Flash mob a Bielmonte per sostenere il futuro della montagna
Maestri di sci, tecnici, operatori del settore e lavoratori stagionali. Tutti insieme a Bielmonte per chiedere aiuti concreti da destinare alla montagna e alle stazioni sciistiche gravemente danneggiate dalla mancata apertura della stagione invernale
Maestri di sci, tecnici e operatori del settore. Tutti insieme a Bielmonte per chiedere aiuti concreti da destinare alla montagna e alle stazioni sciistiche gravemente danneggiate dalla mancata apertura della stagione invernale. Ieri, 20 febbraio, si sono incontrati il presidente di Arpiet e responsabile di Icemont che gestisce le piste di Bielmonte, Giampiero Orleoni, e il presidente della Fondazione Funivie di Oropa, Gionata Pirali. Presenti anche le delegazioni di Lega e Fratelli d'Italia.
Le parole di Mosca
Il consigliere regionale della Lega, Michele Mosca, promette: «Sarà approvata domani la delibera, da parte della Regione Piemonte, dei primi 5,3 milioni di euro di aiuti per le stazioni sciistiche. Nella stessa delibera sono previsti anche ristori a favore dei maestri di sci, degli sci club e delle agenzie di viaggio. Inoltre la creazione del ministero del Turismo - conclude Mosca - e la conseguente nomina del leghista Massimo Garavaglia alla sua guida, rappresentano una garanzia per arrivare in tempi brevi ai ristori per le categorie che operano in montagna e che ormai vedono definitamente compromessa la stagione sciistica».
Le parole di Franceschini
Per il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Cristiano Franceschini: «La situazione è grave, Fratelli d’Italia ha manifestato solidarietà e vicinanza agli operatori della montagna, operatori del comparto sciistico, addetti agli impianti, maestri di sci, albergatori e pubblici esercizi massacrati dalla decisione del ministro della salute Roberto Speranza di protrarre fino al 5 marzo lo stop allo sci.
Tutto era pronto per la riapertura, protocolli sanitari e contratti di lavoro, invece gli impianti sono rimasti chiusi e il fatturato è a zero. La stagione per gli operatori della montagna è compromessa, se non si dà loro la possibilità di lavorare bisogna farsi carico di queste persone. Se si chiude servono indennizzi. Con questa manifestazione cerchiamo di tenere alta l'attenzione rispetto ad un problema molto grave, migliaia di famiglie non avranno di che andare avanti e, quanto dovranno aspettare prima di poter tornare a lavoro?».