Alla fine anche Massimo Coda Spuetta se ne è andato. Con una lettera l’ormai ex presidente della Fondazione del Museo del Territorio ha comunicato al sindaco di Biella, Dino Gentile, le sue dimissioni, accettate dal primo cittadino ma aspramente criticate dall’assessore al bilancio, Gabriele Mello Rella, che parla di «irresponsabilità amministrativa da parte di Coda Spuetta».
Il tutto è avvenuto tra giovedì e venerdì quando si è verificato l’ultimo strappo. Con una delibera del 27 luglio scorso, la giunta comunale aveva prorogato il consiglio di amministrazione, ponendo però due clausole: la prima era quella della revisione dello statuto che avrebbe dovuto portare alla creazione di un consiglio di amministrazione tecnico, formato da un avvocato, un commercialista e un notaio; la seconda riguardava invece la ricognizione del bilancio della Fondazione, soprattutto alla luce delle contestazioni avanzate dalla Guardia di Finanza che parla di più di un milione di euro evasi dal fisco. C’è poi un altro particolare, che riguarda la sopravvivenza della Fondazione, sempre in termini economici. Il Comune si è fatto carico di due rate del mutuo acceso dal Museo anni fa, per circa 135mila euro, trasferendone “solo” 40mila (arrivando a completare gli impegni precedentemente assunti, pari a 175mila euro annui) alla Fondazione per la gestione di tutto l’apparato. Soldi giudicati insufficienti dal presidente Massimo Coda Spuetta che, dopo le dimissioni di alcuni membri del consiglio di amministrazione, ha presentato al primo cittadino anche le sue. «Aspetto di parlare col sindaco - dice lo stesso Coda Spuetta -, per ora no comment».
Dino Gentile ha appreso della decisione del presidente venerdì sera. «Ringraziamo Massimo Coda Spuetta per il lavoro fatto in questi anni difficili, con una situazione economica fortemente deficitaria, da imputare a scelte sbagliate come la realizzazione della mostra dei Fiori e della mostra della lana che hanno messo in ginocchio la Fondazione». E ora che succederà? «Andremo - risponde il sindaco - a nominare, nel prossimo consiglio comunale, i nuovi membri del cda e il presidente che avranno lo stesso mandato dato a questo consiglio di amministrazione. La Fondazione ha bisogno di un apparato snello che si occupi del controllo dell’attività, non della pianificazione degli eventi. Per quella c’è un direttore artistico. Il museo deve tornare ad essere un polo culturale vivo, secondo la filosofia dettata a suo tempo dall’architetto Vercellotti nei suoi quaderni. E’ questa la visione che abbiamo noi della struttura».
Non è invece tenero nel giudizio Gabriele Mello Rella: «Lasciare ora è un fatto di grave irresponsabilità amministrativa. Il Comune è sempre stato chiamato a pagare ma nessuno ci ha mai resi edotti della situazione economica del Museo. Abbiamo più volte chiesto di visionare i bilanci e quello del 2008, che chiude con una perdita secca di 40mila euro, l’abbiamo visto ad agosto. E’ ora di cambiare registro».
Le dimissioni di Massimo Coda Spuetta spaventano, invece, l’ex sindaco, e ora capogruppo del Pd, Vittorio Barazzotto: «E’ un salto nel vuoto. Penso alla decina di persone che lavorano in quella struttura e a tutto l’indotto che gira intono. Se si toglie ossigeno alla Fondazione la si fa morire. C’è da constatare che il Biellese perde un altro pezzo da novanta, non è la giusta direzione».
Enzo Panelli
14 settembre 2009
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