Pochi soldi, Provincia... più fredda

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(4 dic) La Provincia è senza soldi e tenta ora di risparmiare il più possibile per sopravvivere. Sotto la lente d’ingrandimento dell’ente è finita ora la voce riscaldamento che pesa attualmente sul bilancio in modo importante. Per scaldare il palazzo provinciale e le scuole superiori si spendono infatti qualcosa come un milione e 170mila euro, una cifra elevatissima su cui ora l’amministrazione tenta di intervenire per creare delle economie. La Provincia è senza soldi e tenta ora di risparmiare il più possibile per sopravvivere. Sotto la lente d’ingrandimento dell’ente è finita ora la voce riscaldamento che pesa attualmente sul bilancio in modo importante. Per scaldare il palazzo provinciale e le scuole superiori si spendono infatti qualcosa come un milione e 170mila euro, una cifra elevatissima su cui ora l’amministrazione tenta di intervenire per creare delle economie. «Con l’arrivo del teleriscaldamento - spiega l’assessore ai lavori pubblici Luca Castagnetti - siamo riusciti a risparmiare un buon dieci per cento, ma il milione e 170mila euro che spendiamo rappresentano ancora una voce molto pesante del nostro bilancio».
Da qui l’idea di andare a razionalizzare tutta la situazione, a partire dal palazzo della Provincia. «Stiamo provando - sottolinea Castagnetti - una nuova soluzione. Per legge bisogna scaldare gli ambienti a 20 gradi ma c’è un problema. Non tutte le stanze o le ali del palazzo si scaldano in modo omogeneo. Così per arrivare ai 20 gradi in alcuni ambienti si rischia di arrivare a 23-24 in altri. Abbiamo così deciso di provare ad abbassare le temperature di un grado e devo dire che non si percepisce la differenza, almeno fino ad ora».
Il passo successivo sarà quello di andare ad agire sulle scuole. «Per ora - aggiunge Castagnetti - ci siamo limitati a chiedere di fare particolare attenzione nell’utilizzo del riscaldamento. In molti mi segnalano che durante gli intervalli vengono spalancate le finestre perché le temperature sono molto elevate. E mi dicono anche che gli studenti stanno in classe in maniche corte». Per ovviare a questo la Provincia ha affidato uno studio a Enerbit. «Presumibilmente - precisa Castagnetti - con alcuni interventi strutturali si potrebbe arrivare a un risparmio di 200mila euro all’anno. E se anche dovessimo spendere questa cifra per l’acquisto di valvole termiche da apporre ad ogni termosifone, affronteremmo la spesa consci dei risparmi su cui potremmo contare».
I risultati dello studio di Enerbit dovrebbero arrivare già entro il 10 dicembre, poi la Provincia potrà decidere, su dati certi, quali strade percorrere. Che potrebbero prevedere anche la diminuzione di un grado in tutte le scuole superiori del territorio.

4 dicembre 2010

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