L'autostrada vira verso Cerreto Castello
(14 giu) Sono giorni decisivi per la Pedemontana Piemontese. I sindaci dovranno infatti inviare le loro osservazioni sul nuovo tracciato presentato martedì scorso durante la conferenza dei servizi a Torino. Un tracciato che accontenta qualcuno e scontenta qualcun altro ma su cui è fondamentale trovare la massima condivisione. Altrimenti si rischierà davvero di gettare a mare tutto il lavoro svolto in questi anni. Sono giorni decisivi per la Pedemontana Piemontese. I sindaci dovranno infatti inviare le loro osservazioni sul nuovo tracciato presentato martedì scorso durante la conferenza dei servizi a Torino. Un tracciato che accontenta qualcuno e scontenta qualcun altro ma su cui è fondamentale trovare la massima condivisione. Altrimenti si rischierà davvero di gettare a mare tutto il lavoro svolto in questi anni. Lo sa bene la Provincia di Biella che oggi affronterà in giunta largomento. La linea che sembra prevalere, ma che dovrà trovare conferme tra tutti gli assessori, è quella di richiedere lo spostamento del casello da Valdengo a Cerreto Castello, in modo da evitare i problemi di congestionamento della viabilità a Cossato e dare un punto di servizio a tutta la Valle di Mosso. Dunque non servirà più, secondo i piani della Provincia, la complanare parallela alla superstrada da Cossato a Valdengo e si richiederà a Satap (la società che gestisce la Torino Milano e che si è aggiudicata la gara) di utilizzare il risparmio di questopera per arrivare al completamento del Maghettone. Altra richiesta che verrà avanzata, al posto del collegamento tra la zona industriale di Castelletto Cervo e il casello di Masserano, sarà una sorta di circonvallazione di Cossato, che andrà a collegare le strade di Castelletto Cervo e di Buronzo. La Provincia darà poi la propria approvazione allo spostamento del casello di Gattinara a Lozzolo, per andare incontro alle esigenze della Valsessera e della zona di Roasio e Rovasenda.
«Questa è unopera fondamentale per il territorio - dice il presidente Roberto Simonetti - e il tracciato va visto nella sua interezza. Dovremo riuscire a risolvere in un colpo solo i collegamenti con lesterno e la viabilità interna. Oggi in giunta ci confronteremo».
Anche Gilberto Pichetto, che in questi giorni si è incontrato proprio con Simonetti, è fiducioso. «Tra Valdengo e Cerreto ci sono 800 metri di differenza - dice - quindi credo sia importante che a decidere sia la società che realizzerà il progetto, basandosi su dati scientifici e di percorrenza. La cosa fondamentale è arrivare alla conclusione dellopera senza indugi». Il sindaco di Biella, Dino Gentile, che continua a preferire la scelta di Valdengo (casello che, come Cerreto, sarebbe denominato Biella Est), parla comunque di un clima e di una discussione serena. «Per Biella - sottolinea - questa scelta sarebbe la migliore. Ogni sindaco cerca di difendere gli interessi del proprio territorio, ed è giusto così. Con il primo cittadino di Cossato, Claudio Corradino, cè stima reciproca e grande collaborazione, quindi nessuna contrapposizione. Sarà la Satap a decidere, basandosi sui numeri e sugli studi tecnici, quale sarà la scelta migliore per posizionare il casello. Non dobbiamo perdere questa opportunità».
Intanto domani mattina a Candelo i tecnici della Regione e quelli della Cap, la Concessionaria autostradale piemontese, incontreranno il sindaco Giovanni Chilà per cercare di sistemare i problemi legati al nuovo percorso autostradale a cui il primo cittadino ha mosso molte critiche.
Sabato, invece, il consiglio comunale di Valdengo ha approvato una mozione presentata dal consigliere Roberto Pella che sostanzialmente dice sì al tracciato, a patto che il casello rimanga a Valdengo. «Saremmo comunque interessati dal tracciato - sostiene Pella - quindi difendiamo la scelta di ospitare il casello».
Il consigliere regionale del Pd, Wilmer Ronzani, e il referente per le infrastrutture allinterno dello stesso partito, Claudio Marampon, invece, si dicono preoccupati per eventuali spaccature tra gli amministratori e avvertono: «Lobiettivo è quello di chiudere la fase che si è aperta con la presentazione del nuovo progetto preliminare il più rapidamente possibile. Lopera in questione assume per Biella e il Biellese un valore strategico. Proprio per questo è essenziale che il grado di condivisione e il sostegno siano tali da rendere evidente che a richiederla è il territorio in tutte le sue articolazioni, amministrative, politiche e istituzionali, se non si vuole correre il rischio che la realizzazione del collegamento finisca su un binario morto. E interesse del Biellese adoperarsi affinché le giuste osservazioni riguardanti eventuali e ulteriori modifiche del progetto preliminare non siano di ostacolo alladozione in tempi rapidi della delibera con la quale la Giunta regionale dovrà assumere tale progetto e inviarlo al Cipe per poi passare alla fase di elaborazione del progetto definitivo e al suo finanziamento, secondo le modalità previste: 40% a carico del pubblico (20 % Regione e 20 % Stato) 60% a carico del privato che si è aggiudicato la gara. E evidente, infatti, che la fase di crisi della finanza pubblica e di azzeramento dei fondi Fas rischia di compromettere il finanziamento e quindi la realizzazione di queste e di altre opere. Non possiamo permettercelo».
14 giugno 2010