Paolo Bacilieri: «Venere privata? Per me un vero "arresto"»
Il famoso fumettista racconta l’adattamento del capolavoro noir e ne anticipa un secondo. Sarà l'ospite di oggi, sabato, a Candelo per Castelli in Giallo.
Il famoso fumettista racconta l’adattamento del capolavoro noir e ne anticipa un secondo. Sarà l'ospite di oggi, sabato, a Candelo per Castelli in Giallo.
L'intervista
La mano di uno dei più importanti autori del fumetto italiano contemporaneo, per il capolavoro del principe del noir Giorgio Scerbanenco. Ed è così che Paolo Bacilieri (nella foto) firma la trasposizione e l’adattamento a fumetti del romanzo “Venere privata” (Oblomov), uscito nel 1966. Bacilieri presenterà questo lavoro a “Castelli in Giallo”, il festival di letteratura noir che farà tappa al Ricetto di Candelo oggi sabato - 8 aprile - e si terrà sotto forma di incontro - preceduto da visite guidate tra le rue, alle 16.30 - nella Sala Cerimonie, alle ore 18.30.
L’incontro, gratuito, è sostenuto dalla Regione Piemonte e organizzato dall’associazione “Amici di Castelli Aperti” in collaborazione con il Comune di Candelo. Costituirà inoltre un’anteprima di “Fumetti a Ricetto”, la storica manifestazione promossa dall’associazione “Creative Comics” che quest’anno si svolgerà il 30 settembre e il 1° ottobre prossimi.
“Eco di Biella” ha sentito Paolo Bacilieri per anticipare qualche punto saliente di questa sfida che ha ampiamente vinto.
Un “arresto”
Se gli si chiede com’è diventato fumettista professionista, Paolo Bacilieri risponde «sono caduto dentro la pozione magica da piccolo, come Obelix. Ho cominciato prestissimo sia a “leggere” i fumetti, ancora prima di saper leggere davvero, sia a disegnare». A sedici anni, l’incontro con il grande Milo Manara, che abitava vicino ai suoi nonni, «ero un ragazzino di sedici anni», e grazie a questo mentore ha cominciato a pubblicare e lavorare con i fumetti già giovanissimo. Sono seguiti premi e collaborazioni importanti: noi citiamo quella con Sergio Bonelli Editore e i suoi Napoleone, Jan Dix, Dylan Dog. Un salto e siamo alla “Venere privata” di Giorgio Scerbanenco:
«Mi ha “arrestato” lui, in persona - dice - Davvero, mi sembrava un crimine rifiutare, quando Igort, direttore di “Linus”, nella veste di editor mi ha chiesto se mi andava di adattare il romanzo: Scerbanenco è uno scrittore con caratteristiche per me fantastiche e uniche, che non solo ambienta i suoi romanzi a Milano, ma si identifica lui stesso con la città. E a me piace molto disegnare Milano e mi piace lo Scerbanenco scrittore».
La ricerca del volto giusto per il protagonista, Duca Lamberti, è passata dal film “Il caso Venere privata”:
«Ma non da quel Bruno Cremer, troppo bello e abbronzato per un uomo appena uscito di galera; bensì il Cremer di “317º battaglione d’assalto”. Capello corto, asciutto, incazzatissimo, un vero soldato». E se la “Milano personaggio” del noir, dettagliatissima, è per Bacilieri un volto da “ritrarre” e insieme un tuffo del lettore negli anni Sessanta e di rimando per Scerbanenco nel 2023, l’aderenza al testo è massima anche nella resa grafica: «Il lavoro è stato poco ortodosso, se vogliamo. Sono partito dai balloons, le vignette cioè dalla fine, perché volevo che dalle mie pagine venisse fuori la voce di Scerbanenco e fosse lui a condizionarle, non viceversa».
Ci sarà un’altra trasposizione simile? Si preparino gli appassionati, Bacilieri dice:
«Sì, di “Traditori di tutti”, il mio preferito».
Giovanna Boglietti