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Azzolina: "Il mio stalker assunto dalla Lega. Ora lavora al Ministero"

L'ex ministra dell'Istruzione finita sotto scorta accusa il sottosegretario Sasso: "Preso proprio all'istruzione il mio persecutore Pasquale Vespa".

Azzolina: "Il mio stalker assunto dalla Lega. Ora lavora al Ministero"
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Azzolina: "Il mio stalker assunto dalla Lega. Ora lavora al Ministero". L'ex ministra dell'Istruzione finita sotto scorta accusa il sottosegretario Sasso: "Preso proprio all'istruzione il mio persecutore Pasquale Vespa".

Azzolina: "Il mio stalker assunto dalla Lega"

Da professore è stato catapultato al Ministero dell’Istruzione. Pasquale Vespa,  un professore campano leader dell’Associazione nazionale docenti per i diritti del lavoratori (Anddl), ora sarebbe stato chiamato a lavorare al Ministero dell’Istruzione dal sottosegretario leghista Rossano Sasso, che lo avrebbe voluto nella sua segreteria. Furiosa l’ex ministra biellese Lucia Azzolina, che negli scorsi mesi  lo ha querelato per diffamazione e minacce reiterate.  In particolare l’uomo avrebbe usato ripetutamente «epiteti e sottintesi fortemente sessisti e grandemente offensivi», oltre a emoticon che spesso hanno al centro l’hashtag #BoccaRouge, con riferimento al rossetto rosso della ex ministra e affermazioni “come-chiudere-la-bocca-ad-Azzolina” Ci sarebbe anche anche un video in stile “horror”, con streghe e mostri dalle mani insanguinate, l’immagine della ex ministra e la scritta «da disoccupati saremo il vostro peggiore incubo».

Insulti

«Vespa è un sindacalista della Uil, da qualche tempo molto vicino alla Lega - ha dichiarato la ex ministra biellese al Corriere Della Sera -. Per due anni si è divertito con insulti e commenti di tutti i tipi contro di me, mi ha scatenato contro la guerra dei precari con tutto l’odio possibile immaginabile, per preparare la sanatoria dei concorsi, per lui e per i suoi amici. È un precario che vuole l’assunzione senza concorso, non ha voluto partecipare nemmeno a quello straordinario».

"Buttarlo fuori"

La ex ministra è indignata e ferita: «Il ministero non ha mosso un dito  - si legge ancora - nonostante io abbia comunicato le querele a tutti i livelli. Una persona del genere doveva essere buttata fuori dalla scuola   invece lui è stato premiato. È gravissimo, non si può tacere di fronte a una storia così. Noi a scuola insegniamo che i cyberbulli si combattono, non si premiano».

 

 

 

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