Sordevolo, una “Passione” chiamata turismo

L’imponente rappresentazione della Passione di Cristo è un enorme volano per il paese e l’intera comunità.

Sordevolo, una “Passione” chiamata turismo
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Sordevolo, una “Passione” chiamata turismo.

Ha compiuto 200 anni nel 2015, anche se molti elementi fanno pensare a origini più remote. Certo è che l’imponente rappresentazione della Passione di Cristo, che coinvolge ogni cinque anni buona parte della popolazione di Sordevolo tra attori, volontari e gruppo di organizzatori (più di 700 persone con 35mila presenze nell’ultima edizione), è un enorme volano per il paese e l’intera comunità.

Il 2020

Celestino Fogliano, 63 anni, è, dal 2001, direttore dell’Associazione Teatro Popolare che ha il compito di portare i visitatori all’interno di uno spettacolo ricco di effetti speciali degni dei migliori kolossal. E che nel 2020 si abbinerà all’Incoronazione della Madonna di Oropa. Oggi Sordevolo può vantare accordi con importanti tour operator che consentono a turisti provenienti da tutto il mondo di assistere all’evento e conoscere il territorio per tornarci durante l’anno. Perché l’Associazione mantiene alta l’attenzione nei dintorni con il Mercatino degli Angeli, nato nel 2002, in programma tutti gli anni per sei domeniche autunnali prima di Natale (25mila le visite nel 2018). E poi il Museo allestito nel coro e nella sacrestia della Chiesa di S. Marta inaugurato nel 2005. «Lavoriamo sia sul turismo di giornata che per periodi più lunghi» spiega Fogliano, che annuncia novità, per il 2020, sul fronte scenografico. «Continuiamo ad avere richieste da europei, americani, giapponesi e, per la prossima edizione, abbiamo stilato un accordo per la vendita dei biglietti con Ticketone. La nostra non è una semplice Via Crucis ma un teatro popolare. Una distinzione che permette di promuovere l’evento in un certo modo».

I benefici

Sordevolo ne ha beneficiato: «Si è aperto, ed è molto più accogliente grazie alla nascita di nuove strutture ricettive. Un presente molto diverso rispetto ad un passato prettamente industriale».

Lorenzo Lucon

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