MATURITà FINITA

Le cinque “golden girls” della 5ª H

La classe dell’Artistico martedì ha chiuso la Maturità biellese con 4 cento e una lode. Design, giornalismo, restauro, scenografia, didattica: ecco i loro piani. 

Le cinque “golden girls” della 5ª H
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La classe dell’Artistico martedì ha chiuso la Maturità biellese con 4 cento e una lode. Design, giornalismo, restauro, scenografia, didattica: ecco i loro piani.

I racconti

Come si dice, chiudere in bellezza. L’ultima classe quinta biellese ad aver sostenuto gli orali della Maturità 2023, tra lunedì e martedì, è stata la 5° H del liceo “G. e Q. Sella”, indirizzo Artistico, e proprio la 5° H ha regalato al “medagliere” di questa tornata di esami nuove eccellenze: si tratta di cinque ragazze, uscite con il massimo dei voti, ovvero quattro con cento centesimi e una con cento e lode.
Eco di Biella” le ha contattate (eccole tutte e cinque nella foto qui sotto) per sapere come hanno trovato questa Maturità tornata alla formula pre-Covid e quali piani cullano per il futuro.

Cominciamo dal cento con lode della classe, Angie Trombin, che racconta:

«Quando ho scoperto che quest’anno si tornava alla forma pre-Covid, inizialmente mi sono spaventata, perché comunque anche noi abbiamo perso tantissimo a livello scolastico a causa del Covid, soprattutto sul piano pratico poiché, essendo un indirizzo scultoreo, non avevamo modo di lavorare con i nostri materiali. Alla fine, però, i professori, compresi quelli esterni, hanno cercato di metterci a nostro agio anche durante le prove scritte, aiutandoci a diminuire la pressione che sentivamo. La Maturità si è svolta in un clima di discreta serenità e unione».

Cosa farà Angie?

«Onestamente non ho ancora ben chiaro il mio lavoro ideale. Al momento, ho come obiettivo quello di proseguire il percorso artistico all’Accademia Albertina di Torino, seguendo il ramo scultoreo. Sono aperta a tutte le possibilità e in particolare mi incuriosisce l’ambito della pedagogia e didattica dell’arte, dal momento in cui trovo importante permettere ai bambini di trovare fin da subito il loro modo per esprimersi attraverso l’arte».

E la lode? Se l’aspettava?

«Mi aspettavo che il voto finale fosse piuttosto alto, dal momento che matematicamente avevo già ottenuto un ottimo punteggio nelle prime prove, però non mi sarei mai aspettata di raggiungere la lode, anche perché, detto sinceramente, l’orale era la prova che temevo di più».

Veniamo ora ai prestigiosi cento della 5° H. Francesca Palma commenta: «È andata bene. “Sentivo” la Maturità in sé, ma le prove non mi spaventavano. Durante l’anno ci siamo esercitate molto e io sempre impegnata. Ciò che mi spaventava di più era l’orale». La particolarità dell’Artistico è una seconda prova lunga ben tre giorni: «Il tema della seconda prova era la leggerezza. Sono stata contenta, perché mi aspettavo un argomento più complicato, ma questo potevi interpretarlo in più modi. Io mi sono ispirata a me e alla mia vita, la mia è stata un’opera personale. Attraverso Schopenhauer e Pirandello, ho pensato alla libertà senza paura, allo spogliarsi dei propri “pesi” e al conseguente sollievo. Quest’anno, tra l’altro, era uscito pittorico come materia, dunque noi ci siamo attenuti alla progettazione, più che alla realizzazione».

Dove andrà Francesca?

«Tenterò di entrare all’Accademia di Restauro dei Beni Culturali di Venaria. Mi piacerebbe prendere il ramo di carta e fotografia, che include anche pellicole cinematografiche. Insomma, portare avanti la mia vena artistica».

Martina Panetta, valutando la strada da prendere, ha davanti a sé invece più opzioni: «Ho deciso di prendermi il tempo di questa estate per scegliere. L’opzione più plausibile è quella di continuare nell’ambito artistico con gli studi all’Accademia di Belle Arti di Torino, nell’indirizzo di Scenografia teatrale. Pratico danza fin da quando sono piccola e mi ha sempre interessata molto l’aspetto della scenografia e dei costumi degli spettacoli. Per quando riguarda il futuro lavorativo, a dire il vero non ho un sogno nel cassetto, la cosa certa è che mi piacerebbe fare un lavoro che mi permetta di viaggiare e che rispecchi le mie passioni».

Cambio di prospettiva, dal canto di Giulia Chiaramonte, che sull’Esame dice:

«Questa Maturità non è stata difficile ma l’ho trovata un po’ pesante per certi aspetti, perché non mi aspettavo che noi, che abbiamo vissuto a pieno il periodo del Covid, avremmo avuto l’Esame con i vecchi standard. Nello stesso tempo, è stata un’esperienza credo più completa e l’ho apprezzata di più, a livello formativo. Propedeutica a ciò che ci aspetta fuori». Per Giulia, la seconda prova è paragonabile a «un “travaglio”, lunga e difficile, e non sempre riesci a esprimere ciò che vuoi, se non riesci a concepire bene l’idea all’inizio. Io ho declinato il tema da un punto di vista filosofico con un taglio sull’attualità e in particolare sull’ecologia: ho immaginato un universo futuro in cui si analizza ciò e come da noi è stato. Mi piace il tema del futuro di un mondo molto lontano».

E nel suo di futuro? C’è il giornalismo:

«Ho amato arte, ma ciò a cui voglio dedicare il resto della mia vita è altro. Studierò Lettere, vorrei diventare giornalista in futuro. Il lavoro per me più completo, che credo mi permetta di seguire le mie passioni, cioè raccontare il presente conoscendo il passato, dato che ho sempre amato la storia, e poi sono interessata a studiare le persone».

Infine, ecco Chiara Ferrero:

«Sono contenta di aver fatto la Maturità “completa” - racconta - Ero dubbiosa sul tema, non sapevo cosa aspettarmi, alla fine però sono riuscita a prendere 20 punti su 20. Poi, nella seconda prova mi sono ispirata alla leggerezza intesa, più filosoficamente, come “togliersi dal peso di una società opprimente”. Durante l’anno, avevo affrontato la questione delle donne iraniane e mi sono ricollegata alla storia di Mahsa Amini (studentessa uccisa perché non indossava correttamente il velo) e alla “Bambina che corre sul balcone” di Giacomo Balla. Il significato è che, nonostante le sia stata tolta la vita, può ora liberarsi dal velo, vestendosi come voleva, e dalle imposizioni della società».

Chiara è diretta nella Capitale, dove studierà Interior Design.
G.B.

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