Primo Maggio in piazza e... al cimitero

Pubblicato:
Aggiornato:
Primo Maggio in piazza
e... al cimitero

Dal corteo dei sindacati al ricordo dei caduti
di Salò con i gruppi di estrema destra a Graglia

(30 apr) Il Primo Maggio non è solo la festa del lavoro. Per gruppi di estrema destra è il giorno della commemorazione dei 29 caduti della Repubblica Sociale Italiana, uccisi da gruppi partigiani nel 1945 nei pressi del santuario di Graglia, paese nella valle Elvo. Una giornata che si apre all’insegna dell’alta tensione vista l’annunciata protesta di gruppi di Rifondazione Comunista, “Collettivo Stella Rossa” e giovani del laboratorio sociale  “Città di sotto”. La questura, intanto, ha definito le misure speciali, tra cui ll divieto di sfilare in corteo. Intanto, a Biella, si svolgerà come da tradizione il corteo del Primo Maggio organizzato dai sindacati sul tema “Il lavoro unisce per uscire dalla crisi”.

Primo Maggio in  piazza
e... al cimitero

Dal corteo dei sindacati alla commemorazione dei caduti
di Salò organizzata da gruppi di estrema destra a Graglia

Il Primo Maggio non è solo la festa del lavoro. Per gruppi di estrema destra è il giorno della commemorazione dei 29 caduti della Repubblica Sociale Italiana, uccisi da gruppi partigiani nel 1945 nei pressi del santuario di Graglia, paese nella valle Elvo. Una giornata che si apre all’insegna dell’alta tensione vista l’annunciata protesta di gruppi di sinistra. La Questura di Biella, intanto, ha definito le misure speciali per la manifestazione che si svolgerà a Graglia. Le immagini su Internet del corteo dell’anno scorso, tra saluti romani, bandiere nere, croci celtiche e naziskin, infiammarono gli animi della sinistra, istituzionale e non. E’ per questo che, dopo anni di comemorazioni “tranquille” da parte dei gruppi di estrema destra che giungono a Graglia da tutto il Piemonte, quest’anno ci sarà una manifestazione organizzata da Rifondazione Comunista, “Collettivo Stella Rossa” e giovani del laboratorio sociale  “Città di sotto”. Per evitare che l’atmosfera si surriscaldi, la questura ha stabilito che non ci saranno cortei. Inoltre, per evitare contatti tra i gruppi, i simpatizzanti di sinistra saranno autorizzati a manifestare solo all’ingresso del paese mentre per gli aderenti alle varie formazioni di destra, provenienti da fuori provincia, il programma prevede l’arrivo a Netro intorno alle 9 circa, con la scorta delle volanti delle forze dell’ordine. I manifestanti potranno poi raggiungere il cimitero di Graglia, ma senza passare per le vie interne del paese. Al cimitero, poi, sarà consentita una breve cerimonia, dopo la quale i partecipanti saranno riaccompagnati a Netro, da dove ripartiranno.
Intanto, a Biella, si svolgerà come da tradizione il corteo del Primo Maggio organizzato dai sindacati. Una festa che, nell’anno di una crisi economica internazionale particolarmente sentita dal già provato distretto tessile biellese, si concentra sul lavoro e sull’unità sindacale. Il corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil partirà, come di consueto, da piazza Martiri della Libertà (il ritrovo è previsto per le 9,30) e si snoderà per le vie cittadine, con la presenza della Banda Verdi di Biella e della Banda di Cossato, le bandiere delle Confederazioni, i gonfaloni dei Comuni, gli striscioni con i temi su cui è impegnato il movimento sindacale. La manifestazione si chiuderà ai Giardini Zumaglini dove, a nome di Cgil, Cisl e Uil, parlerà Giuseppe Graziano, segretario Uilta Uil Piemonte: «Il lavoro deve tornare al centro dell’economia reale - afferma Graziano - perché, una volta passata la crisi, le fabbriche possano continuare a produrre l’eccellenza italiana: servono interventi precisi sia a sostegno dei lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali, sia per le imprese che innovano. Servono, però, soldi veri, non promesse perché le fabbriche continuano a chiudere soffocate dalla crisi».
Basti pensare che a Biella, secondo i dati diffusi dall’Inps, nei primi tre mesi dell’anno sono state autorizzate 415.141 ore di  cassa integrazione, di cui 304.025 di straordinaria e 111.116 di ordinaria. Analizzando i singoli settori, la maggior parte delle ore è stata richiesta dall’ambito industriale (397.476).

30 aprile 2009

Seguici sui nostri canali