Lega: "No al raddoppio della Trossi"
La Lega esprime convinta contrarietà al progetto di raddoppio della strada Trossi come annunciato in questi giorni dall’Ente provinciale.
Lega: "No al raddoppio della Trossi".
La Lega esprime convinta contrarietà al progetto di raddoppio della strada Trossi come annunciato in questi giorni dall’Ente provinciale.
Mosca e Chiavetto
"A nostro avviso questa opera oltre ad essere eccessivamente costosa - vengono ipotizzati 3,5 milioni di euro per poco più di 1,5 chilometri di lunghezza nel territorio di Gaglianico - è anche inutile rispetto alla destinazione che l’arteria ha assunto nell’ultimo decennio - affermano il segretario e il consigliere provinciale della Lega - la Trossi è oggi la via dei grandi magazzini commerciali, degli outlet e delle concessionarie di auto, attività specifiche che hanno bisogno di una viabilità lenta per permettere l’immissione dei veicoli dai parcheggi e garantire la sicurezza degli avventori che spesso attraversano la carreggiata a piedi, questa scelta è irreversibile e condivisibile, anzi, andrebbe supportata con una progettualità di medio periodo".
Altre strutture
"Il territorio invece, ha fatto scelte diverse per le arterie di comunicazione veloce e per le infrastrutture che devono ancora essere ultimate ed implementate, pensiamo al Maghettone e alla superstrada in particolare. Nel primo caso si può ipotizzare di ultimare l’ultimo tratto e creare il collegamento con la bretella della Lancia che termina a Benna, a pochi chilometri dal casello di Carisio, mentre per la superstrada sarebbe necessario creare le piazzole di emergenza in modo da portare la velocità consentita a 110 chilometri orari e poi progettare un collegamento veloce che in pochi chilometri ci permetterebbe di arrivare allo stesso casello, in posizione baricentrica sulla A4 tra Milano e Torino".
L'invito
"Invitiamo - concludono Mosca e Chiavetto - pertanto anche noi i parlamentari e i consiglieri regionali a mobilitarsi, ma non per progetti di dubbia utilità che ci sembrano più marchette preelettorali fatte a qualche consigliere provinciale con l’obiettivo di guadagnarsi il consenso e la fiducia, magari in prospettiva di un ipotetico turno di ballottaggio in Comune a Biella dove i voti delle liste civiche potrebbero far gola, ma di lavorare per attrarre risorse utili a dare vero sviluppo al territorio".