Treni, il dossier della vergogna

Treni, il dossier della vergogna
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(28 lug) Più che una interrogazione quella presentata in Regione dal consigliere del Pd, Wilmer Ronzani, sembra un vero e proprio bollettino di guerra. Nel documento vengono infatti citati tutti i disagi subiti dai pendolari delle linee Biella-Santhià e Biella-Novara da dicembre a oggi. E l’elenco fa “inorridire”. Più che una interrogazione quella presentata in Regione dal consigliere del Pd, Wilmer Ronzani, sembra un vero e proprio bollettino di guerra. Nel documento vengono infatti citati tutti i disagi subiti dai pendolari delle linee Biella-Santhià e Biella-Novara da dicembre a oggi. E l’elenco fa “inorridire”.

Si parte a dicembre. La ricostruzione di Ronzani è precisa e giornaliera. Si scopre così che il 6 dicembre del 2010 sono stati soppressi cinque treni, il giorno successivo sei sulla Biella-Novara e quattro sulla Biella-Santhià e solo alcuni di questi sono stati sostituiti con un servizio di autobus. L’elenco del dicembre nero si ferma all’8, con il Biella-Novara delle 18,08 che parte con un’ora di ritardo perché, stante l’alto numero di passeggeri provenienti da Milano, è stato necessario sostituire il treno previsto con un minuetto.

Da febbraio. Dopo diversi ritardi fatti registrare dal diretto Torino-Biella delle 18,30, ne nasce una interrogazione di Ronzani a cui viene risposto confermando i problemi. Ma cambia poco tanto che martedì 8 marzo il diretto Tdelle 18,30 che avrebbe dovuto arrivare a Biella alle 19,47, è rimasto bloccato a Salussola per un’avaria del locomotore ed i passeggeri hanno dovuto prendere il treno successivo, in partenza da Santhià alle 19,59 che, a sua volta, anziché arrivare a Biella alle 20,34 è arrivato alle 20,54, a seguito dei problemi verificatisi sulla linea. Il 30 marzo, sempre il diretto, ma in direzione Torino (ore 7,11) è stato soppresso per l’ennesima volta, a causa del fatto che il locomotore proveniente da Novara si è guastato nel tratto compreso tra Rovasenda e Cossato e tale guasto ha determinato il blocco generalizzato della circolazione sulla tratta Biella-Novara dalle 07 alle 9,30. Il 14 aprile, per l’ennesima volta, è stato soppresso il Biella-Torino delle 7,11 e, a seguito di tale cancellazione, i passeggeri sono stati costretti ad utilizzare il treno successivo delle 7,23 per Santhià dove hanno preso la coincidenza del treno delle 8,10 per Torino, arrivando a destinazione con 20 minuti di ritardo e tale soppressione ha, altresì, impedito a coloro che dovevano recarsi a Milano di prendere la coincidenza delle 7,33 a Santhià, costringendoli a partire un’ora più tardi.

Si arriva a giugno. Nel mese di giugno, per due domeniche consecutive i passeggeri che hanno utilizzato il treno Biella-Albenga, hanno subito forti disagi, a causa della mancanza del collegamento audio tra i due minuetti, attraverso il quale, in caso di emergenza, consentire ai passeggeri di comunicare con il personale di bordo, e sono stati costretti a viaggiare stipati sul minuetto di testa, costretti a compiere un viaggio per molti versi allucinante. Ronzani, nel suo documento, spiega poi che «tali episodi, che rappresentano soltanto alcuni esempi dei continui disservizi ferroviari ai quali sono sottoposti i pendolari biellesi, sono stati denunciati alla Giunta regionale, attraverso numerose interrogazioni, molte delle quali ancora senza risposta ed inevase».

Luglio. Ronzani passa poi al 1° luglio con un altro grave episodio sulla tratta Torino-Milano quando, a seguito del ritardo di 45 minuti del regionale veloce diretto a Milano che ferma a Santhià alle 7,30 del mattino, i pendolari hanno occupato le rotaie e ottenuto che a Santhià si fermasse l’intercity che viaggiava praticamente vuoto. L’ultimo grave disservizio è accaduto in questi giorni quando un centinaio di viaggiatori hanno dovuto raggiungere la stazione di Biella San Paolo a piedi perché il locomotore ha ceduto.
Le richieste di Ronzani. Il consigliere del Pd, dopo aver ripercorso tutto quanto vissuto dai pendolari, parte all’attacco della giunta e chiede al presidente Roberto Cota «se non intenda avocare a sé, data la totale inaffidabilità dell’assessore ai trasporti Barbara Bonino, la questione riguardante i disagi e le disfunzioni che si verificano sulla Biella-Santhià-Novara, convocando urgentemente un vertice con la Provincia di Biella, l’Associazione pendolari biellesi, i consiglieri regionali della Provincia di Biella, Trenitalia e Rfi per decidere una serie di provvedimenti urgenti e non dilazionabili con i quali far fronte alla situazione che si è determinata e porre un argine al degrado che sta investendo le ferrovie biellesi». Nella foto pendolari nella stazione di Santhià

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