In casa Pd cade la prima testa tra i papabili candidati alle elezioni. Ed è quella del biellese Paolo Furia, segretario regionale del partito di Enrico Letta.
L'annuncio social di Paolo Furia: "Purtroppo non sarò candidato"
"E' stato un onore - scrive Furia - essere annoverato tra i candidati alle elezioni politiche per il Partito Democratico, partito che servo da tanti anni, prima come segretario provinciale del mio territorio e poi, da fine 2018, come segretario regionale. Purtroppo non sarò candidato nelle liste del PD. Questo principalmente a causa del taglio dei parlamentari, che ha ridotto oggettivamente gli spazi di rappresentanza senza produrre alcun miglioramento nel funzionamento della democrazia.
"Fare le liste è stato più complicato del solito - aggiunge il segretario Pd - anche per via della difficile situazione politica e dell'instabile quadro di alleanze. Tutto ciò ha determinato una fortissima centralizzazione romana di tutte le scelte, con poco margine per il confronto con territori. Comprensibilmente, si è scelto di favorire operazioni di alleanza e allargamento della lista, anche se talvolta a caro prezzo.
Felice del grande sostegno alla mia candidatura
"Non era semplice mettere in campo operazioni di rinnovamento in questa circostanza - aggiunge Furia - anche se qualche bella eccezione c'è e andrà sostenuta con forza. Per quanto mi riguarda, posso ritenermi soddisfatto e felice del grande sostegno territoriale che la mia ipotesi di candidatura ha suscitato. Per questo i miei ringraziamenti principali, per avermi accompagnato in queste giornate lunghe e difficili, vanno alle segreterie, agli amici e compagni del nord est del Piemonte. "Il carattere di radicamento territoriale della mia candidatura mi ha impedito di accettare proposte o ipotesi di candidatura, formulate ai massimi livelli, su altri collegi. Non sono mai stato alla ricerca di un posto a ogni costo e non avrei occupato volentieri il collegio di qualche altro territorio per esigenze personali. Sono parte di una squadra, continuerò a esserlo.
"Ringrazio anche chi, sul fronte a Roma, ha creduto nella mia candidatura. Se posso essere una risorsa per questo partito, intendo esserlo comunque, con il solito spirito di servizio.
"Per il resto: la battaglia politica continua - conclude - Il clima s'infiamma, la terra inaridisce e brucia, la guerra impazza e l'inflazione spaventa, in tutto questo la componente "moderata" della coalizione di destra vuol fare fuori il Presidente della Repubblica. Pensiamo alle cose serie. Facciamo questa campagna elettorale, e vinciamola".