Memorandum

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(2 feb) I dagherrotipi originali sulla guerra di Crimea del 1855 - 1856 frutto degli scatti di uno dei primi fotoreporter, James Robertson, patrimonio degli archivi La Marmora, i voli in aerostato di Guido Piacenza del 1909, le immagini di viaggio in America nel 1898 di Erminio Sella, fratello del più noto Vittorio, ma anche i ritratti dal mondo turbolento di Giancarlo Terreo, professionista biellese quasi sconosciuto, che ha pubblicato su Espresso e Panorama, o anche immagini dai fascicoli giudiziari. Tutto questo e tanto altro è “Memorandum”, festival della fotografia che divide le sue 22 mostre fra Biella e Torino dal 18 febbraio al 27 marzo.

I dagherrotipi originali sulla guerra di Crimea del 1855 - 1856 frutto degli scatti di uno dei primi fotoreporter, James Robertson, patrimonio degli archivi La Marmora, i voli in aerostato di Guido Piacenza del 1909, le immagini di viaggio in America nel 1898 di Erminio Sella, fratello del più noto Vittorio, ma anche i ritratti dal mondo turbolento di Giancarlo Terreo, professionista biellese quasi sconosciuto, che ha pubblicato su Espresso e Panorama, o anche immagini dai fascicoli giudiziari. Tutto questo e tanto altro è “Memorandum”, festival della fotografia che divide le sue 22 mostre fra Biella e Torino dal 18 febbraio al 27 marzo.

C’era Photografica. Una volta c’era Photografica, poi Biella non ha saputo o non è riuscita a far “solo” suo questo appuntamento che poteva diventare il filo conduttore di un competitivo festival nazionale. Così oggi deve condividere il testimone di capitale della fotografia storica (Vittorio Sella, Mario Piacenza e Vittorio Besso docet) con Torino e solo grazie alla tenacia di un collaudato professionista come Fabrizio Lava e di un archivista come Alessandro Luigi Perna (che hanno dato vita all’associazione Stilelibero) e al sostegno di fondazioni pubbliche e private, riesce ad essere protagonista anche della seconda edizione del “Memorandum” che l’anno scorso ha avuto oltre 20 mila visitatori.

Le rassegne. Le 22 rassegne che verranno allestite tra Biella e Torino sono il frutto della collaborazione con musei e archivi industriali, agenzie fotografiche e autori, ma anche con enti prestigiosi come la Fondazione Pirelli, la Nasa, passando per la Royal Geographic Society e il Touring Club Italiano. Non mancano autori che raccontano aspetti diversi della nostra storia e del nostro tempo con una particolare attenzione alla ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia. Raccontare la società attraverso la fotografia, riflettere su come la realtà sia registrata dalle immagini nel corso del tempo è il filo conduttore di “Memorandum”, ma quest’anno particolare attenzione è stata data alle mostre che ripercorrono la storia del nostro paese lungo un secolo e mezzo, più o meno lo stesso snodo della fotografia.

I ritratti dell’Unità. Un po’ di Biella andrà al Museo delle Scienze naturali di Torino con le foto del botanico Alfonso Sella, i ritratti di Giancarlo Terreo, Erminio Sella in America, la guerra di Crimea con i generali La Marmora, i voli in pallone di Guido Piacenza. Alla Fondazione Sella a Biella ci saranno i ritratti dell’Unità d’Italia dal Museo del Risorgimento di Torino e l’Italia fascista dall’archivio del Touring Club. La Crb presenta l’archivio Terreo con immagini dai Balcani. Infine, il grosso sarà a Città Studi con “Il potere alla lupara” di Duilio Pallottelli sulla Sicilia degli anni Cinquanta dagli archivi dell’Europeo, l’Avventura africana dalla collezione di Robecchi Bricchetti di Pavia, “Alla conquista del West” dagli Usa National Archives, la prima guerra mondiale dalla Fototeca Gilardi, parte delle 680 lastre del fotoamatore candelese Raimondo Giuseppe Viana e, infine, le immagini spesso crude dai fascicoli di reato del Tribunale di Biella 1890-1930 provenienti dall’Archivio di Stato e frutto di una ricerca iconografica di ArchiVivo.
Roberto Azzoni
azzoni@primabiella.it

2 febbraio 2011

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