I nostri consigli

Girasole: fiori caldi, luminosi e allegri

Una pianta molto rustica, forte e bella ma non commestibile.

Girasole: fiori caldi, luminosi e allegri
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Cari lettori green, eccoci al termine della prima edizione di “Facciamo FIORIRE la nostra Terra!”. Speriamo abbiate apprezzato l’aver fatto l’orto in casa e aver fatto fiorire la nostra terra, e ci auguriamo di potervi riproporre questa bella esperienza anche l’anno prossimo.
Per questa ultima uscita vi regaliamo i semi di una pianta bellissima e simbolo della natura e dell’estate: il girasole ornamentale multicolor. I fiori luminosi, caldi e allegri, che assomigliano al sole estivo, avranno diverse tonalità tra il giallo e l’arancione. Si tratta di una pianta che ha il solo scopo di abbellire giardini e balconi e i cui semi, quindi, non sono commestibili.
Ringraziamo ovviamente i nostri partner che hanno collaborato e sostenuto questa iniziativa: Franchi Sementi, azienda leader del settore con sede a Grassobbio, in provincia di Bergamo, che ci ha fornito le bustine allegate al giornale, e Technoprobe, multinazionale specializzata nella microelettronica con sede a Cernusco Lombardone (Lecco).

Girasole ornamentale: i nostri consigli

Il girasole è una pianta rustica, forte e resistente, quindi molto semplice da coltivare, e annuale, perciò finita la sua stagione sfiorisce e muore.

La semina

Si semina da marzo a giugno e fiorisce tra giugno e ottobre, anche novembre nei climi più miti. Ovviamente ha bisogno di molto sole diretto.
Possiamo coltivarlo sia in giardino che in vaso: in questo secondo caso può bastare un diametro di 30 cm. In giardino o in vasi più grandi andremo a porre i semi con una distanza di almeno 20 cm l’uno dall’altro. La distanza è necessaria sia tra i girasoli sia con altre piante, nel caso volessimo abbellire un aiuola: potremmo quindi fare una fila di girasoli e davanti, a 20 cm di distanza, seminare delle altre piante più basse. Consigliamo di utilizzare anche tre semi alla volta e togliere poi le piante in eccesso e meno belle. Questo anche per garantire la nascita di almeno una pianta a causa di insetti e uccelli che potrebbero danneggiare o mangiare i semi. Vale la solita regola che indica di porre il seme a una profondità pari a due o tre volte il suo diametro: in questo caso il seme è grande, quindi andremo anche a un centimetro di profondità nella terra.

La crescita

La germinazione può avvenire in soli 7 giorni se le condizioni sono ottimali, mentre la fioritura arriverà dopo un mese e mezzo dalla semina.
Il nostro girasole può arrivare fino a un metro e mezzo di altezza, e anche in vaso avremo una pianta di almeno un metro. Il gambo è forte e robusto, pertanto non necessita di sostegni.
Come sempre teniamo ben umido il terreno fino alla germinazione, poi basterà bagnare una volta al giorno, sempre meglio al mattino, e ricordiamoci di concimare ogni 15 giorni se lavoriamo in vaso o ogni mese se siamo in giardino.

Su un unico stelo potremo avere più fiori, in questo caso di dimensioni diverse. Il fiore pienamente sviluppato, che di notte vedremo chiudersi e chinare il capo, in buone condizioni durerà anche 30-40 giorni. Poi all’interno diventerà più scuro, perdendo i petali e al centro i semi diventeranno sempre più rigidi fino alla piena maturazione: in questo caso basterà toccarli perché si stacchino dal fiore. Ovviamente la nostra è una pianta ornamentale e quindi i semi non sono commestibili o utili per produrre l’olio.
Possiamo anche recidere il fiore ma in questo caso non avremo una ricrescita. Finita la sua stagione, conviene tagliare alla base la pianta e lasciare solo la radice che potrà contribuire al nutrimento della terra e l’anno successivo andremo riseminare.

Importante per gli impollinatori e utile nell’orto

Il girasole, nome scientifico Helianthus annuus, appartiene alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae), così come il tarassaco. La parola Helianthus deriva dalla composizione di due parole greche, helios=sole e anthos=fiore. Il nome esplicita dunque l’attitudine della pianta a seguire con il suo grosso fiore l’andamento del sole, che in fisiologia vegetale è detta eliotropismo. Anche in italiano il nome comune “girasole” richiama chiaramente la tendenza di questa pianta. Il girasole, di origine sud-americana, trova la sua iniziale diffusione in Europa a partire dal 1500 come coltura ornamentale.

Ovviamente una coltivazione a fini decorativi è diversa da una a fini commerciali. Questa coltura è molto diffusa a livello mondiale per la produzione di olio di semi di girasole, ma è ovvio che in questi casi viene praticata su grandissime superfici.
Il primo vantaggio del coltivare girasoli a livello domestico sta nel fattore estetico: osservare da vicino una pianta di girasole in piena fioritura è uno spettacolo affascinante, che ci riavvicina alla natura e ai suoi ritmi. Ricordiamo che anche un grande artista come Vincent van Gogh ne fu così affascinato da realizzare la famosa serie di dipinti dedicata a questo fiore.

Altra funzione importantissima è la naturale attrazione che questo fiore genera nei confronti delle api e degli altri impollinatori. Sappiamo bene che la presenza di questi insetti utili è fondamentale per l’armonia dell’intero ecosistema. E questo, a sua volta, è una cosa necessaria per la salute delle nostre piante.
Il girasole è anche un’ottima pianta spia, per difendere il nostro orto dagli insetti dannosi. Ad esempio, alcuni parassiti sono molto attratti dal giallo del fiore: la loro presenza sul girasole ci consentirà di intervenire in tempo salvando gli ortaggi. In quest’ottica, si consiglia di posizionare i girasoli ai margini esterni dell’orto, per non infastidire le altre colture e per creare una sorta di barriera protettiva esterna.

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