In attacco e soprattutto in difesa c’è sempre qualche giocatore che non riesce a portare il proprio mattone alla causa. All’inizio erano i giovani Grande e La Torre, in parte anche De Vico. Talvolta i due centri Infante e Banti. Sempre Marcel Jones finché c’è stato. Nelle ultime due partite è stato Mike Hall.
La scorsa settimana c’era l’attenuante del tendine della mano destra dolorante a giustificare le basse percentuali. Questa volta no. La sua prestazione è fatta del solito numero clamoroso di rimbalzi (18), di appena 6 punti con percentuali bassissime (2/13 dal campo) e di una difesa davvero problematica. Con le sue capacità atletiche non si possono concedere quelle distanze all’avversario.
La partita. L’Angelico era riuscita ad avere un ottimo avvio di gara grazie alla pressione e alla zona 2-3, a far male nel secondo quarto quando la Viola ha scelto di giocare per alcuni minuti senza ala grande. Ma gli avversari hanno avuto tanto dall’impatto di Spinelli e Brackins, mentre Dobbins è stato un fattore tanto in difesa quanto in attacco e Rullo ha fatto sempre male. Ma soprattutto sono stati bravi ad mettersi in ritmo con il giro palla e i pick and roll, sempre più devastanti man mano che la zona di Biella perdeva di efficacia.
Matteo Lusiani
Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 14 dicembre 2015