Home schooling: l’alternativa alla scuola che è spesso il meglio per la formazione dei bambini

Home schooling: l’alternativa alla scuola che è spesso il meglio per la formazione dei bambini
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Se il tuo non è uno dei quindicimila bambini italiani già impegnati in un percorso di istruzione parentale, potresti non sapere affatto di cosa parla chi cita l’home schooling come una delle alternative alla scuola tradizionale migliori per cui le famiglie oggi possono optare. Quelle che seguono sono, così, un po’ di informazioni utili su cos’è, come funziona, chi può fare richiesta, in che modo ed entro quando e che vantaggi ha l’istruzione parentale. 

Cos’è, come funziona in Italia, perché scegliere l’istruzione parentale 

Come suggerisce la stessa espressione, nell’istruzione parentale sono i genitori a provvedere autonomamente all’istruzione dei propri figli, senza affidarsi alla scuola pubblica. L’home schooling è permesso in Italia da numerose circolari che sono intervenute nel tempo a chiarire vari aspetti dell’istruzione parentale. La possibilità di proporre ai propri figli percorsi formativi alternativi alla scuola tradizionale, però, sembra discendere direttamente dalla Costituzione per come inquadra quello all’educazione come un diritto-dovere a cui fa fronte innanzitutto la famiglia. 

Le circolari citate si occupano di elencare soprattutto requisiti, modalità per fare domanda di istruzione parentale e scadenze che genitori e alunni devono rispettare. Per quanto riguarda i requisiti homeschooling e istruzione parentale in Italia risultano appannaggio di chiunque, e non solo come si potrebbe erroneamente pensare dei genitori che abbiano una qualche esperienza nel campo della formazione o della scuola: ai “mezzi personali” per occuparsi della formazione dei propri figli possono sopperire quelli economici da usare in vista dello stesso obiettivo. 

È l’espressione inglese, infatti, che rischia di trarre in inganno: in Italia optare per l’istruzione parentale non significa necessariamente far seguire ai propri figli lezioni e attività didattiche a casa – che rimane comunque un’opzione valida e molto praticata soprattutto dalle famiglie con figli in età da scuola elementare – ma anche affidarli a tutori o insegnanti privati, iscriverli in un istituto privato o in una scuola online. Basta assicurarsi che le attività e i percorsi che seguono siano in grado di garantire loro conoscenze e competenze simili a quelle sviluppate dai propri coetanei che frequentano la scuola tradizionale: ad accertarsene ci pensa un esame di idoneità alla fine di ogni anno scolastico. 

Due date sono, del resto, quelle che i genitori interessati all’istruzione parentale dovrebbero tenere a mente: quella di fine gennaio, termine ultimo per fare richiesta di home schooling presso una delle scuole del territorio, inclusa quella fino a quel momento frequentata dal proprio figlio, e quella di fine giugno quando l’ultimo deve aver superato con profitto appunto l’esame di idoneità.

Quanto ai vantaggi dell’homeschooling, c’è chi cita soprattutto la certezza di un percorso formativo che sia su misura per il bambino e le sue esigenze: non a caso quelle che optano per l’istruzione parentale sono per lo più famiglie di bambini piccoli che, nelle scuole tradizionali, potrebbero non aver modo di sviluppare talenti, propensioni, il proprio carattere. Non si può non citare, però, anche la componente praticità. Che si svolgano a casa, presso un istituto privato o in compagnia di un tutor, le attività didattiche nell’home schooling hanno tempi decisamente più elastici e che rendono più semplice l’organizzazione familiare: è anche per questo che il numero di famiglie che optano per l’istruzione parentale è moltiplicato esponenzialmente da dopo la pandemia, con il ricorso massivo a smart working e lavoro da remoto. 

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