Selvatica, è Natura non un dettaglio
Quando la fotografia artistica di oggi non può che restare «un ritaglio, perché la natura ce la siamo mangiata», dice Fabrizio Lava, curatore con Alessandra Radaelli. E quando, invece, c’è chi la natura non la dimentica, continua a ritrarla idealizzata o fedele a come si presenta, persino su scala reale, persino andandoci dentro, perché “casa” può anche coincidere con “savana”. Così si presentano il dritto e il rovescio di “Selvatica - Natura in Festival”, rassegna artistica che, da sabato fino al prossimo 3 luglio, accende i riflettori sul tema dell’ambiente.
Una pluralità di testimonianze affidata ad artisti, che i biellesi potranno scoprire in venti sedi espositive della provincia. Ma in cosa consiste la quinta edizione di “Selvatica”? Ebbene, “Selvatica” è il sussurro del bosco - a Palazzo Gromo Losa - dove gli alberi a grafite su legno di Marika Vicari fanno da quinte alle pitture poetiche di Ron Kingswood, che ritraggono gli animali nella loro intimità, ignari dell’uomo che, dalla tela, li spia. O il coccodrillo in ferro battuto di Luciano e Ivan Zanoni, che sguazza nel prato del Palazzo, e gli insetti giganti, spia dei cambiamenti climatici, in filo di rame di Resi Girardello. “Selvatica” - a Palazzo Ferrero - è Animalpop: la chiocciola che striscia sul filo di un rasoio di Massiamo Caccia; le giraffe di cartapesta sospese di Alice Zanin; il polistirolo ricoperto di puntine di Carlo Pasini. “Selvatica” - al Museo del Territorio - è Wildlife: gnu sotto la pioggia tra le fotografie-dipinto dell’uomo che ha scelto il Kenya come patria, Federico Veronesi, o gli animali in proporzioni reali, come il rinoceronte, di Michele Vitaloni. “Selvatica” è - alla Fondazione Sella - gli scatti di fine Ottocento di Erminio Sella che aprono all’India, al centro America, a popoli e specie lontani, come quelli di Oasis e Fotoclub Biella. “Selvatica” - allo Spazio Cultura - è l’acquerello dei ritratti di Giorgio Maria Griffa e - alla Fondazione Pistoletto - è la Mela Reintegrata, il morso da ricucire. Un ritaglio da recuperare. E “Selvatica” è altro da scoprire nel fine settimana o, già da lunedì, allo Spazio Cultura, alla biblioteca di Biella e a quella di Città Studi; da ieri a Cittadellarte e, da oggi, al Museo del Territorio. Info su: www.selvaticafestival.net.
Giovanna Boglietti
Quando la fotografia artistica di oggi non può che restare «un ritaglio, perché la natura ce la siamo mangiata», dice Fabrizio Lava, curatore con Alessandra Radaelli. E quando, invece, c’è chi la natura non la dimentica, continua a ritrarla idealizzata o fedele a come si presenta, persino su scala reale, persino andandoci dentro, perché “casa” può anche coincidere con “savana”. Così si presentano il dritto e il rovescio di “Selvatica - Natura in Festival”, rassegna artistica che, da sabato fino al prossimo 3 luglio, accende i riflettori sul tema dell’ambiente.
Una pluralità di testimonianze affidata ad artisti, che i biellesi potranno scoprire in venti sedi espositive della provincia. Ma in cosa consiste la quinta edizione di “Selvatica”? Ebbene, “Selvatica” è il sussurro del bosco - a Palazzo Gromo Losa - dove gli alberi a grafite su legno di Marika Vicari fanno da quinte alle pitture poetiche di Ron Kingswood, che ritraggono gli animali nella loro intimità, ignari dell’uomo che, dalla tela, li spia. O il coccodrillo in ferro battuto di Luciano e Ivan Zanoni, che sguazza nel prato del Palazzo, e gli insetti giganti, spia dei cambiamenti climatici, in filo di rame di Resi Girardello. “Selvatica” - a Palazzo Ferrero - è Animalpop: la chiocciola che striscia sul filo di un rasoio di Massiamo Caccia; le giraffe di cartapesta sospese di Alice Zanin; il polistirolo ricoperto di puntine di Carlo Pasini. “Selvatica” - al Museo del Territorio - è Wildlife: gnu sotto la pioggia tra le fotografie-dipinto dell’uomo che ha scelto il Kenya come patria, Federico Veronesi, o gli animali in proporzioni reali, come il rinoceronte, di Michele Vitaloni. “Selvatica” è - alla Fondazione Sella - gli scatti di fine Ottocento di Erminio Sella che aprono all’India, al centro America, a popoli e specie lontani, come quelli di Oasis e Fotoclub Biella. “Selvatica” - allo Spazio Cultura - è l’acquerello dei ritratti di Giorgio Maria Griffa e - alla Fondazione Pistoletto - è la Mela Reintegrata, il morso da ricucire. Un ritaglio da recuperare. E “Selvatica” è altro da scoprire nel fine settimana o, già da lunedì, allo Spazio Cultura, alla biblioteca di Biella e a quella di Città Studi; da ieri a Cittadellarte e, da oggi, al Museo del Territorio. Info su: www.selvaticafestival.net.
Giovanna Boglietti