Dagli altari alle polveri, l’As Biellese 1902 non esiste più. Non essendosi iscritta al campionato di Seconda Divisione entro il termine stabilito di martedì scorso ha perso l’affiliazione alla Federazione. Addio storia, addio denominazione, recuperata con tanta fatica dal fallimento di metà Anni 90’.
Older Tescari, dopo gli appelli d’aiuto rimasti inascoltati, ha deciso di dire basta nel modo più brusco ed inaspettato fino 48 ore prima, ovvero fino a quando aveva dato l’impressione che avrebbe fatto un ultimo sacrificio iscrivendo la squadra in attesa di compratori. Invece così non è stato, nonostante l’intermediazione del neo assessore allo sport Roberto Pella avesse prodotto nella giornata di lunedì due possibili alternative alla gestione Tescari, il quale però aveva detto chiaramente che avrebbe fatto marcia indietro solo davanti a promesse scritte di eventuali acquirenti. Due le possibili cordate, con obiettivi diversi. Una pareva poter provenire da Novara con l’intervento di alcune persone già coinvolte nella squadra di Prima Divisione, magari con l’appoggio di capitali riconducibili al Policlinico di Monza, proprietario della Clinica Vialarda a Biella. Conferme ufficiali non ce ne sono, anche se quelle ufficiose non mancano, perlomeno sui personaggi novaresi coinvolti.
L’altra porta a Enrico Ferrero, cresciuto come direttore sportivo nella Biellese, che è sempre stato di poche parole: «Sono triste e amareggiato, ma non commento oltre» dice sulla Biellese che non c’è più.
Finita l’esperienza ad Ivrea in Seconda Divisione perchè la famiglia Zucco ha deciso di porre fine all’impegno e alla Società che forse ripartirà dall’Eccellenza, Ferrero era nella cordata d’emergenza formata con Giovanbattista Orlando, fresco responsabile del settore giovanile bianconero, che ha presentato un’offerta in extremis al presidente Tescari: in pratica si sarebbe trattato di portare avanti una gestione al minimo, giocando con i giovani (con relativo ingente premio della Lega), mantenendo vivo il titolo sportivo, con un rischio di circa duecentomila euro da coprire a fine anno.
Sarebbe stato un campionato (forse) a perdere, con una sorta di “affitto” della società con Tescari comunque a fare da presidente e da garante: non una grande soluzione per chi cerca un disimpegno, anche se il gesto di Orlando e Ferrero va comunque interpretato come un segno d’affetto verso la Biellese. Cordate che ora rimangono alla finestra con un interesse minore, in attesa di sviluppi legati soprattutto alle prossime decisioni di Tescari, il cui telefono ieri risultava spento. Tempo di riflessioni, perchè ora il presidente dovrà decidere se ripartire dall’Eccellenza o chiudere col calcio. Venerdì è infatti in programma un incontro in Comune con l’assessore Pella che non si dà ancora per vinto: «La mancata iscrizione mi rattrista e complica le cose, ma il mio impegno e quello dell’Amministrazione non è certo concluso - dice -. Cercheremo nuove soluzioni per mantenere una squadra in città. Mi sono già mosso per sapere quali possibilità ci possono essere in federazione in caso si riuscisse a ripartire. La situazione non è semplice, ma penso che con la buona volontà si possa recuperare in parte la situazione». L’ipotesi più accreditata a questo punto è che Tescari non iscriva la squadra nemmeno in Eccellenza, mettendo in vendita quel che rimane, marchio compreso. Oppure potrebbe consegnare le chiavi in Comune che potrebbe gestire così un’eventuale ripartenza dall’Eccellenza con forze nuove.
gabriele pinna
2 luglio 2009
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