Il rimpasto di giunta. Buongiorno Biella: "Non è per i soldi, è una questione di decoro"
Gli assessori passano da 7 a 9. Rientra Zappalà. Nuovo ingresso per Marzio Olivero (anche lui FdI), che lascia la presidenza del consiglio, e Cristina Zen (Lega)
La soluzione della crisi di giunta a Biella, aperta nove mesi fa dalle dimissioni di Davide Zappalà e la rovente polemica politica (e mediatica) per la sciagurata perdita di finanziamenti per non aver presentato alcun progetto di riqualificazione urbana (unico capoluogo di tutto il Piemonte) si attira le prevedibili critiche dell'opposizione. Nel mirino la moltiplicazione delle poltrone con la creazione di nuovi assessessorati. Nella foto i tre nuovi assessori: Davide Zappalà (in alto al rientro in giunta), Marzio Olivero e Cristina Zen
Buongiorno Biella: "La città non si meritava questo"
Dopo gli attacchi del Pd ("criticavano noi saliti da 6 a 8 assessori e loro vanno anche oltre") è Buongiorno Italia a intervenire con Pierangelo Garizio, Presidente dell’Associazione Buongiorno Biella, e il consigliere comunale Andrea Foglio Bonda.
"Non ne facciamo innanzi tutto una questione di nomi e neppure di soldi - scrivono - Ne facciamo una questione di decoro e di rispetto dei cittadini biellesi, che non si meritano quanto è successo.
"Una crisi durata esattamente 8 mesi - aggiungono - nata, gestita e risolta senza tener conto in alcun modo del bene della città di Biella. Il momento certamente più basso della politica locale. Nata facendo dimettere un assessore di una giunta che non ha voluto assumersi davvero fino in fondo le proprie responsabilità per i gravissimi errori commessi.
"Gestita con un estenuante braccio di ferro tra le forze politiche di maggioranza, con nomi della società civile bruciati sull’altare dei personalismi. Tenendo a bagno maria una giunta che ha navigato a vista in questi momenti cruciali per il futuro della nostra città, di cui a tutti evidentemente importava molto meno che del futuro del proprio potere.
"Risolta con una spartizione degli incarichi e un aumento delle poltrone occupate, di cui tutto si può dire tranne che se ne intraveda un bene possibile per i cittadini. Non lo meritano i biellesi, stufi e arcistufi di una politica che non può essere giustificata con un semplice “si è sempre fatto così”. Chiediamo però a tutti di continuare a credere che esiste un altro modo di fare politica e di affrontare i problemi, che i politici non sono tutti solo attenti alla spartizione del potere. Ogni cittadino lo chieda, anzi lo pretenda, dalle persone che hanno chiesto il suo voto".
Il contestato rimpasto deciso dal sindaco Claudio Corradino
Il rientro della crisi di giunta passa dall'aumento del numero di assessori da 7 a 9. Intanto rientra, mantenendo la delega ai lavori pubblici, Davide Zappalà (Fratelli d'Italia) e sarà affiancato da Marzio Olivero (suo collega di partito) che lascia quindi la presidenza del consiglio comunale. Oliviero si occuperà di ambiente, raccolta rifiuti e trasporti (già di Zappalà) oltre che di Protezione civile, finora in capo al vicesindaco Giacomo Moscarola. Per "compensare" l'ingresso di Olivero un altro assessore toccherà alla Lega, che ha indicato Cristina Zen (parchi e giardini, animali e quartieri). Queste deleghe verranno in parte cedute da Zappalà (i parchi e i giardini) in parte da Gabriella Bessone e infine da Moscarola.
L'urbanistica passerà dall'assessore Silvio Tosi (che tiene il bilancio) direttamente in capo al sindaco Corradino, mentre il nuovo presidente del consiglio comunale sarà Amedeo Paraggio, anch'egli di Fratelli d'Italia.